Vabbé, non credo sia stato un problema per nessuno :)
Tornando a Spello e alla sua bella iniziativa, iniziamo col dire che il Paese è MOLTO carino, benissimo tenuto, e vivo, vissuto con orgoglio e partecipazione dai suoi cittadini. Mura suggestive che racchiudono il centro, all'interno del quale continuano a vivere la maggior parte degli spellani, salite discretamente ripide che portano alla cima dove si trova un antico arco romano, che un tempo segnava l'ingresso alla parte più alta della città, dove, in caso di pericolo, ci si rifugiava come ultima rocca. Da lì c'è una bellissima vista sia sul monte Subasio, mentre non molto distante si erge Assisi e la sua Basilica.
Nel centro cittadino ci sono i resti di un anfiteatro romano , a ricordo del passato in cui Spello veniva descritta da Cesare come "splendidissima colonia Julia" , parliamo quindi del primo secolo avanti Cristo.
Messa a fuoco dai barbari, si riprese nell'età comunale, e oggi è considerata giustamente tra i borghi più belli del nostro paese, che avrà i suoi gravi problemi, ma resta UNICO al mondo per la ricchezza architettonica e culturale capillarmente diffusa in così grande parte del suo territorio.
In realtà, quest'ultima manifestazione risale al 1930 e non aveva alcuna ambizione di seduzione "turistica" (figuriamoci, l'Italia contadina e fascistamente isolata). Col tempo è diventata una tradizione che coinvolge tutto il borgo, per mesi. C'è infatti la raccolta dei fiori, che costituiranno il materiale praticamente unico dei quadri e dei tappeti che copriranno il paese, poi la loro lavorazione, per renderli "colori", e infine, il sabato, dal pomeriggio e per tutta la notte, la realizzazione.
La domenica, dopo la messa, il Vescovo sarà l'unico a poter camminare sui fiori, mentre i fedeli al seguito avranno cura di evitare di calpestare le creazioni.
Ma il momento magico ovviamente è la notte che precede la processione, quando il borgo resta sveglio a eseguire le "opere", mentre tanti visitatori, non esitano a fare le ore piccole e poi sottoporsi ad una lavataccia per vedere la fine di questi veri e propri capolavori.
Vedere questi gruppi misti, composti da bambini, giovani, adulti, febbrilmente impegnati a fare il proprio quadro, a seguire il settore assegnato, ti fa sorridere dentro.
E mentre i più giovani e forti stanno lì inginocchiati a "infiorare", tanti , un pochino più in là negli anni, ancora danno una mano a lavorare i fiori, per assicurarsi che alla fine non si rimanga privi di qualche colore indispensabile.
I bambini sono impegnatissimi, con i volti concentrati nel fare bene il compito loro assegnato. Uno spettacolo nello spettacolo.
E' attorno a loro, il borgo pulsa di vita, con negozi, ristoranti, enoteche aperte fino a tardi.
Veramente un evento a cui partecipare, almeno una volta.
Fidatevi e informatevi per l'anno prossimo.
E' vero, esperienza bellissima! Ma la Natività del Pinturicchio in Santa Maria Maggiore (per me la più bella Natività mai dipinta) vale da sola una visita a Spello. UNCLE
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