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venerdì 18 gennaio 2013

SENZA DOPING NON SI VINCE ! PAROLA DI ARMSTRONG



Beh, come ammissione non è un granché : ormai più nessuno credeva alla difesa di Armstrong che continuava a negare di essersi dopato per garantire le performance necessarie a vincere i suoi sette Tour.
E' un argomento, quello della inevitabilità del doping ai livelli di agonismo , di prestazioni ma anche di spettacolarizzazione a cui si è giunti grazie ( a causa meglio ? ) alla TV, su cui ci siamo già espressi nel post http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/09/antidoping-una-battaglia-persa-meglio.html dove senza ipocrisia sostenevamo che alla fine meglio il doping libero.
Certo, c'è il problema della salute degli atleti, ma alla fine si tratta di adulti che già decidono, in segreto, di minare il proprio futuro sperando nella gloria presente.
Quando leggevo Repubblica, uno dei miei giornalisti preferiti era Gianni Mura, appassionato di ciclismo e che aveva due miti : Pantani e Armstrong. Sfortunato no ?
Un altro sul cui doping ho sempre scommesso è Nadal. Guardate questa foto, pensate ai suoi recuperi sul campo e i suoi sempre più numerosi infortuni e ditemi se non siete d'accordo...

Ecco l'articolo di cronaca con l'intervista del reo confesso


CICLISMO

«Senza doping impossibile vincere sette Tour»
Armstrong si confessa da Oprah

Trasmessa l'intervista in cui l'ex campione ammette:
«Il mio cocktail di Epo, trasfusioni e testosterone...»

Alla fine ha confessato. Lance Armstrong ha ammesso di aver fatto uso di doping per vincere i suoi sette Tour de France. «Altrimenti sarebbe stato impossibile vincere», ha detto l'ex campione a Oprah Winfrey, nell'intervista trasmessa nella notte tra giovedì e venerdì di cui erano già state date alcune anticipazioni. Niente lacrime mentre si raccontava alla conduttrice, il volto non tradiva troppe emozioni e a volte l'atteggiamento è apparso freddo. Eppure ha parlato di pentimento: «Passerò il resto della mia vita - è la promessa - cercando di riconquistare la fiducia della gente e a scusarmi per quel che è successo». Ad Armstrong, che è stato spogliato di tutti e sette i titoli vinti al Tour del France, il Cio ha ora tolto anche la medaglia di bronzo della prova su strada di Sidney 2000.
La confessione di Armstrong
I FARMACI - «Il mio cocktail era fatto di Epo, ma non molto, trasfusioni e testosterone», ha spiegato Armstrong nella prima puntata in onda sul canale via cavo Own e online su Oprah.com (la seconda sarà in onda un giorno dopo). Il texano ha detto che l'ultima volta che si è dopato è stata nel 2005. «Nel 2009 e nel 2010, assolutamente no», ha detto l'ex maglia gialla. «Non ho inventato il doping, ma non l'ho fermato», ha continuato.
«NON ERO IL REGISTA» - Armstrong si è definito un «bullo», ma ha detto di non aver mai ordinato a nessuno di doparsi. Un'immagine che prova a contrastare quella tratteggiata dal rapporto dell'Usada, l'Agenzia antidoping degli Stati Uniti, che gli ha contestato di essere al centro del «più sofisticato programma di doping della storia». E proprio all'Agenzia si è rivolto, dicendosi pronto a presentarsi davanti a «una commissione verità e riconciliazione» dell'Usada, sperando in una eventuale amnistia del bando a vita dalle gare: «Se questa commissione fosse creata, sarei il primo a andarci». Ma Armstrong ha aggiunto che non è il suo compito quello di far pulizia nel mondo del ciclismo.

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