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sabato 22 febbraio 2014

RENZI HA PARTORITO LA SQUADRA. NIENTE TOP PLAYER



Partorita la squadra di governo. Snello, nel senso di non molti ministri, 16, età media bassa, quote rosa rispettate. La sensazione è che su qualcosa di anche significativo Renzi si sia piegato. Al tesoro c'è Padoan, NON un suo ministro, e questo in un ruolo fondamentale. Vedremo se agiranno in armonia (ad esempio tra Tremonti e Berlusconi non accadeva più ). Alfano è rimasto al Viminale, come voleva, e si dice che abbia ottenuto il congelamento della legge elettorale la cui approvazione è subordinata alla riforma costituzionale che introduca l'abolizione del senato. Vale a dire, una cosa LUNGA. Vedremo. Della lista dei ministri, dove non compare nessun Top Player ( ebbé, la crisi c'è per tutti) ho curiosità speranzosa per Orlando alla giustizia, che mi fido dei giudizi positivi di amici cari e competenti come Riccardo Cattarini e Massimiliano Annetta che lo conoscono personalmente, e anche colloborato in passato (Orlando è stato uno dei molteplici responsabili della giustizia PD che si sono susseguiti negli ultimi anni). Sono anche molto contento di non vedere più la Kienge nel Consiglio dei Ministri, che ho sempre condiviso il giudizio severo di chi, come Sartori per esempio, la defini un campione di incompetenza. 
Se poi qualcuno ci pensarà razzisti per questo, pazienza. Non moriremo.
La notizia con la presentazione dei nuovi ministri è presa da La Stampa.it
 


Padoan al Tesoro, Alfano al Viminale
Mogherini-Esteri, Orlando-Giustizia
Ecco tutti i ministri del governo Renzi

Sono sedici, metà donne. Età media di 47 anni e mezzo. Adesso il giuramento.
Il premier: «Il Paese non ha alternative». Napolitano: nessun braccio di ferro

ANSA
Il segretario del Pd Matteo Renzi dopo l’incontro con Napolitano
Il premier più giovane nella storia della Repubblica. Alla guida di sedici ministri: otto donne, otto uomini. Nasce il governo di Matteo Renzi. E vanta una sfilza di primati: più giovane e più rosa, più “snello” e più politico di quelli che lo hanno preceduto. Per la prima volta una donna alla guida della Difesa. Per la prima volta un trentenne al comando.

UNA SQUADRA “ROSA”
Renzi brucia le tappe e a due mesi dalle primarie che lo hanno eletto segretario del Pd, trasloca dal Comune di Firenze a Palazzo Chigi. Con i 39 anni compiuti lo scorso 11 gennaio, è il presidente del Consiglio più giovane della Repubblica italiana e attualmente il più giovane dell’intera Unione europea. Può vantare anche l’esecutivo più al femminile della Repubblica, con un pieno rispetto delle pari opportunità: tante le donne, quanti gli uomini.

LA LISTA
Ecco quindi l’elenco dei ministri del nuovo governo Renzi
Ministeri con portafoglio:
Economia - Pier Carlo Padoan
Interno - Angelino Alfano
Esteri - Federica Mogherini
Difesa - Roberta Pinotti
Giustizia - Andrea Orlando
Lavoro - Giuliano Poletti
Istruzione - Stefania Giannini
Sviluppo economico - Federica Guidi
Cultura - Dario Franceschini
Ambiente - Gianluca Galletti
Sanità - Beatrice Lorenzin
Infrastrutture - Maurizio Lupi
Agricoltura - Maurizio Martina
Ministeri senza portafoglio:
Riforme e Rapporti con Parlamento: Maria Elena Boschi
Semplificazione e Pa: Marianna Madia
Affari Regionali: Maria Carmela Lanzetta

ECCO CHI È PADOAN

SONDAGGI - CHI È IL MINISTRO MIGLIORE? CHI IL PEGGIORE?

NESSUN VICEPREMIER
Otto le “ministre”, una in più rispetto al governo Letta, cui strappa il record, due in più rispetto al secondo governo Prodi e ai due guidati da D’Alema, che ne avevano sei. Rispetto alla squadra di Letta, si contano nove conferme (sei ministri, tre sottosegretari “promossi”), tra cui quella di Angelino Alfano, che resta al Viminale ma non è più vicepremier. Oltre a non avere “vice”, però, Renzi può vantare un governo a più alto tasso politico di quello di Letta, con solo tre tecnici in Cdm: Giuliano Poletti (Legacoop) va al Lavoro, Federica Guidi (ex presidente di Confindustria giovani) allo Sviluppo economico e Pier Carlo Padoan (capo economista dell’Ocse) all’Economia. Il premier ha voluto al suo fianco, oltre al fidato sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, otto ministri del Pd, tra cui tre della minoranza interna: Federica Mogherini (Esteri), il “giovane turco” Andrea Orlando (Giustizia), Roberta Pinotti (Difesa), il bersaniano Maurizio Martina (Agricoltura), Dario Franceschini (Cultura), Maria Elena Boschi (Riforme e Rapporti col Parlamento), Marianna Madia (Semplificazione e P.a.), l’ex sindaco anti ’ndrangheta e civatiana Maria Carmela Lanzetta (Affari regionali).

POKER DI TRENTENNI
Tutti confermati i ministri del Nuovo centrodestra: Alfano (Interno), Maurizio Lupi (Infrastrutture e Trasporti), Beatrice Lorenzin (Salute). In “quota centro”, due ministri: Gianluca Galletti, dell’Udc, va all’Ambiente, Stefania Giannini, di Sc, all’Istruzione. Quanto all’anagrafe, il ministro con il dicastero più delicato, l’Economia, è anche il più anziano: Padoan, classe 1949. Agli Esteri sbarca invece la titolare più giovane nella storia della Farnesina: Federica Mogherini, classe 1973. Al tavolo del Cdm siederanno ben quattro trentenni, che contribuiscono ad abbassare l’età media fino a 47 anni. Che, ironia della sorte, è l’età dell’ex premier Enrico Letta. Proprio lui, che, con i 53 anni medi dei suoi ministri, aveva ringiovanito vistosamente il precedente governo (64 anni medi). La genovese Pinotti, 53 anni e due figlie, è il primo ministro donna della Difesa che l’Italia abbia mai avuto. Solo sfiorato, invece, un altro record. Maria Elena Boschi, con i suoi 33 compiuti il 24 gennaio, batte la collega Marianna Madia, che 33 anni li ha compiuti a settembre dello scorso anno. Ma non scalfisce il primato di Giorgia Meloni, che divenne ministro del governo Berlusconi a 31 anni.

IL GIURAMENTO
Renzi ha di fatto annunciato via Twitter l’imminente nascita del suo governo: «Arrivo, arrivo, la volta buona», cinguetta poco prima del termine del colloquio di due ore e mezzo con Giorgio Napolitano al Quirinale. Il suo governo giurerà domani (sabato) alle 11,30 e il premier si premura di spiegare che il suo è un governo per le riforme e di legislatura, con l’obiettivo di «fare cose fin da domani» e «fino al 2018». Dunque, «dovendo fare un governo di 4 anni, l’aver impegnato due ore e mezzo è un tempo di messa a punto ben investito». Napolitano non può che «condividere profondamente» l’idea di «tempi brevi» per le riforme e di un esecutivo di legislatura. («la mano sul fuoco in Italia non la possiamo mettere, speriamo che tutto vada per il meglio», si cautela però). E il Capo dello Stato frena gli autori di retroscena a tinte forti: «il mio braccio non è stato sottoposto né l’altro ieri né oggi a nessuna prova di ferro». Dunque domani per Renzi il giuramento ed il primo consiglio dei ministri (con il passaggio delle consegne con Enrico Letta, al quale sia Renzi che Napolitano esprimono gratitudine e stima), lunedì il discorso programmatico del nuovo governo al Senato e la fiducia, Martedi la fiducia alla Camera.

LE REAZIONI
«Molto bene la squadra. Il Nuovo Centrodestra non poteva chiedere o desiderare di più. Per l’Italia. #avantitutta», twitta a sua volta il neo ministro dell’Interno, Angelino Alfano, dopo il teso vertice notturno con Renzi, al termine del quale vengono riconfermati nei loro incarichi i ministri Ncd, tranne Quagliariello, e si fa filtrare di aver spuntato il «congelamento» dell’Italicum fino all’abolizione del Senato. . Otto uomini, otto donne: perfetta parità. Renzi né è orgoglioso, Napolitano sottolinea invece che «l’impronta del presidente Renzi risulta evidente nei molti nomi nuovi chiamati ad assumere per la prima volta il ruolo di ministri». E il premier più giovane dell’Unione europea, mentre presenta al Paese il suo «governo di speranza», chiosa sibillino «In questa vicenda, per come sono andate le cose, molti di noi si giocano qualcosa di più della carriera, si giocano la faccia». Silvio Berlusconi intanto, dopo i toni morbidi e i complimenti al «giovane Matteo»degli ultimi giorni, va all’attacco: «Renzi ha la maggioranza nel suo partito, ma non ha la maggioranza in Parlamento. Molti deputati Pd sono bersaniani e dalemiani». 

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