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venerdì 10 febbraio 2012

MONTI UOMO DEL MOMENTO. ALL'ESTERO

La visita di Monti negli USA è la notizia del giorno e di essa si occupano i vari commentatori.
Ovviamente c'è il compiacimento per le parole lusinghiere spese dal Presidente Obama per Monti, così come il generale favore che fuori casa raccoglie l'attuale Premier. Copertina di Time, giudizi lusinghieri da parte dell'acido Sarkozy, il rispetto apparentemente sincero della Merkel. Indubbiamente un altro appeal internazionale rispetto a Berlusconi. Nella sostanza, Monti ha assunto posizioni in grado di "piacere" a tutti senza schierarsi del tutto con nessuno. Appena insediato ha stangato il Paese,  con intervento sulle pensioni, accelerando il passaggio al contributivo ed elevando l'età pensionabile, ha reintrodotto tasse "strutturali" come l'IMU (una riproposizione, appesantita, dell'ICI),  ne ha aggravate di altre, e questo dopo che già due volte, nel 2011, c'erano state manovre di aggiustamento dei conti. Per cui, dal punto di vista fiscale, in Italia nel 2011 ci si è dati un gran da fare (vedi l'aumento dell'IVA, la tassazione delle cd. rendite finanziarie, il contributo straordinario degli stipendi pubblici più elevati...).
In realtà, ai tempi, la BCE ( e la UE ), nel chiederci il pareggio di bilancio per il 2013 non avevano indicato nell'inasprimento fiscale la via, ma piuttosto l'abbattimento del debito (leggi TAGLI, come in Grecia e Portogallo) e il favorire la crescita (e quindi da LI' l'incremento delle entrate) attraverso riforme tese a favorire concorrenza, efficienza. Sappiamo di che settori parliamo : lavoro, giustizia, privatizzazioni, pubblico impiego, burocrazia....VASTO PROGRAMMA.
Su questo piano le cose sono molto ma molto più complesse. Più facile TASSARE.
Però alla fine l'imperativo era il pareggio di bilancio e quello evidentemente anche i commissari europei lo ritengono concretamente perseguibile con le misure adottate. Sul resto, guardano, concedendo fiducia al timoniere, come detto molto apprezzato.
Visto che abbiamo bisogno dell'appoggio esterno per far fronte ai debiti e ai giudizi dei mercati, questa fiducia dell'entourage internazionale non è un merito da poco, riconosciamolo.
Comunque la Merkel non è scontenta. Sarkozy a sua volta trova una sponda per cercare di convincere la cancelliera di ferro ad allentare i cordoni della borsa....fare passi avanti verso una riforma epocale dell'Unione, che preveda la federalizzazione del debito (i cd. eurobond). I titoli emessi avranno non più la garanzia del singolo Stato (diventata clamorosamente insufficiente per molti casi) ma dell'intera Unione Europea.
Anche la riforma della BCE, banca centrale sul genere della Federal Reserve USA, otterrebbe lo stesso risultato. Sappiamo perché NON si fa: certi paesi, per la Germania, ne approfitterebbero per far ripartire il vizio del debito, anziché risanarlo. Lo stallo è lì.
Gli USA, si sa, non apprezzano affatto questa rigidità tedesca. Sono convinti che se la Germania fosse stata lungimirante, si sarebbe stroncato sul nascere l'attacco speculativo alla Grecia ed evitato l'inizio di contagio. Chi ha ragione ? IO non saprei dare una risposta.
A Obama però questa Italia che da una parte fa i compiti e dall'altra sostiene una posizione non proprio in linea con quella tedesca, PIACE. Inoltre siamo un buon alleato militare....dopo gli inglesi veniamo sicuramente NOI.
E anche questo conta.
E nell'unione in genere, dove è molto apprezzato il lavoro dell'ALTRO Italiano, Mario Draghi, che bene sta facendo alla presidenza della BCE,  il fatto che l'asso franco tedesco appaia allentato, con il graduale ritorno dell'Italia ad un ruolo di interlocutore che può essere ascoltato, è pure visto come cosa buona per il recupero di una maggiore collegialità evitando una eurogermanizzazione.
Insomma, Monti meglio all'Estero che in casa? Sembrerebbe di si.
Ma sono troppo fiduciosi loro, o troppo pessimisti noi?
Speriamo la seconda ipotesi.

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