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lunedì 12 maggio 2014

"ER SOLITO COMPLOTTO, TARGATO OSVARDO". RIGOROSAMENTE PER SOLI JUVENTINI


Il post che segue l'ho trovato grazie a Pierluigi Battista, che ha come debolezza calcistica la stessa mia di colore bianconero.
Lui vive in famiglia l'incubo di avere a che fare con un'ultrà giallorosso che è il fratello (per altri versi stimabilissima persona ed ottimo avvocato) e quindi, come e più di me sa cosa significa essere juventino a Roma.
Inevitabilmente, pertanto, anche una vittoria inutile come quella di ieri, assume comunque un sapore particolare.
Doveva essere la partita della rivincita morale, quella che doveva dimostrare chi erano veramente i migliori. Ha confermato quello che il campionato ha decretato : quest'anno la Juve è stata più forte. 
La Roma ha mostrato, in diverse partite, un gioco più brillante. La Juve, quasi in tutte, uno più cinico e solido.
E dei tre incontri diretti, anche quello vinto in Coppa Italia ha rivelato che il gioco di Garcia si esprime meno bene quando di fronte si trova gli uomini di Conte. 
Ieri poteva tranquillamente finire in un pareggio, non si fa fatica a dirlo, ma quella superiorità "morale" che ai giallorossi piace pensare di possedere, in contrapposizione a quella praticona (e , ovviamente, anche "sporcata" dagli "aiutini"), non si è assolutamente vista.
E i punti di vantaggio alla fine saranno 14, se non di più. Una voragine. 
Tornando al punto, vincere con la Roma, e all'Olimpico, ti apre  sempre il cuore ad un sorriso grande.
Che, leggendo "elzeviri " come questo, si fa divertito. 


logo juventibus



Le tradizioni vanno sempre rispettate. Come il Natale richiede il panettone, Pasqua una bella colomba e una vittoria della Juve un bell'errore arbitrale, così non può esserci un Roma-Juventus che si rispetti senza un'edizione di "Er solito complotto", poesia scritta dalla parte romanista che c'è in me.
E allora eccola anche stavolta: Er solito complotto, speciale Osvardo.
di Massimo Zampini 


Sì va bene ieri hai vinto,
‘na partita regalata,
ma stai carmo, stamo solo
alla fine dell’andata.

Al ritorno vieni a Roma,
su, nun fare tanto ‘r gaggio
vojo vede quanto ridi
quanno è l’undici de maggio

Prima sveja ‘n Coppa Itaja:
artro che go’ de Peluso,
artro che tutte riserve,
tu a Torino t’eri illuso!

Ora stamo a meno otto,
daje Roma se po’ fa’!
sai che gioia a metà maggio
poi a vedellì rosica’?

Famme vede ‘r calendario:
ma sì dai che perde quella,
poi pareggia poi riperde,
ecco fatta la tabbella.

In Europa me trasformo,
‘r giovedì sono un leone!
Ogni vorta cambio squadra,
tifo viola, turchi e Lione!

Sì, però passano i mesi
e sto sempre a meno otto,
qui tocca ripreparasse
co’ la storia der complotto

Stamo a fa’ dumila record,
semo noi la mejo squadra,
ma la Juve vince sempre
c’è quarcosa che nun quadra.

Co’ l’amici famo i gufi
Mica solo er giovedì
Mo’ se stamo a rovina’
Pure tutti i lunedì.

Punto tutto sur Livorno
Sento che li po’ sfonna’
Nooo, ‘n ce so’ Paulinho e Greco
Nooo,  ma se stanno a scansa’!

E Garcia però nun molla,
ma ce crede o sta a fa’ er ruolo?
Dice: qui vincemo tutto
se s’impegnano a Sassuolo

Er Sassuolo fa’ ‘na guera
E questi vincono anche lì.
Me so’ rotto de gufa’
e rovinamme i lunedì!

Una gioia dar Benfica,
lo scudetto che è ‘n miraggio,
vivo solo pe’ na sfida,
e pe’ l’undici de maggio.

Sono teso, ‘sta giornata
vale ‘n po’ più der Mondiale:
io me gioco du’ scudetti
er virtuale ed il morale.

Loro vengono ‘n costume
Co’ sur petto ‘r tricolore
Co’ Storari e Padoin
Ma giocamo pe’ l’onore

Vojo faje dieci reti.
Anzi cinque. Pure una.
Ma qui stamo zero e zero
e se vede già la luna.

Questi mettono anche Osvardo,
che nun ha segnato mai,
lo fischiamo e poi ridemo:
“daje Osvardo, mo lo fai!”

Va beh, forse nun vincemo,
ma volemo fa’ la festa
e ridemo ancor più forte:
“daje Osvardo vai de testa!”

Un po’ rosico e un po’ rido:
la riscossa sta a sfuma’
però Osvardo goffo ‘n campo
nun sai quanto me fa taja’.

Poi, d’un tratto ho come ‘n vuoto,
sai, nun me ricordo niente
sta finendo la partita
e so ‘perso, come assente.

Sento urla, voci, ‘nsurti

incazzati e ‘n po’ blasfemi
e i tifosi della Juve
che ce danno degli scemi

Oh, me dite che è successo?
Che è ‘st’aria da funerale?
So svenuto du’ minuti,
beh, er titolo virtuale?

Ma nessuno me risponne,
vedo sguardi disperati
va beh, accenno ‘er cellulare
e controllo i risurtati

0-1.Go’ de Osvardo.
No, famme ricontrolla’.
0-1. Go de Osvardo.
No, smettete de scherza’!

No, vabbe’, quesso va ortre
Quesso è ‘n vero e proprio ortraggio.
T’aspettavo e mo' te odio,
caro undici de maggio.


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