Mi scrive una mia cara amica e collega, Angela, di fede lupettiana, facendomi osservare che sono ossessionato dalle cose della Roma. Probabilmente un po' è vero, ma credo che, seguendo il calcio, e vivendo nella capitale, è difficile salvarsi da questa particolare attenzione (come del resto accadrebbe, ne sono sicuro, vivendo a Napoli). La conversazione da tempo libero è molto incentrata sulla pelota, e in alcune città ancora di più.
In nessuna al mondo poi esiste un fenomeno come quello delle radio monotematiche, dedicate al calcio ma segnatamente alla squadra di casa, come avviene a Roma.
Io mi diverto un po' a seguirle, specie, lo ammetto, quando le cose su quella sponda non vanno bene. Nel constatare cose comuni a tutti i tifosi della terra (il melodramma, il pianto perenne, la partigianeria più cieca) , con stupore mi sono imbattuto in una frequenza, quella di Rete Sport (104,2) dove ci sono conduttori e ospiti che, col tempo, ho imparato ad apprezzare al punto che ora mi capita di sintonizzarmi spesso - quando sono in palestra o in viaggio sullo scooter - su quella Radio. Accanto a persone che non si possono sentire, come Carlo Zampa - che stimo poco anche come persona, nell'occasione in cui ho avuto modo di conoscerlo professionalmente - , e altre divertenti, a cui sono pure affezionato per una antica amicizia tennistica, ma che non reputo francamente il massimo della attendibilità (mi riferisco a Fabio Maccheroni), ci sono professionisti di spessore, come Luca Valdiserri del Corriere della Sera, e Massimo Cecchini della Gazzetta dello Sport che sento volentieri e con attenzione.
I conduttori della mattina e del primo pomeriggio, di cui non ricordo i nomi, sono simpatici, nel loro tifo dichiarato - con annessa ammissione di NON obiettività - e sovente, soprattutto i secondi, mi fanno sorridere.
Tutto questo, nel tempo, ha creato una strana cosa : io conosco più cose della AS Roma che non della squadra cui tengo, la Juventus.
Oltretutto, notizie curiose vengono molto più dal Tevere che non dalla Mole.
E' una notizia il quinto scudetto consecutivo prossimo venturo ?
A questo punto no, ancorché quest'anno la Juventus abbia realizzato una rimonta clamorosa, dopo un inizio di stagione disastroso, riparato con una cavalcata fatta di 22 vittorie in 23 gare !
Viceversa è una notizia Totti cacciato da Trigoria ? Evidentemente sì, visto che ne ha parlato tutto il mondo.
E anche ieri, la lite tra Spalletti e il più grande calciatore italiano ancora in attività è finita sulle prime pagine di tutti i giornali.
Io già dalla prima volta mi ero espresso a favore del Capitano - che pure non ho mai avuto umanamente in simpatia, pur ammirandolo, come tutti, per capacità tecniche - , figuriamoci stavolta dove veramente l'allenatore toscano si è fatto prendere dal livore personale, con dichiarazioni in sala stampa che hanno lasciato a bocca aperta tutti, in primis quelli di fede giallorossa.
Sconcerti, sul Corriere, notava come non aveva memoria di un tecnico che avesse sminuito in maniera così ostentata la prestazione di un giocatore che col suo gol aveva salvato un risultato.
No, a questo punto non è solo un gioco delle parti, con Spalletti immaginato come l'esecutore del volere societario : la fine della carriera agonistica di Totti .
C'è proprio un fatto personale tra i due, probabilmente risalente alla prima era di Spalletti alla Roma.
Il toscano è fortunato perché il Pupone pupo non è più, e in molti pensano che a 40 anni è comunque giusto che Totti lasci.
Però sta sbagliando il modo, e questi errori li pagherà.
A Roma, come altrove, ti perdonano anche l'offesa alla madre - e quindi niente pugno bergogliano - ma a patto che VINCI.
Sarà un caso, ma l'allontanamento blasfemo di Totti da Trigoria alla vigilia di Roma Palermo vide la tifoseria spaccarsi - anche se la maggioranza era schierata col giocatore, e ci sarebbe mancato il contrario - perché la partita finì con un sonoro 4-0, Spalletti aveva già vinto precedenti incontri e poi ha continuato fermandosi a 9.
Poi, due pareggi inaspettati, che compromettono il traguardo importantissimo del secondo posto (Champions diretta) , contro Bologna e Atalanta, non esattamente due squadroni, e al mister saltano i nervi. E stavolta, guarda caso, dietro di lui le fila si assottigliano assai.
Quanti giocatori, soprattutto tra quelli che hanno mercato, vorranno a fine stagione restare in un ambiente così ?
Se lo domanda Valdiserri, e non mi pare un quesito fuori posto.
Black out della Roma a Bergamo Totti la salva e poi litiga
con Spalletti
Giallorossi avanti 2-0, raggiunti e superati dall’Atalanta: il capitano segna il 3-3
DAL NOSTRO INVIATO
BERGAMO Niente può fare più male alla Roma che
Ma il rocambolesco 3-3 non fa male alla Roma quanto il caso scoppiato tra Luciano Spalletti e Francesco Totti, fine di una storia d’amore calcistico che la dirigenza di James Pallotta ha gestito nella peggior maniera possibile. Ieri, nel dopo gara, c’è stato un duro faccia a faccia tra l’allenatore e il giocatore, che, entrato a un quarto d’ora dalla fine, ha ribaltato la gara con il gol del pareggio finale e con un assist che ha liberato Dzeko davanti al portiere ma è stato sprecato dal bosniaco, che già nel primo tempo si era divorato un gol dopo aver scartato Sportiello.
Spalletti ha scaricato la sua ira sulla squadra per non aver gestito il vantaggio di 2-0: «Da dieci anni fate figure di merda in giro per il mondo». E a Totti, in particolare, è stato rinfacciato anche di aver fatto tardi in ritiro, sabato notte, giocando a carte. Totti ha risposto, per se stesso e per la squadra. Non c’è stato nessun contatto fisico, anche se qualche giocatore era pronto a intervenire, se la situazione fosse precipitata.
Il rapporto tra i due è ai minimi storici e lo dimostra il commento del tecnico nel dopo gara: «Quel gol Totti lo fa anche fra tre anni, sono altre le cose che non vengono alla luce. Se ci lavorate un po’, vedrete che usciranno».
Spalletti pensa che Totti non abbia più dinamismo e si basa anche su dati raccolti dal suo staff, pure nelle amichevoli con
In serata, Spalletti ha voluto precisare sul sito della Roma: «Ho atteso i giocatori nello spogliatoio e ovviamente ho avuto delle cose da dire, visto che non ero contento di come è andata la partita. Smentisco nel modo più categorico che ci sia stata una lite o, peggio ancora, un confronto fisico. Io non metto le mani addosso ai miei giocatori».
Basta intendersi sul significato di lite. Non è stato un incontro di wrestling, ma in parecchi — anche dell’Atalanta — sono rimasti colpiti dalla temperatura nello spogliatoio romanista.
Stamattina, a Trigoria, comitato di salute pubblica per salvare il salvabile. Escluso che Spalletti si dimetta, molto difficile che l’allenatore chieda di mettere Totti fuori rosa. C’è un campionato da finire e un terzo posto da salvare. Altrimenti, a giugno, chissà quante valigie pronte.
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