sabato 20 giugno 2015

IMMIGRAZIONE : E SE COPIASSIMO L'AUSTRALIA ??

Immigrati premier Australia  l Ue segua il nostro esempio

Sarò razzista, egoista, cinico o cos'altro se mi trovo sostanzialmente d'accordo con il pensiero dell'attuale premier australiano, Tony Abbot ?
"l'unico modo di fermare le morti e' quello di fermare i barconi".
  L'Australia non ammette per principio sul suo territorio alcun migrante che arrivi via mare su barconi. E' la politica "stop the boats", che con l'ausilio della Marina militare in 18 mesi ha praticamente azzerato gli sbarchi che prima erano quotidiani. Chiunque si avvicini alle coste o sia sorpreso a sbarcare viene rispedito inderogabilmente nel Paese di origine oppure e' deportato in campi attrezzati nella vicina Papua Nuova Guinea, separata dall'Australia dallo stretto di Torres, 153 chilometri d'ampiezza (il canale di Sicilia e' largo circa 155 chilometri) o a Nauru o in Cambogia, tutti Paesi poveri della regione con cui l'Australia ha stretto accordi bilaterali. Per le organizzazioni per i diritti umani, pero', in questo modo Canberra viene meno ai suoi obblighi internazionali in quanto vengono deportati anche quanti avrebbero titolo per ottenere l'asilo politico. "Dobbiamo risolvere questo terribile problema e l'unico modo per fermare le morti e' quello di fermare i traffici di esseri umani", ha dichiarato Abbott. 

Si potrà non concordare con la soluzione australiana, però questa smentisce il teorema dell' impossibilità di evitare gli sbarchi. 
Si può eccome, e senza sparare sui barconi ( oddio, nella Spagna del socialista Zapatero lo fecero, e funzionò, naturalmente).  Basta mandare il segnale forte che è inutile pagare i mercanti criminali della traversata, e probabilmente il risultato si otterrebbe.
Per quelli che invece arrivano, per stabilirsi in occidente, mi piacerebbe che agli stessi i premier europei rivolgessero le parole pronunciate da un altro premier australiano,   Liberale e Conservatore anch'esso, John Howard , primo ministro dal 1996 al 2007,  e che di seguito riporto.
Sicuramente il leader era piuttosto arrabbiato, e i toni sono bruschi, però i concetti li trovo fondamentalmente corretti.





AUSTRALIA DA' LEZIONE DI CIVILTA' A TUTTO L'OCCIDENTE




John howard.jpg

Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l’Australia, questo allo scopo di prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici.
Il primo ministro John Howard ha scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando:
GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI!
“Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altre parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati”.

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