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sabato 8 dicembre 2012

MONTI ANNUNCIA LA STRENNA DI NATALE . SPERIAMO CHE NON FACCIA COME IL RE SOLE

Monti alla fine del vertice al Quirinale (Ansa)


Ora, o Monti si rivela come Berlusconi, una sorta di Sor Tentenna, oppure ci siamo : approvata la legge di Stabilità, che tutti si sono impegnati a votare, il Premier presenterà la sua irrevocabili dimissioni.
Bersani e Casini parlano di irresponsabilità del PDL, mostrando anch'essi di essere in campagna elettorale. Come ho già scritto ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/12/ma-cambia-cosi-tanto-se-monti-siede.html, ) che cambierà mai se la Legislatura finisce un paio di mesi prima ? Il Governo Tecnico aveva già tanti cantieri aperti, che non avrebbe comunque chiuso. Parlo delle DECINE di regolamenti di attuazione delle tante leggi varate, prive ancora di una struttura effettiva che consenta loro di essere operative. E poi, a distanza comunque di pochi mesi dalle elezioni (previste , prima di questa accelerazione, in aprile ) , chi avrebbe più votato leggi o decreti contrari alla propria parte di possibili elettori ?
All'inizio questo Governo avrebbe dovuto fare alcune riforme essenziali che già Berlusconi si era impegnato a promulgare nell'estate 2011 , dopo la famosa lettera della BCE. IN realtà, in autunno era  risultato evidente che, anche volente ( e non lo era ) Berlusconi non aveva la forza per fare riforme strategiche, come quella previdenziale o del lavoro (ci provò nel 2001, si ritrovò un milione di persone scatenategli dalla CGIL di Cofferati ) "suggerite" da Francoforte. Si è dunque pensato che solo un governo tecnico, appoggiato da un parlamento tenuto d'occhio dell'Europa , avrebbe potuto fare quelle leggi. Non è stato del tutto vero, e questo la dice lunga su quello che ci aspetta. Ho un nuovo amico, una persona che stimo molto (la conoscenza su FB iniziò in modo un po' spigoloso  ma ora siamo amici , e questa cosa mi piace assai ) e che ha una profonda conoscenza di cose economiche e finanziarie, in una visione non limitata al nostro paese. Ebbene, Giuseppe, questo il suo nome, è sostanzialmente un estimatore di Monti e del suo operato. Non che non trovi limiti e difetti nell'operato dei Tecnici, però fa alla fine un bilancio positivo,   probabilmente , ma questo è un mio pensiero, anche per via delle premesse e delle obiettive difficoltà della situazione. Bene, io gli ho chiesto di stilare una sua "nota" , a questo punto riepilogativa e conclusiva, dell'esperienza Monti, da comparare alle numerose altre che sicuramente verranno nei prossimi giorni, per proporla sul Camerlengo.
Resta che da un numero limitato e importante di cose da fare, il Montismo ad un certo punto è sembrato voler rivoltare l'Italia, e questo senza avere né il consenso del voto, e pazienza , ma nemmeno TEMPO. Forse sarebbe stato meglio concentrarsi su pochi punti qualitativi e non andarne a toccare troppi, senza riuscire a "chiudere".
Bersani ha poca memoria, come tutti i politici, e non rammenta che all'inizio Monti, per esplicita richiesta  di tutto il centrosinistra (DI Pietro era scatenato su questo, tanto da ritirare l'iniziale fiducia data al governo ) sarebbe dovuto durare pochi mesi...quasi solo il tempo di una nuova legge elettorale. Sappiamo com'è andata : è durato un anno, e la legge nuova non c'è , il Parlamento non è riuscita a farla perché alla fine il vecchio, disprezzato ma in fondo comodo Porcellum (e non certo solo a Berlusconi, come si è ben visto ) sarà il sistema con il quale voteremo ancora. Perché piace al PD, che può avere la maggioranza del 55% dei seggi alla Camera, anche con meno del 40% dei voti, e piace al PDL, che spera di allearsi di nuovo con la Lega e con essa vincere in alcune regioni strategiche del Nord, e così impedendo che la sinistra sia autonoma al Senato (esperienza Prodi 2006). Vedremo.
Una cosa. Bersani piace quando fa lo zio pacato. Quando strilla, è meno credibile.  E' un pensiero mio, ma più dei voti che ha, a meno che non rimette insieme l'UNIONE e prende sulla barca tutti, da Casini a  Diliberto (successori di Mastella e Bertinotti), non ne otterrà. I moderati veri, non lo voteranno (avrebbero votato Renzi). In compenso, se i toni elettorali si accendono troppo, chissà che l'elettorato di centro destra decida che, piuttosto, meglio votare che astenersi, tappandosi al limite il naso, come ai suoi tempi diceva il bravo Indro.
Non una prospettiva brillante, ma tant'è.
Intanto Monti se ne va. Chissà cos'altro voleva ancora fare, in questi due mesi....
Del resto, se le cose andranno nel modo che alcuni prevedono, lo sapremo nella prossima legislatura.
Questa la notizia di cronaca riportata dal Corriere.it




Monti vede Napolitano, poi annuncia:«Mi dimetto, impossibile proseguire così»
Il premier: ma prima si approvi la legge di stabilità e bilancio
Alfano:«Prontissimi ad approvare il dl in tempi brevi»
 

Monti lascia. Appena votate le leggi di Stabilità e Bilancio. Il frutto dell'incontro al Quirinale tra premier e presidente della Repubblica è una nota soppesata in ogni virgola: «Il presidente del Consiglio non ritiene possibile l'ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni». Ma prima sarà necessario verificare le intenzioni delle forze politiche, accertando se intendono «assumersi la responsabilità di provocare l'esercizio provvisorio - rendendo ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo», o se al contrario «siano pronte a concorrere all'approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio».

 LA PALLA TORNA AL PDL - In sostanza, Monti accorcia i termini del proprio esecutivo. E, sottolineando la gravità della congiuntura economica, richiama i partiti, e in primis il Pdl che ha annunciato la sfiducia, alla responsabilità sulle due leggi economiche: «Subito dopo - si conclude la nota del Colle - il presidente del Consiglio provvederà, sentito il Consiglio dei Ministri, a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni nelle mani del Capo dello Stato». Si profila dunque a questo punto un voto anticipato a febbraio.
LE PAROLE DI ALFANO - Monti ha tratto le conseguenze del mutamento avvenuto nella sua maggioranza nel corso della settimana. La nota del Quirinale cita esplicitamente il discorso tenuto alla Camera dal segretario del Pdl: «Il premier ha rilevato - si legge ancora nella nota del Quirinale - che la dichiarazione resa ieri in parlamento dal segretario del PdL onorevole Angelino Alfano costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del governo e della sua linea di azione». 

LA REPLICA DEL SEGRETARIO PDL - E lo stesso Angelino Alfano che in aula aveva annunciato: «Dichiariamo conclusa l'esperienza del governo Monti». Ora risponde alle sollecitazioni del premier: «Siamo prontissimi a votare il disegno di legge di stabilità stringendo i tempi. Anche qui sta la nostra responsabilità esattamente come avevamo preannunciato a Napolitano e formalmente affermato in Parlamento. Noi ci siamo, Bersani in questo momento così delicato sospenda i toni da campagna elettorale».

LE REAZIONI - . «Di fronte all'irresponsabilità della destra -aveva detto poco prima il segretario del Pd Pierluigi Bersani - che ha tradito l'impegno assunto un anno fa davanti al Paese, aprendo di fatto la campagna elettorale, Monti ha risposto con un atto di dignità che rispettiamo profondamente. Noi siamo pronti ad operare per l'approvazione nei tempi più rapidi della legge di stabilità». Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ha subito twittato: «Chi pensava di costringere Monti a galleggiare ora è servito». Mentre Italo Bocchino, di Futuro e Libertà, sempre su Twitter commenta: «Siamo col presidente Monti. Da Berlusconi e Alfano atteggiamento irresponsabile che ci espone a grandi rischi. Adesso cambia tutto». Di altro tenore il commento di Daniela Santanchè (Pdl): «Dimissioni di Monti? È il primo risultato che ha già ottenuto Berlusconi. È un gesto che apprezzo molto. Dell'ultimo anno di azione di Monti questo è il gesto che apprezzo di più. Ha fatto la cosa giusta».

 

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