Da un pochino di tempo sta succedendo una cosa carina. Alcuni lettori, affezionati al CAmerlengo, leggono in giro cose curiose, interessanti, e me le propongono. E' bella questa cosa, perché costoro hanno GIA' letto la notizia e quindi che gli importa ? Però sono come detto amici del Blog e pensano che la stessa possa suscitare seguito e quindi me la suggeriscono. Poi ci sono altri, ancora più gratificanti, che mi propongono casi che meritano di essere conosciuti e confidano che anche il Camerlengo possa essere, nel suo piccolo, un veicolo di informazione. Ringrazio sentitamente entrambi i gruppi, chiedendo scusa fin da ora se non sempre riuscirò a dare spazio a tutto.
Premesso questo, ecco una notizia che mi è stata proposta dalla mia amica Giuditta che sta diventando un vero e proprio cane da tartufi !! (sua anche la segnalazione della ragazza che a Bucarest ha lanciato la "moda" dello strip in metro, scopo elemosina ) : in Francia una psichiatra è stata condannata per non aver segnalato per tempo lo stato ormai pericoloso di un suo paziente che poi ha ucciso.
La vicenda, che leggete nei particolari più appresso, e che è stata riportata dal quotidiano on line AFFARI.IT, sta suscitando ovviamente clamore e polemiche in Francia, destinate, ritengo, a propagarsi nel resto d'Europa, quella a forte impronta Freudiana e successori.
Quando, per un dottore specializzato per le malattie della mente e dell'anima, deve scattare l'allarme per cui smette di curare e diventa un responsabile della sicurezza pubblica ?
Ovvio che se mi viene a studio Jack lo Squartatore...ammesso che sopravviva, lo denuncio. Ma è chiaro che non parliamo di casi paradossali. In tantissimi casi il filo che si spezza è imprevedibile, il rischio magari è stato intuito, si pensi ai suicidi per esempio, ma la certezza non c'è mai o quasi. Allora che si fa ? S'interna sempre ? Molta gente risponderà di sì. Io lo ritengo un problema non da poco.
Comunque, questo il fatto di cronaca
Nessun commento:
Posta un commento