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venerdì 18 maggio 2012

I GIOVANI "ANTI TASSE" CI PROVANO ANCHE A ROMA : FORZA RAGAZZI !

FABRIZIO RONDOLINO E PAOLO BRACALINI 
Ieri sera ho partecipato ad un evento organizzato dai giovani del movimento TEA PARTY ITALIA, che, molto attivi al nord, stanno cercando di penetrare anche nel tessuto ostico della capitale, città  "ministeriale", dove politica, burocrazia e pubblico sono da sempre stati gangli vitali (???) e pulsanti. Parlare qui di "Stato Leggero",... eh insomma... non è facile. Però questi giovanotti ci provano con l'entusiasmo di chi è convinto di avere ragione e di essere impegnato in una autentica operazione di rivoluzione culturale, non solo economica e sociale.
GABRIELE MANZO 
L'occasione dell'incontro era dato dalla presentazione del libro del giornalista Paolo Bracalini, autore recentissimo del libro PARTITI SPA (editore Ponte alle Grazie). Ospite, insieme all'autore del libro, c'era Fabrizio Rondolino, diventato famoso ai tempi per essere uno delle menti pensanti - e suggerenti -  della segreteria di D'Alema, presidente del Consiglio. Noto giornalista e scrittore, Rondolino   lasciò  la casa madre, il PCI poi PDS, dove aveva militato fin dagli anni 70, per approdare su sponde più idealisticamente liberali. A presentare i due, Gabriele Manzo, uno di questi giovani del Tea Party, che, con un sorriso assolutamente caldo e amichevole,  ha brevemente ricordato la parola d'ordine del movimento: Meno Tasse, Meno Stato. Detto così, si potrebbe dire che sono in tanti a dirlo. Ma questo è solo lo slogan, dietro al quale c'è un pensiero molto più radicale : le tasse non sono la cosa "bella" anche se un po' dolorosa, attraverso la quale noi ci togliamo dei soldi dalle tasche sì, ma abbiamo tanti buoni servizi a aiutiamo tanta povera gente. Le Tasse servono, in questa misura, a mantenere lo STATO, inteso come macchina elefantiaca, inefficiente, corrotta, clientelare. Se ci fosse meno Stato, per realizzare servizi e aiutare i poveri veri, servirebbero meno soldi , e i primi sarebbero migliori e i secondi starebbero meglio.
Abbassare enormemente le Tasse, oltre a renderci più padroni della nostra vita, perché dei nostri mezzi (i nostri soldi rimarrebbero per la maggior parte nelle nostre tasche) , ci farebbe anche più responsabili :
- ho veramente bisogno di avere in casa un cassetto di medicinali di poco meno fornito di quello della farmacia all'angolo ? oppure penso che tanto mi costa poco perché per lo più paga lo stato?!;
- posso mantenere mio figlio al 4 anno fuori corso a Lettere?
- posso smettere di lavorare a meno di 60 anni?
- posso pretendere un lavoro a prescindere dalla mia professionalità?
l'elenco potrebbe continuare a lungo.
Ma ridurre le Tasse significherebbe anche inevitabilmente dover ridurre gli sprechi, perché non ci sarebbero più soldi per alimentarli. E quindi anche tutti gli scandalosi privilegi di una classe politica inefficiente quando non propriamente corrotta, nonché il finanziamento dei partiti.
Ecco, di questo parla appunto Bracalini nel suo libro inchiesta: il finanziamento dei partiti, ribattezzato, visto il no referendario del 1993, "rimborso elettorale".  Così, nonostante il 90% degli italiani avessero detto un chiaro NO a che i propri soldi finissero ai partiti politici, con la nuova legge agli stessi ne finiscono infinitamente di più. Perché mai ? E ne hanno veramente così bisogno? Per fare cosa?
Ecco, Bracalini nel 2011 conduce la sua inchiesta e a fine anno consegna il suo lavoro all'editore, Ponte delle Grazie. A gennaio il libro è in edicola. Fatto leggere a qualche amico deputato, Bracalini viene criticato...il solito pamphlet che soffia sul fuoco dell'antipolitica nei momenti di crisi , esagerazioni, ipotesi astratte e inverosimili "potrà mai un partito usare dei soldi pubblici per comprare una casa????". Ohi, è passato l'angelo e ha detto AMEN. Belsito, Lusi, lo scandalo che coinvolge la famiglia di Bossi, l'uomo di Roma Ladrona, quello che ce l'aveva duro ma in fondo era un tenero cuore di papà...Nemmeno Bracalini, quando scriveva il suo libro, pensava che arrivassero a tanto. Denunciava un pericolo. Poi, come a volte avviene, la realtà supera la fantasia...
Io leggerò il libro. In sala c'era chi lo aveva letto, tra questi Enrico Montesano, l'attore, che l'ha definito appassionante e "ulceroso" : le cose che leggi l'ulcera ti fanno venire.
Per Bracalini non ci sono dubbi : il finanziamento deve essere abolito, senza se e senza ma. I partiti si rivolgessero ai loro elettori e con trasparenza venisse stabilito il loro sostegno: 5 per mille, donazioni, sovvenzioni. La paura del lobbismo è finta, perché quello c'era, c'è e continuerà ad esserci.
Così il giornalista scrittore. Ovvio che la platea, fatta da una trentina di persone molto attente e partecipi, fosse quasi unanimamente d'accordo .
Anche Rondolino si è espresso per l'abolizione sic et simpliciter. Nel suo breve discorso, ha ricordato un concetto che a me piace molto: RESPONSABILITA'. Che è INDIVIDUALE. E uno Stato padre-padrone svilisce questo principio. Forse con realismo duro, ha ricordato che noi esseri umani, solo quello che paghiamo, valorizziamo. Ecco perché è bene che le persone restino il più possibile padroni e quindi anche "responsabili" dei propri soldi, dell'uso che ne fanno. Ha rivolto un saluto di simpatia, mista a curiosità, per questo giovane movimento , incoraggiandolo e sconsigliando la tentazione di fare l'ennesimo partito.
Molti gli interventi, tra questi mi è piaciuto molto quello del "fotografo" della serata,  Sergio De Prisco (sue le foto che vedete) che ironicamente ricordava grosso modo così  : "ragazzi qui abbiamo un problema di parole. Pensate a quelle dei giovanotti fautori del collettivismo : solidarietà, eguaglianza, scuola, sanità, servizi gratuiti ...e quali le nostre?? Capitalismo, Mercato, Meno Tasse con subito dopo i sottotitoli di "egoisti" o, peggio,  "evasori"...
Non ha mica torto!!!
Concludendo.
A me la serata è piaciuta. E' vero che al momento sembra un po' un incontro tra "carbonari", però è bello respirare l'aria di un "sentire comune".
Basta non farsi prendere dalla tentazione del salotto "autoconsolatorio", dei "bravi ma incompresi".
L'idea di uno società che si autogoverna, la trovo francamente "molto ambiziosa", ma far crescere un movimento che , in nome di maggiore libertà e responsabilità, combatta l'oppressione fiscale e statale, questo credo che possa funzionare.
In ogni caso, un applauso all'impegno e all'entusiasmo.

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