Pagine

mercoledì 26 ottobre 2011

BUONE NOTIZIE DALL'ALTRA META' DEL CIELO: SENZA UOMINI SI PUO'!!!

Una buona notizia per tante mie amiche e conoscenti: stare senza un uomo si può!!!
Basta con questa malinconia spinta fino alla depressione, basta infestare siti internet simil meetic per cercare il compagno che ormai non è più pensabile trovare nella cerchia delle proprie immediate conoscenze.
Semplicemente capire finalmente che se ne può fare a meno.
Le femministe lo avevano capito 50 anni fa ma niente, una moltitudine di romantiche a tutti i costi proprio non ci rinunciavano al "sogno d'amore". E se divorziavano, non si arrendevano.
Gente con casa propria, con un discreto lavoro, anche con figli....donne quindi in gamba, indipendenti economicamente ma, evidentemente, non autonome emotivamente.
Si sentivano (sentono?) SOLE.
Non parliamo poi di quelle che questo cursus honorum perfetto erano lungi dall'averlo realizzato...Persone che superate i 35 anni si trovano con lavori precari, senza case di proprietà, senza un FIGLIO.
Niente paura donne, è arrivato...ah no...quello è Zelig....
Ma niente paura lo stesso. Leggete piuttosto cosa dice una felice single americana alla soglia dei 40 anni, Kate Bolik, ripresa in un articolo di Michela Proietti sul Corriere,it :
 «In America, negli ultimi 15 anni, la percentuale dei matrimoni è scesa dal 29 al 22 per cento. E sapete perché? Le donne non hanno più bisogno di un marito per avere un figlio e il 40 per cento di bambini sono nati da mamme single» 
Una figata no ? L'articolo prosegue :
Smontata l’equazione matrimonio uguale figli, la Bolick prosegue nella sua opera di demolizione. Non solo non abbiamo più bisogno di un marito per riprodurci («le adozioni e la fecondazione in vitro hanno cambiato le cose»), ma neppure per mangiare e sopravvivere.
 La dominazione economica degli uomini si sta estinguendo. Ora che le donne stanno sorpassando i maschi in prestigio sociale, posizione lavorativa e stipendio non c’è più bisogno di «sistemarsi».
Non siamo l’America, le donne ancora faticano a prendersi il loro spazio nel mondo del lavoro, ma soprattutto non mi piacciono le donne-maschili. Apprezzo i ruoli, e insomma, il discorso si fa davvero «out of order» quando viene affrontato il tema della «caccia al maschio». Ma in fin dei conti, usando un po’ di autocoscienza, mi ritrovo a dar ragione alla Bolick. 
Non siamo più costrette a cercare un uomo perché sarà un bravo padre, ma perché piace a noi. E le statistiche ci mostrano che le donne stanno con uomini più giovani perché capaci di farle più felici. 
La giornalista prosegue menzionando la storia di due sue amiche , di 35 e 45 anni, che assolutamente non si accontentano (ma anche le mie amiche depresse non lo fanno...se no qualcosa avevano trovato....) oppure, la seconda, il matrimonio proprio non lo vuole nonostante il fidanzato glielo chieda espressamente, fino a che quello non si rassegna e la molla e lei resta - felicemente sicuramente - single.
La conclusione della brava Michela è che  :
 forse, tra carriera, egocentrismi, gioventù prolungate e possibilità di maternità oltre tempo massimo, siamo semplicemente la generazione meno innamorata dell’amore? "
Io, come chi ha la pazienza di leggermi ben sa, sono molto lontano dal pensiero femminista. E anzi sono affascinato dalla teoria jungiana dell'"inconscio collettivo", vale a dire della trasmissione per generazioni di messaggi che si tramandano anche a livello interiore, puramente emotivo. Insomma una affascinante spiegazione del mio essere maschilista.
Però, cresciuto nella scuola degli anni 70, all'emancipazione femminile dall'uomo ci credevo.
E rimanevo piuttosto deluso dalle tante compagne di scuola che alla fine come interesse unico e solo avevano "il ragazzo".  Col passare del tempo le cose un po' miglioravano....per molte il lavoro acquisiva lodevolmente una valenza importante, ancorché ancora per troppe non prioritaria (come invece dovrebbe essere, l'indipendenza passa da lì).
Poi, a 40 anni, vedevo l'autentico PANICO delle ultra 30enni, che si aggiravano alle feste, a incontri di vario tipo, con fare finto disinvolto ma con una luce al neon sulla fronte e su scritto MATRIMONIO.
Al massimo si poteva raggiungere un compromesso sulla convivenza, ma insomma "quagliare" si doveva.
Adesso, a 50, ripeto, conosco e leggo di tante donne tristi perché insoddisfatte sentimentalmente, ancorché, spesse volte (non la maggioranza...), ben realizzate professionalmente.
Io da lustri dico quello che la bella Kate scrive dall'America. Senza un uomo si può, avoglia. 
Del resto sono piuttosto d'accordo con la descrizione, sia pure generalizzante, che leggo in un commento all'articolo riportato. Una lettrice scrive così :
" ...Nonostante la mia condizione di coniugata ritengo la convivenza da adulti assai “innaturale” (cambio di abitudini, adattarsi ecc) e gli uomini (il mio compreso) inadatti al matrimonio: sono infantili, poco generosi, poco dediti agli interessi della famiglia e molto ai propri. francamente (ed è opinione di molte amiche)per avere un figlio non importa avere accanto un uomo e, soprattutto, non importa sposarsi. insomma, io l’ho fatto e non me ne pento, però gli uomini sono quello che sono."
E già, dopo 50 anni di educazione femminista e progressista, noi maschietti stiamo ancora messi così, per lo più. Non cambiamo.
E allora è giusta l'esortazione a interrompere la "caccia"...(un'altra lettrice postava: " P.S. Ho trent’anni e ho notato che le donne della mia età hanno cominciato la “grande caccia”.) 
Non è indispensabile averci accanto, nemmeno per avere un figlio, quindi figuriamoci per il resto.
Buona singletudine.

Nessun commento:

Posta un commento