Dulcis in fundo, la ragazza di cui trattiamo, alla 14 settimana di gravidanza, non può abortire (superate le 10 settimane) e del resto la Turchia di Erdogan pare intenzionata ad abolire proprio l' istituto in sé.
Lei, a questa prospettiva, ha minacciato di uccidersi.
Io ricordo, fin dai tempi del liceo, che una cosa faceva regredire le moderne compagne di scuola a irinni vendicatrici : la violenza sessuale. Si andava dalla pena di morte alla meno cruenta ma comunque definitiva castrazione. La fidanzatina di banco, a me che chiedevo ragione di tanto furore irrazionale (non che non capissi la gravità del reato, ma rimanevo colpito da quella che mi pareva la sproporzione della punizione invocata), mi spiegò che lo stupro per una donna è un terrore atavico, ancestrale, trasmesso per inconscio collettivo. E non era ammissibile, in una società finalmente moderna, aperta all'emancipazione femminile, alla libertà delle donne di uscire e vivere con pienezza la propria vita, che le stesse fossero ancora sottoposte a questo incubo.
Immagino quindi l'istintiva solidarietà e compassione per questa giovane donna turca.
Certo che, nel leggere l'articolo di Elmar Burchia sul Corriere on line, la mia contrarietà all'idea di una Unione Europea allargata alla Turchia si è inevitabilmente rafforzata.
Ma giudicate voi.
TURCHIA E LA LEGGE
DEL TAGLIONE:
UCCIDE E TAGLIA LA TESTA AL SUO VIOLENTATORE
Ma il governo vorrebbe vietarle l'interruzione di gravidanza
Un dramma nella provincia turca scuote tutto il Paese: una
ragazza di 26 anni ha sparato al suo stupratore e lo ha ucciso, dopodichè ha
tagliato la testa dell’uomo e l’ha gettata sulla piazza del paese. Ora minaccia
il suicidio se non può abortire il bambino che tiene in grembo. Un caso spinoso
in un Paese dove l’esecutivo è intenzionato a vietare l'interruzione volontaria
di gravidanza.
VIOLENZA - Il martirio di Nevin è iniziato una notte quando
il suo stupratore ha fatto irruzione in casa e si è avventato con ferocia e a
mano armata su di lei. Da allora l'uomo le ha fatto visita una volta alla
settimana costringendola ogni volta ad avere rapporti sessuali. Un tormento
andato avanti fino a quando non è stata la stessa Nevin a decidere di
rovesciare i termini commettendo anche lei un «delitto d’onore». Come riferisce
il quotidiano Hürriyet, alla domanda dei concittadini su chi fosse quella testa
gettata in strada, la ragazza ha risposto: «Di uno che si è preso gioco del mio
onore».
ABORTO - La raccapricciante vicenda sta scuotendo in questi
giorni tutta la Turchia. La ragazza - nel frattempo in carcere - è infatti al
quinto mese di gravidanza e vuole ad ogni costo abortire quel figlio concepito
col suo violentatore. Se le verrà impedito - ha minacciato - intende uccidersi.
Da qualche mese a questa parte in Turchia è in atto un vero e proprio giro di
vite contro l’aborto: il premier islamico conservatore Tayyep Recip Erdogan
aveva già annunciato a maggio l’intenzione del suo governo di presentare «in
tempi rapidi» un disegno di legge contro interruzione volontaria di gravidanza.
Attualmente l’aborto in Turchia è vietato dopo la decima settimana di
gravidanza. Secondo quanto racconta l’agenzia di stampa turca, Dogan, Nevin
Y'nin avrebbe già dei figli di due e sei anni; voleva abortire prima di
assassinare l’uomo, non poteva perchè si trovava già alla 14esima settimana.
Prima di decapitare il suo aguzzino la donna ha sparato diversi colpi con un
fucile a pallini mirando ai genitali, ha spiegato la polizia. «Minacciava di
raccontarlo in giro», ha confessato Nevin nell’interrogatorio. «Quest’anno mia
figlia inizia la scuola e tutti l’avrebbero presa in giro. Ora nessuno può più
farle del male. Tutti diranno: è la figlia della donna che ha salvato il suo
onore».
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