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venerdì 28 giugno 2013

AZZURRI BRAVI , NON POTEVANO FARE DI PIU'


Alzi la mano chi vedendo Bonucci avvicinarsi all'area di rigore e poi la faccia del giocatore nel posizionare il pallone sul dischetto non ha pensato : questo lo sbaglia...
E infatti....
Però con chi prendersela ?  Io già ero molto  preoccupato quando ha tirato Pirlo, che quest'anno nella Juve ha sbagliato diverse volte dal dischetto tanto che i rigoristi sono cambiati : il primo è Vidal, l'alternativa è Vucinic. Invece il regista ha segnato, e così tutti gli altri della serie regolare. Ad oltranza, aveva tirato bene Montolivo, dopodiché i restanti erano tutti ad altissimo rischio (dopo Bonucci, erano rimasti Giaccherini, Maggio e Chiellini....).
No, la colpa non è di Bonucci, e nemmeno di Buffon che pure ormai per parare un rigore ci vuole la Madonna di Madjogore (e pensare che la sua fama iniziò proprio come portiere para-rigori....come cambiano le cose ), anche Casillas non ne ha parato nessuno, il difensore juventino  ha sparato direttamente in curva.  In realtà l'Italia, come spesso le accade, gioca meglio coi forti che con le squadre sulla carta inferiori, e così la partita peggiore l'ha giocata col Giappone e la migliore coi campioni del Mondo e d'Europa in carica. Sul campo non abbiamo perso e non solo per lo 0-0 finale, ma proprio per l'andamento globale della partita. Nel primo tempo, dopo un inizio come al solito così così, gli azzurri hanno addirittura preso il sopravvento, e avrebbero strameritato di segnare. Purtroppo la nazionale di Prandelli ha sempre avuto problemi realizzativi e non credo per questione di schemi, visto che crea occasioni, ma perché non ha bomber prolifici. Tolto Super Mario, che in tre anni ha segnato 10 gol, i tre portati in Brasile (Gilardino, Giovinco ed El Sharawi, non considerando Cerci una punta ) hanno medie realizzative  decisamente penose nell'era Prandelli. Ma del resto, da un lustro a questa parte, l'unico attaccante italiano da 20 gol a campionato è il buon Di Natale, ormai grandicello e che comunque in nazionale non ha mai avuto fortuna. Tramontati da tempo Baggio e Vieri, e subito dopo Totti , Del Piero , Inzaghi, è finita la stagione dell'abbondanza lì davanti. Si spera molto in Balotelli che in realtà, al di là del fisico imponente, non è una prima punta, di quelle spietate sotto porta. E così, quando nel primo tempo ho visto le occasioni non sfruttate dai pur bravi Maggio (ieri la sua migliore partita in azzurro. Io francamente ero stupito del suo basso rendimento in nazionale, ammirando un giocatore ben diverso nel Napoli ) e Marchisio, ho pensato che avremmo perso, magari ai rigori. Sì perché la terribile Spagna ieri così tremenda non era, anche per merito nostro, e l'Italia più perforata degli ultimi 20 anni (trovatemi una competizione in questo lasso temporale in cui abbiamo preso 8 gol in tre partite !!) non solo ha finito i 120 minuti con la rete inviolata, ma le furie rosse di occasioni nitide ne hanno avute meno di noi . Però ero certo, per tradizione e per portieri, che l'approdo ai rigori, pure evidentemente piano A dei prandelliani (come del resto accade quando si scende in campo convinti che gli avversari sono più forti...) non si sarebbe concluso positivamente.
Usciamo a testa alta, non c'è dubbio, e la nazionale di Prandelli è capace di momenti di buon calcio, in una squadra che mostra buon affiatamento anche caratteriale (i giocatori si aiutano molto in campo).
Parlando dei singoli, tra i nuovi bene Candreva (era della Juve...adesso sta alla Lazio...) e Giaccherini meglio che all'europeo. De Rossi mostra sempre che in azzurro è un pilastro (magari si trova bene col blocco bianconero...), forse è proprio Roma che non fa più per lui .
Speriamo che l'anno prossimo spunti qualche novità dal campionato, un tempo accadeva di frequente prima dei grandi appuntamenti ( Rossi nel 1978,  Baggio e Schillaci nel 1990, Vieri nel !998, Totti nel 2000), magari nel 2014 c'è la consacrazione definitiva di Balo, oppure spunta una nuova stella.
Ecco il commento di Fabio Monti della redazione sportiva del Corsera

LA SFIDA

Nemici rigori, la Spagna vince 7-6
L'Italia è battuta, ma con Prandelli c'è

Nella seconda semifinale di Confederations Cup, durante i 120' un palo per Giaccherini e Xavi


Dal nostro inviato Fabio Monti

FORTALEZA - Va avanti la Spagna, dopo 125 minuti senza gol (0-0 ai supplementari), ma gli applausi sono per l’Italia, che ha perso la possibilità di giocare la finale della Confederations Cup domenica 30 giugno al Maracanà contro il Brasile, per un rigore (il là degli azzurri, il tredicesimo tutto compreso), calciato in curva da Leonardo Bonucci. Ora per la squadra di Prandelli c’è la finale per il terzo posto, sempre domenica 30, a Salvador contro l’Uruguay.
Spagna-Italia, la seconda semifinale Spagna-Italia, la seconda semifinale    Spagna-Italia, la seconda semifinale    Spagna-Italia, la seconda semifinale    Spagna-Italia, la seconda semifinale    Spagna-Italia, la seconda semifinale
IL TIFO E LE OCCASIONI- Il pubblico del Castelao ha tifato per gli azzurri, che hanno giocato un primo tempo di grande intensità e hanno costrutito quattro palle-gol, due nitide con Maggio, trovando però sempre Casillas attento. La Spagna ha giocato male per 90’ e bene nei supplementari; ha cominciato a correre, quando gli azzurri erano già in riserva, ma il palo di Giaccherini al 4’ del primo tempo supplementare avrebbe potuto cambiare la storia della partita, così come quello nel finale di Xavi, avrebbe potuto evitare il supplizio dei rigori, con quello calciato da Navas decisivo per mandare la Spagna, campione d’Europa e del mondo in finale.
CUORE E ORGOGLIO - Non è stata una grande partita, che l’Italia ha comunque giocato non soltanto con il cuore, il carattere e l’orgoglio, ma anche con idee e geometrie interessanti, ma è stata una gara di forte significato, perché ha chiarito qual è il lavoro che aspetta Prandelli in questo anno. La squadra-base c’è, deve cercare di allargare il gruppo migliorando la qualità di chi in partenza deve andare in panchina. E soprattutto dovrà preparare un Mondiale, che chiederà un conto altissimo al fisico dei giocatori, fra caldo (Fortaleza) e freddo (Porto Alegre e San Paolo), continui spostamenti in aereo, grande equilibrio fra le squadre e margini di errore risotti al minimo.
PIÙ IN ALTO DI QUANTO SI PENSASSE - Resta il fatto che Prandelli anche in questa Confederations ha spinto l’Italia più in alto di quanto si pensasse, così come era accaduto un anno fa a Euro 2012. Poi anche Maradona e Platini, Zico e Matthaues hanno sbagliato i rigori. Capita.

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