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mercoledì 19 settembre 2012

FERMARE IL DECLINO. LE IDEE SONO BUONE MA DEVONO TROVARE GAMBE ROBUSTE SU CUI VIAGGIARE



Lunedì sono stato  ad un incontro con i coordinatori del Lazio di "Fermare il Declino", tenutosi a Palazzo Ferrajoili, a Roma, piazza Colonna. E francamente, a parte l'ironia piacevole dell'eloquio di Riccardo Gallo e la solita brillantezza di Oscar Giannino che ha fatto un suo intervento di saluto e di sunto sul perché e sugli obiettivi che si sono dati i promotori di questo manifesto, la riunione è apparsa a me e ad altri amici piuttosto fiacca. A pochi mesi dal voto, Fermare il Declino appare come un gruppo di nobili e valenti Generali privi di esercito, al massimo qualche manipolo di simpatizzanti e ancora meno di volontari. E questo nonostante molti di loro godano della possibilità di scrivere su vari giornali, parlare alla radio, comparire in TV. Ma mancano mezzi economici veri per una campagna elettorale e , da quello che mi è parso di capire, anche l'esperienza. Le idee sono ottime, i 10 punti programmatici sottoscrivibili da molti, nell'area liberal - liberale che in teoria dovrebbe avere ampio consenso nel campo moderato e non di sinistra rimasto orfano di un Berlusconi ormai sfiatato, non credibile, e anche un po' tra i traditi del progetto democratico del PD, che però adesso si sono ringalluzziti grazie alla candidatura di Renzi e che quindi oggi sono impegnati con lui per farlo vincere alle primarie. Difficile che accada, perché anche se il giovanotto dice molte cose giuste e le dice anche in modo pregevolmente chiaro, non sono abbastanza di "sinistra" per andare bene a quella parte lì, per la piega presa ormai da tempo.
Tornando a FiD, ottime le idee, dicevamo, ma come acquisire credibilità di "vittoria "', vale a dire non sembrare (essere ? )  un semplice movimento di opinione, anche apprezzabile (come lo furono ai tempi del primo periodo repubblicano i partiti "risorgimentali" come PLI e PRI ) ma con poca forza elettorale ?
Giannino fa intuire una certa consapevolezza al riguardo e il "progetto" sarebbe acquisire il massimo consenso possibile alle "IDEE" per poi innestare il tutto in un corpo che ha "altre" gambe, più robuste, e magari con un "volto" spendibile come leadership sentita come tale dalla gente. Potrebbe essere Montezemolo ? Non si sa. Certo un Renzi nel centro destra, col suo piglio , freschezza e audience non si vede. A novembre se ne saprà di più, e questi due mesi scarsi saranno appunto dedicati ad allargare quanto più possibile l'area di consenso da portare in "dote" al rassemblement che dovrebbe riportare al voto quel 18% di voti scomparsi dall'urna del PDL e magari spostare anche quella parte rimasta inquadrata nella casa berlusconiana ma che probabilmente è pronta a seguire una strada nuova purché credibile, non solo per affidabilità (che quelli di FiD per ora sembrano avere le carte assolutamente in regola ) ma anche per competitività (nota dolente ).
Il mio timore è che alla fine Berlusconi sciolga la riserva e veramente, a 76 anni suonati , decida di ripresentarsi. Questo spezzerebbe, a mio avviso, inesorabilmente in due lo schieramento di centro destra (il PDL o come si chiamerà, fedele al capo, capace comunque di catturare un 20% di voti , e, gli "altri" , l'alternativa liberal democratica), compattando viceversa quello di sinistra.
Speriamo che questo non avvenga.



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