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sabato 1 dicembre 2012

UN UOMO CON LE PALLE : ALESSANDRO SALLUSTI



L'ho scritto varie volte e lo ripeto : Alessandro Sallusti non mi è stato mai simpatico. Troppo aggressivo, troppo virulentemente polemico, e troppo partigiano. I miei giornalisti di stampo liberale o conservatore sono altri : Panebianco, Giacalone, e poi Galli della Loggia, Ostellino.....Su Libero, che è schierato più o meno come il Giornale , leggo volentieri Facci, la Maglie (che peraltro è craxiana) . Belpietro, che sicuramente non gode di innata simpatia, è meno "Facinoroso" di Sallusti, come si vede nei talk show, dove il primo era ospite fisso di Santoro mentre il secondo spesso si azzuffava con il sinistro di turno.
Ricordato questo, prescindendo in questa occasione ( ne ho parlato in passato, chi vuole può leggere qui :    
http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/09/le-porte-della-prigione-quasi-aperte.html
http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/09/ho-sognato-travaglio-condannato-14-mesi.html
http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/10/e-ora-di-farla-finita-coi-reati.html ).
dalle ragioni per cui Salusti è stato condannato, non sono contento, nemmeno un po', del fatto che il cupo Sallusti , caso rarissimo in Italia (3-4 se ho contato giusto, il più famoso precedente fu l'arresto dell'amato e popolare Giovanni Guareschi ) , andrà in carcere .
 E lo farà per sfida. Convinto di aver subito una ingiustizia, un trattamento ad personam, perché di destra, perché berlusconiano, perché ferocemente critico dei giudici , specie quelli della libera repubblica di Ambrosia. Sallusti ha rifiutato tutte le ciambelle offertogli da un Bruti Liberati che tutto voleva meno che fare del direttore del Giornale un martire. E quindi no all'affidamento ai servizi sociali, no agli arresti domiciliari, e dopo che ce lo hanno portato, con tanto di arresto ripreso dalle telecamere , con un dirigente esecutore infastidito alquanto (sarà uno dei pochi che non smania all'idea di guardarsi in TV all'ora di cena ) ,



  ecco che ti   evade dalla casa della Santanché. La quale ha detto una cosa mai sentita nel nostro paese ( "mi vergogno di essere italiana" ...sarà la milionesima che lo dice solo nell'ultimo mese ? ) , e un'altra
parimenti scontata però forse più vera e apprezzabile :  "Orgogliosa di un uomo così".
La Federazione Nazionale della Stampa ha confermato di essere un covo di sindacalisti rossi, che se una cosa del genere fosse toccata a , che so, Santoro (che pure a querele subite non scherza) , o anche a 
 Travaglio (condanne civili più di qualcuna, e in penale ha beneficiato della prescrizione...e che solo il Berlusca ?!?!) , avremmo avuto la mobilitazione dei quotidiani per un meseQui invece tante parole di circostanza, l'invocazione "del buon senso", probabilmente rivolto proprio a Sallusti, colpevole di non aver accolto tutte le scialuppe di salvataggio messe in mare dal Procuratore milanese, anche in lite coi suoi sottoposti riottosi .
Parimenti, tanti quelli , tra politici (che hanno dato luogo ad uno spettacolo pietoso per 60 giorni, incapaci di fare uno straccio di legge che aggiustasse le norma in questione, criticata da tutti ma poi rimasta com'era ) , colleghi e uomini noti, che pure si sono espressi criticamente per quanto sta accadendo, ma chissà quanto in buona fede.
Nella rete invece, sincero, il plauso dei manettari, stavolta doppiamente contenti perché in galera ci va un nemico.
Senza riflettere, nemmeno per un momento, che questo nemico in prigione, concretamente, ci va perchè l'ha VOLUTO, facendone una questione di PRINCIPIO. Parola della quale in Italia c'è un abuso che nemmeno l'aspirina d'inverno va via con tanta facilità. Quella di Sallusti è una sfida, nella consapevolezza (l'uomo non è un cretino), che passati pochi giorni della cosa , che oggi obiettivamente fa risonanza, non si parlerà più, o molto poco. Mentre lui la galera continuerà  a farsela sul serio.
E magari non saranno nemmeno 14 mesi, visto che , mentre scrivo, lo stanno processando per direttissima per "evasione", ampiamente preannunciata (stava tornando al suo giornale).
Insomma, antipatico o no, un Hombre Vertical.
Chissà se il collega Gianni Mura, che ama tanto questa espressione e gli uomini che la meritano, sarebbe disposto a riconoscerlo dalle colonne di Repubblica.
Ecco la notizia dell'arresto con il video


 CASO SALLUSTI
Sallusti «evade» subito dagli arresti domiciliari


MILANO - Alessandro Sallusti, il direttore de «Il Giornale» evaso non appena eseguito il provvedimento di detenzione domiciliare, verrà processato per direttissima tra poco. Il direttore del Giornale, arrestato per evasione dai domiciliari, verrà trasferito dagli uffici della questura di Milano al tribunale dove si svolgerà il procedimento. Per il reato di evasione si rischiano una pena che va da uno a tre anni di reclusione.
«EVASIONE» - Il direttore del «Giornale» che era stato portato direttamente nella sua abitazione, è quasi subito uscito da casa ed è stato visto e arrestato. Poi è stato portato in questura, per un'accusa ovviamente diversa, quella di evasione.
  
 LA PROMESSA - «La mia prossima riunione la farò da evaso». Così aveva scherzato Alessandro Sallusti, direttore del Giornale alle telecamere di Tgcom24 che hanno documentato in diretta il suo arresto. «Sarò ai domiciliari - ha continuato Sallusti - ma andrò a lavorare».
                     
ARRESTI DOMICILIARI- Alessandro Sallusti poteva uscire ogni giorno dalle 10 alle 12. Era una delle prescrizioni disposte dal giudice di sorveglianza Guido Brambilla. Il giudice venerdì ha accolto la richiesta di arresti domiciliari fatta nei giorni scorsi dal procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati, in base alla legge «svuota-carceri», dopo la condanna a 14 mesi per diffamazione.

FNSI - «Molto rammarico» per l'epilogo della vicenda Sallusti e l'augurio che «la vicenda porti a tutti consiglio: ora serve molta moderazione, buon senso, grande saggezza». Il segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi, torna a criticare la normativa esistente in Italia «vecchia e superata» che «ha determinato la sentenza che conduce il direttore del Giornale in carcere, per sua scelta». «Do atto al procuratore di Milano di aver assunto un'iniziativa di grande saggezza nell'applicazione della legge esistente - conclude Siddi - poi ciascuno fa le sue scelte, la nostra linea è che per questo tipo di reati non si finisca in carcere».



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