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venerdì 12 dicembre 2014

PER IL GIP VERONICA PANARELLO DEVE RESTARE IN CARCERE. I MOTIVI LA PROSSIMA VOLTA

 Loris, la madre di Loris in procura

Confermato, ma non c'erano molti dubbi, il fermo di Veronica Panarello da parte del Gip, per cui la donna resta in carcere. DI seguito trovate la notizia pubblicata sul Corriere on line.
La motivazione riportata è solo quella concernente la "compatibilità" della ricostruzione dell'accusa con quanto accaduto e quindi con la morte di Loris Stival. A me piacerebbe, e chissà se un giorno lo leggerò sulle cronache giudiziarie, non solo i riferimenti al fatto che l'accusa è verosimile e che il reato è grave, ma anche perché il Giudice ha deciso che il carcere preventivo, che fintamente chiamano cautelare, sia l'unica soluzione. Siccome è tenuto a farlo, visto che la legge dispone che la privazione della libertà è extrema ratio, vorrei che i cronisti, che tutto copiano, riportassero anche questo.
Un'altra cosa. Io non so come in pochi giorni quelli della procura si siano fatti il quadro psicologico della donna. Ci vuole più tempo, anche a dei sedicenti specialisti, e i PM, di per sè, non lo sono della materia (anche se lo credono). Limitandoci ai fatti raccontati e letti, Veronica Panarello avrebbe tentato in passato due volte il suicidio, e l'ultima nemmeno tantissimo tempo fa. Questo serve per descriverla come persona "strana", ma non per avere il timore che in carcere questa donna potrebbe fare qualcosa contro se stessa. Voglio pensare che a questo abbiano pensato, e che la Panarello sia sorvegliata accuratamente. Però mi piacerebbe non solo pensarlo, ma proprio saperlo. 





Omicidio di Loris, convalidato
il fermo, Veronica resta in carcere

Il gip di Ragusa, Claudio Maggioni, ritiene «compatibile la ricostruzione dell’accusa» fatta dai magistrati sull’omicidio di Loris Stival. Trovato il telefonino «segreto»

di Redazione Online



Veronica Panarello (Ansa) Veronica Panarello (Ansa)
Il gip di Ragusa, Claudio Maggioni, ha convalidato il fermo di Veronica Panarello, madre del piccolo Loris Stival, 8 anni, ucciso il 29 novembre scorso a Santa Croce in Camerina (Ragusa). «La ricostruzione dell’accusa» sull’omicidio di Loris Stival, fatta dai magistrati, ha scritto il gip nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti della donna, «è compatibile». La madre di Loris, ha scritto il giudice per le indagini preliminari, nella sua ricostruzione della mattinata del 29 novembre scorso quando è stato ucciso suo figlio Loris di otto anni, «Non si è trovata dove diceva di essere, ed è provato che nello stesso tempo era altrove».

La svolta del telefonino «segreto»
La giovane madre, 26 anni, rinchiusa da tre giorni nel carcere catanese di Piazza Lanza, giovedì era stata interrogata per quasi quattro ore ed aveva ribadito la sua innocenza, rispondendo punto per punto alle contestazioni mosse contro di lei dalla Procura iblea. La svolta nelle indagini, che potrebbe far luce sul movente dell’omicidio, è stato il sequestro di un telefonino. È stato infatti sequestrato dagli inquirenti di Ragusa un telefono cellulare con utenza intestata a un’amica di Veronica Panarello, che sarebbe stato in effetti usato per alcuni giorni dalla madre del piccolo Loris. Sarebbe questo il telefonino «segreto» di cui si era parlato nei giorni scorsi, e che ora è all’esame degli investigatori. A rivelare di aver usufruito di quel telefonino sarebbe stata la stessa mamma di Loris parlando con gli investigatori. Accertamenti sull’apparato telefonico sono in corso per verificare i giorni in cui Veronica Panarello lo ha avuto in uso e a chi ha telefonato. Intanto la polizia postale di Catania ha già eseguito controlli su uno smartphone che era in uso al piccolo Loris e sta eseguendo l’analisi del telefonino della donna, dandone prima avviso ai legali della mamma di Loris, perché sia un atto irripetibile.

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