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martedì 10 luglio 2012

UNA TRAGEDIA DI ORDINARIO SQUALLORE: AMANTI CHE PRIMA UCCIDONO LE MOGLIE DI LUI, POI SI ACCUSANO A VICENDA

Giovanna Purpura, l'amante fermata (Splash news)
GIOVANNA PURPURA, L'AMANTE 
Com'era stato facile prevedere, Roberto Savalli, l'assassino della moglie Maria Anastasi, in cinta al nono mese secondo le accuse rivoltegli dall'amante, Giovanna Purpura, ha respinto al mittente la titolarità dell'omicidio.
Il Corriere.it, nel dare la notizia, parla di colpo di scena.....Ora, io non so se il fatto di seguire la cronaca, specie nera e/o giudiziaria,  da un anno - prima lo facevo rarissimamente, ora per amore del blog guardo sempre, trattandosi di argomento seguito dai miei amici lettori - mi ha reso più perspicace in materia, oppure se è la lettura del detestato (non mi piace la faziosità politica dell'uomo) Camilleri e del suo invece apprezzatissimo Montalbano. E' provato che , leggendo delle dichiarazioni di Giovanna Purpura, io scrissi subito  ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/07/salvatore-savelli-prima-si-porta-in.html ) : " .....vedremo se (Roberto Savelli) si porterà dietro l'amante, descrivendola come complice del delitto. Sarebbe un classico..."
Ci sono andato vicino, perché  tirarla dentro la Giovanna, il Savelli lo fa eccome, cercando peraltro di salvare se stesso, dicendo che è stata solo lei a uccidere. Lui che faceva ? fumava una sigaretta in macchina ?
Non c'è dubbio : una bella coppia di animali
Comprensibilmente, la procura di Trapani , per non sbagliare, al momento tiene dentro lui e arresta anche lei.

 Questo il flash di cronaca: 
  
ACCUSE INCROCIATE - La decisione è maturata dopo l'ultimo interrogatorio in carcere di Salvatore Savalli, già accusato di aver ucciso e dato alle fiamme la moglie nelle campagne di Trapani. A quanto pare la svolta nelle indagini sarebbe arrivata dalle dichiarazioni di Savalli secondo il quale l'amante non avrebbe avuto un ruolo di semplice «spettatrice» dell'atroce delitto. Anzi l'uomo ha scaricato ogni responsabilità sull'amante. «Giovanna ha prima colpito mia moglie con un piccone - avrebbe raccontato l'uomo al gip - e poi ha cosparso il suo corpo di benzina appiccando il fuoco».   
opposta la versione della sora Giovanna :              
HA FATTO TUTTO LUI - Giovanna Purpura era già stata interrogata come persona informata sui fatti e non aveva affatto negato la sua presenza sul luogo del delitto. «Ha fatto tutto lui -avrebbe detto la donna- ed io sono rimasta impietrita mentre la colpiva e poi le dava fuoco». Da parte sua Savalli aveva invece cercato di farla franca denunciando ai carabinieri la scomparsa della moglie. A far definitivamente naufragare la sua fragile e contraddittoria ricostruzione era poi stato il racconto dei tre di figli della coppia di 17, 15 e 14 anni che hanno racconto di quella terribile situazione familiare. Con il padre che maltrattava la moglie e che da tempo aveva imposto in casa anche la presenza di «quella li», l'amante Giovanna Purpura. Successivamente gli inquirenti hanno accertato che erano entrambi presenti sul luogo del delitto. Ma durante gli interrogatori hanno cominciato ad accusarsi a vicenda.


Una storia di ordinario squallore.
L'elemento in realtà più turbativo della vicenda, che alla fine si risolve nel solito triangolo finito tragicamente per uno dei componenti (più spesso il soggetto tradito ) , è il ruolo succube di Maria.
Roberto è un uomo peggio che da poco, un violento, come lo descrivono i figli, ma Maria non trova mai la forza di opporsi, perché "lo amava", dicono i parenti, "per tenere unita la famiglia".
E' vero che siamo a sud, in una realtà probabilmente di povertà (lui fa l'operaio, lei la casalinga, hanno due figli , un altro in arrivo) , però a me fa impressione quando una donna si fa così calpestare da un uomo.
Fino all'umiliazione più assurda di accogliere in casa anche l'amante di lui !!
Per questo ho scritto di vittime complici del loro carnefice.
Molte amiche si sono ribellate a questa definizione. Maria viene vista come debole, certo, ma da capire. Vittima delle circostanze, dell'educazione (la famiglia sempre e comunque...) , delle istituzioni di cui non ci si fida e dalle quali non ci si sente protette. Della PAURA.
Sono tutte spiegazioni assolutamente plausibili, specie l'ultima.
Ma io non ho scritto, né penso, che Maria sia stata colpevole di quello che le è successo. E' e resta una vittima., per la quale provo una profonda pena. Sostengo solo che si dovrebbe cercare di essere responsabili della propria vita, e quando questa prende una piega troppo storta, trovare la forza di correggere la rotta fino ad andarcene.
Nessuno pensa che sia facile. Ma è quello che si deve fare.
Diceva Sofri il vecchio (Adriano) a Sofri il giovane (Luca) : ci sono le cose giuste e quelle sbagliate. 
Bisogna fare quelle giuste.
MARIA ANASTASI E SALVATORE SAVALLI 

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