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lunedì 29 luglio 2013

"NON MI FARO' CONDIZIONARE DALLA MAGISTRATURA" . BERLUSCONI ? NO, DE MAGISTRIS, 'O SINDACO.


Io, grazie a FB, ho dei cari amici/che a Napoli , città che ho visitato troppo in fretta, un paio di volte e che conto di conoscere meglio.
UNo di questi è Antonio Visconti che sul suo profilo di FB qualche tempo fa mise su questo post :

C'era una volta il Regno delle Due Sicilie e succedeva quanto segue, dopo il 1861 non si è capito più niente:

1735. Prima Cattedra di Astronomia in Italia
1737. Primo Teatro al mondo (S.Carlo di Napoli)
1754. Prima Cattedra di Economia al mondo
1763. Primo Cimitero Italiano per poveri (Cimitero delle 366 fosse)
1781. Primo Codice Marittimo del mondo
1782. Primo intervento in Italia di Profilassi Antitubercolare
1783. Primo Cimitero in Europa ad uso di tutte le classi sociali (Palermo)
1792. Primo Atlante
Marittimo nel mondo (Atlante Marittimo Due Sicilie)
1801. Primo Museo Mineralogico del mondo
1807. Primo Orto Botanico in Italia a Napoli
1813. Primo Ospedale Psichiatrico in Italia (Reale Morotrofio di Aversa)
1818. Prima nave a vapore nel mediterraneo "Ferdinando I"
1819. Primo Osservatorio Astronomico in Italia a Capodimonte
1832. Primo Ponte sospeso, in ferro, in Europa sul fiume Garigliano
1833. Prima Nave da crociera in Europa "Francesco I"
1835. Primo istituto Italiano per sordomuti
1836. Prima Compagnia di Navigazione a vapore nel mediterraneo
1839. Prima Ferrovia Italiana, tratto Napoli-Portici
1840. Prima fabbrica metalmeccanica d' Italia per numero di operai
1841. Primo Centro Sismologico in Italia (Ercolano)
1841. Primo sistema a fari lenticolari a luce costante in Italia
1843. Prima Nave da guerra a vapore d' Italia "Ercole"
1845. Primo Osservatorio meteorologico d'Italia
1845. Prima Locomotiva a vapore costruita in Italia a Pietrarsa
1852. Primo Bacino di Carenaggio in muratura in Italia (porto di Napoli)
1852. Primo Telegrafo Elettrico in Italia
1856. Esposizione Internazionale di Parigi, premio per il terzo paese al mondo come sviluppo industriale
1856. Primo Premio Internazionale per la produzione di Pasta
1856. Primo Premio Internazionale per la lavorazione di coralli
1860. Prima Flotta Mercantile e Militare d'Italia
1860. Prima Nave ad elica in Italia "Monarca"
1860. Prima città d'Italia per numero di Teatri (Napoli)
1860. Prima città d'Italia per numero di Tipografie (Napoli)
1860. Prima città d'Italia per numero di Pubblicazioni di Giornali (Napoli)
1860. Primo Corpo dei Pompieri d'Italia
1860. Prima città d'Italia per numero di Conservatori Musicali (Napoli)
1860. Primo Stato Italiano per ricchezza di Lire-oro (443 milioni)
1860. La più alta quotazione di rendita dei Titoli di Stato
1860. La più bassa percentuale di mortalità infantile d'Italia
1860. La più alta percentuale di medici per abitanti in Italia
1860. Il minore carico Tributario Erariale in Europa

1861. Unità d'Italia
...
1961
...
2013...


Ok, direte che è di parte, e sicuramente ci sono storici che aggiungerebbero e preciserebbero molte cose.
Però , al di là delle dispute storiografiche e sociologiche che non sono il tema di questo articolo,  testimonia l'amore e l'orgoglio grande per questa città che è di molti napoletani. 
Pensavo queste cose stamane mentre leggevo l'editoriale di Antonio Polito, che è di Castellamare di Stabia, e che scriveva della desolante, e prevedibile, deriva della giunta De Magistris. 
L'aveva scritto a chiare lettere nel 2011 Polito, alla vigilia e all'indomani della vittoria dell'ex magistrato (manettaro...la legge del contrappasso colpisce sempre...) alle comunali di Napoli : il nuovo, ennesimo Masaniello non avrebbe portato bene alla città. Il post, uno dei più letti della (breve) storia del camerlengo, titolato "NON CI RESTA CHE SAN GENNARO" ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2011/06/non-ci-resta-che-san-gennaro.html ) era malinconicamente profetico.
Oggi Polito, niente affatto contento immagino, da napoletano che ama Napoli, di aver avuto ragione, scrive così 


Le sfumature di arancione

Il Corriere aveva profetizzato che Napoli si sarebbe stancata presto anche del suo ultimo Masaniello

 L'ultima ad andarsene è stata «zia Pina», assessore allo Sport, pasionaria dell'Italia dei Valori, accusata di aver tolto le multe al cognato, giudice del Tar e sindaco di un comune dell'hinterland. Con la signora Tommasielli, la giunta che fu «arancione» e rivoluzionaria di Luigi de Magistris ha perso il suo decimo componente su dodici in appena due anni di governo. E tra i due rimasti ce n'è un altro in bilico, il vice sindaco Tommaso Sodano, a sua volta indagato per una consulenza finita a una conoscente. Nel maggio del 2011, a poche ore dalla elezione a sindaco di de Magistris, il Corriere aveva profetizzato che Napoli si sarebbe stancata presto anche del suo ultimo Masaniello, l'ennesimo pubblico ministero che si era buttato in politica illudendo gli elettori di salvare la patria facendole la morale. Ma nessuno poteva prevedere che la decapitazione politica del sindaco-Masaniello sarebbe stata allestita proprio in Procura, dai suoi ex colleghi, e a colpi di codice penale, degradando a politicante qualsiasi l'uomo che aveva promesso di rivoltare la politica come un calzino.
Questa guerra tra pm ed ex pm napoletani ha prodotto numerose inchieste che coinvolgono personalmente il sindaco. E l'indagato ha reagito proprio male. Più o meno come reagivano i suoi indagati. Accusando gli inquirenti di giustizia ad orologeria in un caso, di accanimento giudiziario in un altro, e di giustizia politica in un altro ancora. Fino alla frase choc, che a dire il vero nemmeno un Previti o un Dell'Utri avevano mai osato pronunciare contro i loro giudici naturali: «Non mi farò condizionare né dalla camorra né dalla magistratura». Detta da un ex magistrato, un po' più che vergognosa. Il paradosso è che, almeno a parere di chi scrive, anche le inchieste contro de Magistris gareggiano per inconsistenza e superficialità con quelle che lui allestiva da pm con gran clamore mediatico e nessun risultato giudiziario. In un caso, per esempio, è accusato di non aver usato i soldi dei grandi eventi per riempire le buche delle strade. Un giudizio perfettamente legittimo se ad esprimerlo sono gli elettori, ma che c'azzeccano i pm, verrebbe da dire citando uno del ramo. In un altro caso la Procura ha sequestrato con grande clamore il computer del capo di gabinetto del sindaco e ha perquisito l'ufficio del fratello del sindaco, solo per essere poi costretta a restituire tutto su ordine del Tribunale del Riesame, che ha riscontrato «l'assoluta mancanza di motivazione» del provvedimento.
E nemmeno al più feroce critico del giustizialismo alla de Magistris deve venire la voglia di godersi questa nemesi storica, assistendo all'epurazione del più puro per via giudiziaria. Ma la verità è che, indipendentemente e prima delle inchieste, la stella del sindaco che voleva «scassare tutto» era già tramontata nell'unico tribunale che può decidere la sorte di un eletto del popolo: nell'opinione pubblica. La povertà desolante di progetti, l'incapacità amministrativa, l'arroganza personale che lo ha portato a rompere subito con i migliori uomini della sua amministrazione, la subordinazione di ogni scelta all'obiettivo di una carriera politica nazionale presto evaporata nel flop della lista Ingroia, hanno stufato i napoletani.
Di fronte al dramma di una grande città che sta letteralmente affogando giorno per giorno, è parsa addirittura patetica, oltre che dispendiosa e futile, una politica fatta di immagine, di una finta America's Cup e di un lungomare chiuso al traffico. Perfino l'unica cosa che funziona a Napoli, il calcio, sta facendo risaltare per contrasto la miseria della classe politica al comando. Per un sindaco che non sa nemmeno risolvere il problema dell'agibilità dello stadio, c'è un De Laurentiis che invece ha portato la squadra in Europa, e che sembra intenzionato a restarci a lungo. Sbiadito l'arancione, diseredato dall'azzurro, al sindaco non resta che il grigio, senza sfumature, di un declino ormai irreversibile. Povera Napoli.

3 commenti:

  1. in realtà sarebbe più corretto dire che è De Magistris che si è rivelato totalmente inadeguato all'impresa. La città si è stancata quando ha visto il bluff. Lo stato dei trasporti pubblici è da quarto mondo (grazie anche a Caldoro, diciamola tutta) e noi facciamo gli eventi. Da un lato pensiamo di attirare i turisti, dall'altro non riusciamo a garantire condizioni minime di accoglienza.
    In ogni caso, già i magistrati in politica non sono una buona cosa ma i p.m. con i loro paraocchi sono una jattura...

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  2. MARIA LAMPITELLA

    con De Magistris, detto Giggino dai sudditi ormai in rivoluzione, davvero credo si sia toccato il fondo. Quelli come me, che avevano avuto, prima dell'esordio politico, scontri professionali con lui, presagivano, già dalla candidatura, la triste sventura di avere un uomo così al "non-governo" della città. È inutile dire che, nella foga del momento, rimanevano voci inascoltate ed osteggiate . Detto questo, la mia maggiore preoccupazione è quella di vedere il già grande strapotere della Magistratura Inquirente aumentare a dismisura ed in maniera assolutamente impazzita, lontana ormai mille miglia da qualsivoglia regola. Che questa ingiustizia
    bizzarra e sregolata colpisca il Sindaco poco importa , il problema è altro , in qualche modo cercare di Ripristinare le regole , non per lui, ma per un'intera città che dagli antichi fasti , da te riportati , non può cadere nell'irreversibile buio della decadenza con subdoli colpi di mano, ai quali , purtroppo, ormai da troppo tempo , gli ex colleghi del nostro ci hanno abituato.

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