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giovedì 28 luglio 2011

MEGLIO LA TERZA REPUBBLICA

Per molte persone che nel 1990 avevano incarichi pubblici, ruoli politici , la fine della prima repubblica fu traumatica. Per il modo. In fondo proprio le forze che comunque avevano avuto il merito storico di mantenere l'Italia dalla parte giusta , quella al di qua del muro di Berlino , vennero spazzate via e nel 1994, se non ci fosse stato Berlusconi, sarebbe stato paradossalmente il partito erede degli sconfitti della Storia a raccogliere i frutti di quella "rivoluzione". Nacque così la seconda Repubblica che in quasi venti anni non è che abbia fatto poi così bene, tanto che sono in molti a prefigurarne la fine e ad auspicarne una terza.
Tra questi Davide Giacalone il quale in un suo articolo comparso oggi su Libero ricordava le differenze tra gli anni 90 e oggi, e i tratti comuni. Primo tra questi ultimi , il GIUSTIZIALISMO di cui si è infettata la società e che ha corrotto la sinistra (che nasce , ricordiamolo, libertaria, non certo manettara) , una politica vile , che consegna al macello parti di sé nella speranza di salvare la ghirba.  DI questo passo saranno le procura a stabilire chi governa, quando non saranno loro stesse a governare. A Napoli, denuncia Giacalone, è già successo.
Venendo alla diversità pretesa da Bersani, in cosa consisterebbe questa ? la disponibilità (molto teorica tra l'altro, visto le furbizie messe in campo per l'esito opposto, come nel caso di Tedesco) a consegnare i parlamentari alle manette ? Semmai bisognerebbe accorgersi che per inchieste di quel tipo non si giustifica l'arresto per nessuno. Il PD dovrebbe avere il coraggio di smettere di inseguire i grillini, gli indignati del Fatto di Travaglio, e denunciare la violazione costante del codice di procedura penale in merito alla custodia cautelare. E invece no, vengono consegnati gli "ostaggi".
Per essere politicamente migliori m bisognerebbe far si che lo Stato tolga le mani dall'economia, sicché non ci sia più un esercito di partitocrati che campano di SPESA PUBBLICA. Bersani invece è a capo di un partito che chiede ai propri amministratori e nominati di contribuire alle spese. "ti ho fatto entrare io li, quindi una parte dei tuoi emolumenti li devi al partito"....ragionano così e gli sembra normale...
Lo Stato deve uscire dalle aziende, e i giudici devono uscire dalla politica. Il loro non è un potere democratico, non gli viene dal popolo, non sono eletti, come succede per esempio negli USA. Hanno una funzione, definita, e da essa non dovrebbero sconfinare.
Chi lo riporta questo fiume esondante nel suo alveo costituzionale ?

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