E finalmente il sogno si realizza : i Tribunali del Popolo saranno una cosa ufficiale. Non ancora giuridicamente operativa, che alla maggioranza e al governo Grillo e i suoi non ci sono arrivati - e Dio voglia, a questo punto, che non ci arrivino mai ! - e quindi il palcoscenico resta l'amata Rete.
Che tipo di processo sarà ? Bè gli imputati appartengono a tre selezionate categorie : giornalisti, industriali e politici. Si comincerà dalle penne vendute. Come si procederà ? «ci saranno le liste, le prove e i testimoni di accusa come in un processo».
Non può non saltare agli occhi, anche al lettore più distratto, che manca un aspetto fondamentale di un Tribunale normale : la parola DIFESA, e testi sono solo quelli dell'ACCUSA.
Un lapsus freudiano in piena regola, favorito dal fatto che i manuali di riferimento, che immagino siano i processi della Russia stalinista, di Pol Pot in Cambogia, della Cina della "rivoluzione culturale", non dedichino spazio a quisquilie come il diritto alla difesa degli imputati.
Una barbarie , che in effetti su certi giornali media e internet è in corso da tempo ma che adesso Grillo vuole eleggere a sistema, con tanto di Castello dove gli imputati - ma perché non chiamarli direttamente colpevoli ? - saranno tenuti, con la loro brava cella.
Un incubo delirante, eppure lo ha messo sul suo Blog, ci crede e lo farà.
E allora forse non è così esagerata la paura di Pansa che evoca, da tempo, la possibilità in Italia di una nuova dittatura.
Se un leader politico può parlare così ai suoi e milioni di persone - chissà, magari alle europee sale a 10 ?? io penso e prego di no - lo seguono deliranti, perché non avere paura ?
Di seguito, la notizia come riportata da La Stampa sicuramente tra i quotidiani in odore di liste di proscrizione
Grillo annuncia i “processi popolari”
contro politici, industriali e giornalisti
Il leader dei Cinque Stelle sul blog: «Questo orrendo trio va giudicato».
Si svolgerà tutto online. A breve saranno annunciate le “liste” di imputati
Si svolgerà tutto online. A breve saranno annunciate le “liste” di imputati
Il post nel blog che annuncia l’iniziativa
Politici, industriali e giornalisti: «questo orrendo trio va
giudicato attraverso un processo popolare, mediatico che inizierà dopo
le elezioni europee». Così Beppe Grillo sul suo blog dove annuncia la
creazione di “liste” di imputati: «Il processo durerà almeno un anno, le
liste saranno rese pubbliche quanto prima».
Avverrà tutto via web ma evoca senz’altro scenari foschi il concetto di tribunale del popolo agitato da Beppe Grillo che circostanzia il progetto, prossimo alla partenza. Con un dettaglio in più rispetto a quanto anticipato nei comizi di questi giorni: delle vere e proprie liste di proscrizione (il leader M5S non le chiama così ma questo sono) visto che «ci saranno - chiarisce - le liste, le prove e i testimoni di accusa come in un processo».
«Le categorie dei distruttori - è il capo d’imputazione riportato da Grillo sul suo blog - sono tre, i giornalisti grazie ai quali siamo 68esimi nella libertà di informazione nel mondo e che per ragioni di protezione di casta (e di pagnotta) si coprono a vicenda, gli industriali di regime sempre pronti a pagare mazzette (o a garantire pacchetti di voti) per accedere ai bandi di gara pubblici o alle concessioni di Stato e i politici, che vengono un gradino più in basso delle meretrici». «Questo orrendo trio va giudicato attraverso un processo popolare, mediatico che inizierà - annuncia - dopo le elezioni europee».
L’altro ieri da Vespa non sono potuto entrare con il plastico, una palese violazione della par condicio visto che il delinquente di plastica di Arcore entra ed esce a suo piacimento dagli studi televisivi per salvare le sue aziende. Il plastico rappresentava un castello, ispirato liberamente al bel castello di Lerici che domina il golfo dei poeti in Liguria. Il castello è un simbolo, ha le sue celle, le sue segrete. Un simbolo di quello che succederà se il M5S andrà al governo. Così come non si può costruire sulle macerie, non si può edificare una nuova Italia senza sgombrare il terreno da coloro che l’hanno depredata trasformando la quinta (sesta?) potenza industriale in un deserto. Sarà fatto in Rete dove verrà ricostruito un castello virtuale con le celle individuali, ognuna con la sua targhetta. Per Berlusconi verrà riprodotta integralmente quella di Al Capone ad Alcatraz sperando di non avere querele da parte dei discendenti di Al Capone. Ci saranno le liste, le prove e i testimoni di accusa come in processo. Per ogni persona ci sarà un cittadino che articolerà i capi di accusa. Alla fine gli iscritti certificati al M5S potranno votare per la colpevolezza o l’innocenza. Un tribunale popolare non può sostituirsi alla giustizia nell’erogazione delle pene, ma può informare i cittadini sui furti e le malversazioni di un Sistema che ha portato allo sfascio l’Italia. Ed è quello che sarà fatto. Il processo durerà il tempo necessario, almeno un anno, le liste saranno rese pubbliche quanto prima e l’ordine in cui saranno processati gli inquilini del castello sarà deciso in Rete. La prima categoria sarà quella dei giornalisti che hanno occultato la verità agli italiani nell’ultimo ventennio. I pennivendoli di Regime. In alto i cuori!
Avverrà tutto via web ma evoca senz’altro scenari foschi il concetto di tribunale del popolo agitato da Beppe Grillo che circostanzia il progetto, prossimo alla partenza. Con un dettaglio in più rispetto a quanto anticipato nei comizi di questi giorni: delle vere e proprie liste di proscrizione (il leader M5S non le chiama così ma questo sono) visto che «ci saranno - chiarisce - le liste, le prove e i testimoni di accusa come in un processo».
«Le categorie dei distruttori - è il capo d’imputazione riportato da Grillo sul suo blog - sono tre, i giornalisti grazie ai quali siamo 68esimi nella libertà di informazione nel mondo e che per ragioni di protezione di casta (e di pagnotta) si coprono a vicenda, gli industriali di regime sempre pronti a pagare mazzette (o a garantire pacchetti di voti) per accedere ai bandi di gara pubblici o alle concessioni di Stato e i politici, che vengono un gradino più in basso delle meretrici». «Questo orrendo trio va giudicato attraverso un processo popolare, mediatico che inizierà - annuncia - dopo le elezioni europee».
L’altro ieri da Vespa non sono potuto entrare con il plastico, una palese violazione della par condicio visto che il delinquente di plastica di Arcore entra ed esce a suo piacimento dagli studi televisivi per salvare le sue aziende. Il plastico rappresentava un castello, ispirato liberamente al bel castello di Lerici che domina il golfo dei poeti in Liguria. Il castello è un simbolo, ha le sue celle, le sue segrete. Un simbolo di quello che succederà se il M5S andrà al governo. Così come non si può costruire sulle macerie, non si può edificare una nuova Italia senza sgombrare il terreno da coloro che l’hanno depredata trasformando la quinta (sesta?) potenza industriale in un deserto. Sarà fatto in Rete dove verrà ricostruito un castello virtuale con le celle individuali, ognuna con la sua targhetta. Per Berlusconi verrà riprodotta integralmente quella di Al Capone ad Alcatraz sperando di non avere querele da parte dei discendenti di Al Capone. Ci saranno le liste, le prove e i testimoni di accusa come in processo. Per ogni persona ci sarà un cittadino che articolerà i capi di accusa. Alla fine gli iscritti certificati al M5S potranno votare per la colpevolezza o l’innocenza. Un tribunale popolare non può sostituirsi alla giustizia nell’erogazione delle pene, ma può informare i cittadini sui furti e le malversazioni di un Sistema che ha portato allo sfascio l’Italia. Ed è quello che sarà fatto. Il processo durerà il tempo necessario, almeno un anno, le liste saranno rese pubbliche quanto prima e l’ordine in cui saranno processati gli inquilini del castello sarà deciso in Rete. La prima categoria sarà quella dei giornalisti che hanno occultato la verità agli italiani nell’ultimo ventennio. I pennivendoli di Regime. In alto i cuori!
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