"Saremo fedeli ai patti. Non voteremo la riforma al Senato. L'Italicum non va bene (ora che è forte il rischio di arrivare terzi, anche come coalizione). Marina straccerebbe tutti ma io le consiglio di non scendere in campo. Per il bene dell'Italia dovremo tornare al governo (qualcuno lo ha invitato ? ). Aboliamo le tasse per cinque anni a chi assume (non nuova). Le pensioni minime a 1000 euro (come si pagano ? ) ".
Sono una rabberciata raccolta delle esternazioni più recenti di Silvio Berlusconi, escludendo quelle note su Napolitano e i giudici.
Forse è l'età, che a settembre saranno ben 78, sicuramente la pressione di 20 anni faticosi e travagliati, l'ultimo dei quali segnato dalle prime condanne giudiziarie, di cui una in esecuzione, ci starà anche che le Europee non sono proprio il suo terreno di scontro elettorale preferito ( è alle politiche che l'uomo ha sempre dato il meglio di sé). Resta che lo stesso Belpietro esorta Berlusconi ad adottare linee decise, se vuole provare a convincere gli indecisi ( e a far tornare i delusi).
Al direttore di Libero fa ecco Filippo Facci, che nel suo appunto evidenzia con arguzia e ironia il disorientamento di uno che voglia capire l'attuale consistenza di Forza Italia.
Cosa c'è dentro la scatola che è stata recuperata dalla soffitta, rispolverata alla meglio e messa di nuovo sullo scaffale ?
Mi ricordo una scena di un bel film di Alberto Sordi (caro Moretti, avercelo ancora Albertone...), "Tutti a casa". La triste Italia del dopo 8 settembre 1943. L'ufficiale che disperatamente chiama lo Stato Maggiore e chiede "ma quali sono gli ordini ??!!". Senza ricevere risposta.
Ecco, le facce smarrite dei luogotenenti di Berlusconi mi ricordano quell'ufficiale lì.
Facci: Scatole vuote
Immaginate un prodotto contenuto in una scatola di cui venga ridisegnato di continuo il packaging, la confezione, l'immagine, i colori, il lettering, il target e cioè gli acquirenti, poi ovviamente la presentazione sul mercato, il posizionamento sugli scaffali, la comunicazione addotta, soprattutto la pubblicità e i media in cui piazzarla: ma non si sa che cos'è. Non si sa che prodotto è. Si vede la scatola, ma non si sa che cosa contenga. Bene: sarò riduttivo, ma per me è Forza Italia. Perché io leggo i giornali tutti i giorni, ma che cosa dica Forza Italia - prometta, progetti, le ragioni per cui votarla e non votare altri - io non l'ho capito. In tempi in cui il macro-messaggio spesso è uno solo, ebbene, non ho capito neanche quello. Forse sarò stupido, ma Forza Italia in passato teneva gli stupidi in grande considerazione. La scatola di Forza Italia una volta conteneva Berlusconi, un tutto-compreso che si saldava con la storia che aveva alle spalle, una promessa di futuro chiavi in mano: ora capisco che la scatola per metà contiene Berlusconi (invecchiato) e per l'altra metà niente. Non è una dichiarazione di voto o di non-voto, questa: è la confessione di un limite. Leggo i sondaggi e le oscillazioni di Forza Italia, e però non comprendo - minimamente - da che cosa dipendano. Lo ripeto, e mi scuso: io non sono in disaccordo con Forza Italia. È che non so su che cosa potrei esserlo.
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