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sabato 22 febbraio 2014

EMMA BONINO FURIOSA : "PARLERO' DOMANI". RENZI MA QUANTI "NEMICI" VUOI COLLEZIONARE ?


Sono tra quelli, sicuramente non pochi, che hanno grande stima per Emma Bonino. Non so se nei 10 mesi alla Farnesina abbia fatto "non bene" come pare pensino i nuovi - momentanei - padroni di via del Nazzareno. Sicuramente è incappata in un periodo delicato e difficile, che tutto quello che si era potuto fare di sbagliato nel caso dei Marò era stato fatto quando lei ha preso la patata rovente.
Forse anche lei si è fidata troppo degli indiani e da poco si è accorta della loro scarsa affidabilità. Però, a mio avviso, da quando aveva messo a fuoco questa cosa, si stava muovendo in modo diverso e migliore. Gli rimproverano un atteggiamento poco solidale con l'alleato americano ai tempi dell'inasprimento della crisi Siriana causa uso delle armi chimiche, ma francamente rimproverare la Bonino di pregiudizio anti USa è una falsità. 
Ad ogni modo, Renzi aveva diritto a scegliersi le persone che preferiva, però i modi del giovanotto continuano ad essere pessimi. Si vede che è più forte di lui. E così come toccò a Danilo Leva apprendere in tv che non era più responsabile giustizia del PD dopo l'elezione di Renzi a segretario, sostituito dalla ineffabile Morani che nemmeno una telefonata fece al collega di cui prendeva il posto, così si ripete con la Bonino. Senza nulla voler togliere al bravo Leva, la cosa stavolta è ancora più antipatica, sia per la diversa importanza del ruolo, sia per la storia della leader radicale. 
Emma non l'ha presa bene e pare che domani, parlando da Largo Argentina, si toglierà qualche soddisfazione...
Di Letta, si è detto in abbondanza. 
Certo, a vedere come procede Renzino, deve aver letto da piccolo vecchi slogan degli anni '30 del secolo scorso, quelli tipo "molti nemici molto onore".
Perché se ne sta facendo davvero tanti.
In qualche modo il vento ora continua a soffiargli per il verso giusto, ma in genere non accade sempre così. Del caso girasse,  saranno guai per il giovane ducetto.
Appresso, il servizio del Corriere.it

Il caso Il cambio agli Esteri. Sconcerto anche di Mauro, che deve lasciare la Difesa

La sorpresa e l’ira di Emma Bonino
«Ha saputo della sostituzione dalla tv»

I radicali: «Renzi ha fatto di testa sua senza preoccuparsi delle relazioni all’estero». I popolari: «Su Mauro killeraggio politico»

 
Emma Bonino (Ansa)Emma Bonino (Ansa)
«Perché mi hanno fatta fuori? Io davvero non lo so». Quando Emma Bonino risponde al cellulare, alle 19.35, Matteo Renzi ha da poco lasciato il salone della Vetrata e Giorgio Napolitano ha appena preso la parola. La voce della titolare della Farnesina è squillante, ma tradisce sgomento e uno stato d’animo che, eufemisticamente, si potrebbe definire di forte arrabbiatura.
«Nessuno mi ha avvertita». Matteo Renzi non le ha telefonato per dirle che non sarebbe stata riconfermata? «No, non mi ha chiamata nessuno». L’ha appreso adesso, dalla tv? «Io non sapevo assolutamente nulla». Posso chiederle cosa pensa del fatto che a prendere il suo posto sia Federica Mogherini, giovane parlamentare del Pd? «Lei può chiedermelo, certo. Ma io risponderò solo domani pomeriggio (oggi per chi legge, ndr ) in Largo Argentina. L’appuntamento per ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto e aiutato è alle 17.30. Per adesso, non ho altro da dire». Non un saluto, ma un vero e proprio comizio. E c’è da giurarci che Bonino, battagliera com’è, si toglierà qualche bella pietruzza dalle scarpe.
Silurata, senza preavviso. E dire che da settimane la leader radicale era in testa a tutti i sondaggi sul gradimento dei ministri. La più amata, la più stimata. Eppure il nuovo presidente del Consiglio non ha voluto sentire ragioni, già da un paio di giorni sul suo nome c’era una vistosa croce e al Nazareno, nella segreteria del leader, la spiegavano così: «Bonino? Non ci sembra che abbia lavorato bene».
Il cambio della guardia alla Farnesina avviene nel pieno della vicenda Marò e al ministero si registra una certa preoccupazione per la reazione delle cancellerie internazionali. Tanto più che anche Mario Mauro, responsabile della Difesa, è sparito a sorpresa dal foglietto di Renzi nelle ultimissime ore della trattativa. «Killeraggio politico», accusano senza giri di parole i Popolari per l’Italia.
Anche i Radicali sono furiosi. «Renzi ha fatto di testa sua, senza preoccuparsi delle reazioni all’estero - attacca Rita Bernardini, segretario del partito -. Renzi continua la sua antica pratica antidemocratica, tra l’altro esclude i problemi della giustizia non considerandoli come fondamentali per il Paese». E il caso dei due militari italiani in India, c’entra qualcosa? «Emma lo ha gestito egregiamente, considerato quel che le era arrivato in mano appena approdata alla Farnesina. È stata bravissima, anche sulla Siria».
Classe 1948, Emma Bonino si è costruita in decenni di attività politica una solida rete di rapporti internazionali, ad altissimo livello. Europeista convinta, è stimata dalla diplomazia Usa e grande amica di Israele, ma non ha mai trascurato il dialogo con il mondo arabo. I suoi dieci mesi nel governo Letta sono stati scanditi dalle crisi in Libia, in Egitto e in Ucraina e, al principio, dal caso di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov che fu espulsa dall’Italia a maggio. In quell’occasione il premier la ringraziò, facendo capire che non le addossava alcuna responsabilità nella gestione della vicenda.
Ora si volta pagina. «Renzi ha fatto fuori la storia radicale, socialista, azionista, liberale... Ha ottenuto l’ideale per i partitocrati» commentava Marco Pannella pochi minuti prima che il benservito diventasse ufficiale. Il vecchio leader ha centrato il punto: se il nuovo premier ha scelto di scrollarsi di dosso il simbolo di tante battaglie civili è perché vuole dare il segno di una discontinuità vera, costi quel che costi. In Parlamento, dove la notizia ha suscitato scalpore, si dice anche che i renziani avrebbero registrato con crescente fastidio il pressing ai massimi livelli sul nome della Bonino (e di Mario Mauro). Napolitano aveva chiesto continuità sui ministeri chiave? E invece, come spiegano i suoi, l’ex «rottamatore» ha voluto spazzar via i volti che rappresentano «un notabilato politico vecchio stampo». Ma nel Pd gira anche una lettura maliziosa: «La verità? Renzi ha fatto un favore a Pannella...».

2 commenti:

  1. Bonino e Mauro sono stati bonificati. Questa volta, caro amico, dissento. Bonino è un pallone gonfiato , tribuno della plebe di lunga data (abbiamo corso il rischio che fosse eletta Presidente della Repubblica) che a mio avviso è stato per il momento correttamente pensionata e Mauro è un traditore e come (quasi) tutti i traditori è stato giustiziato. Non so come Lei possa , caro Camerlengo, pensare che per i marò abbia fatto qualche cosa di utile.

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    1. Gentile Giorgio

      i suoi interventi sono sempre arguti e ben argomentati, pur nell'inevitabile sinteticità. SUlla Bonino evidentemente non bbiamo la stessa percezione, e mi riferisco alla persona. Quanto al caso dei Marò, credo che gli errori, tutti quelli possibili, fossero stati fatti prima. Ora la cosa assomiglia al nodo gordiano, con la differenza che l'Italia non è Alessandro. Ci vorrà fortuna e pazienza, e anche esperienza. Si poteva anche sostituire la Bonino - magari, come scritto, con un po' più di eleganza istituzionale - però non mettere una esordiente inesperta.

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