Curioso che tra i complottisti in servizio H24 non sia ancora comparsa la tesi che sia Berlusconi a finanziare l'uscita del Garantista. A momenti nemmeno Sallusti e Belpietro difendono così a spada tratta il Cavaliere, quindi qualcosa c'è sotto per forza !!
Dire a questa gente, che Sansonetti, di cui trovate sotto l'editoriale pubblicato oggi a commento della definitività dell' assoluzione dell'ex Premier nel processo Ruby, è un comunista d'annata, oggi progressista, così come Tiziana Maiolo, militante, ai tempi, de Il Manifesto, e che il Garantista è giornale che difende principalmente i valori della sinistra, tra cui, storicamente, anche se da anni così non è più, c'è il Garantismo, non sarebbero spiegazioni convincenti. E poco importa che, prima di questo meritorio quotidiano, da sempre ci sono stati i radicali - che certo di destra non sono ! - a battersi per il giusto processo e per contrastare lo strapotere dei magistrati, segnatamente quelli della procura.
Quindi ci deve essere altro, e quale spiegazioni più logica e verosimile ( di questo si nutre il complottismo : logica apparente e verosimiglianza) del finanziamento occulto da parte del paperone italiano ? Stranamente, ancora non ho letto nulla del genere, ma abbiate fede...
Il verdetto non può restare senza conseguenze
Più di 15 anni fa, in America, i repubblicani scatenarono contro Bill Clinton uno scandalo sessuale, del tutto pretestuoso, mirando all’impeachment e al suo rovesciamento. Una vicenda molto, molto simile al Ruby-Gate. Quello si chiamò il Monica-Gate. Fu guidato da due cinquantenni: Ken Starr, e Newt Gingrich.
Ken Starr è il giudice che indagò su Clinton usando ogni mezzo (alcuni testimoni furono sbattuti in galera e tenuti lì per tre anni con la promessa che sarebbero stati liberati solo se avessero accusato il presidente); Newt Gingrich era il capo dei senatori repubblicani (e aspirante alla Casa Bianca). L’indagine andò male. Il Senato assolse Clinton. Starr e Gingrich sparirono entrambi dalla circolazione. Oggi sono tutti e due ritirati a vita privata, Starr fa l’avvocato, Gingrich il pensionato.
Speriamo che da noi succeda qualcosa del genere. E cioè che i vertici della Procura di Milano ( Bruti Liberati e Boccassini) prendano atto della sconfitta e si facciano da parte. E magari anche i giornalisti che hanno guidato il Ruby-Gate impegnando tutto l’onore dei propri giornali ( Repubblica e il Fatto soprattutto, ma non solo, che oggi sono malconci) così come Gingrich guidò il Monica-Gate( con argomenti e moralismi quasi identici).
Ma soprattutto speriamo che questa batosta ricevuta dalla Procura di Milano serva a qualcosa, oltre che a ristabilire un minimo di regolarità democratica nella lotta politica, in questo paese. Speriamo che costringa i magistrati a darsi una regolata. E cioè a capire che loro non sono i padroni d’Italia ma solo i funzionari della giustizia, e che devono lavorare non per dare un’etica(magari anche sessuale) alla nazione, ma per verificare i reati,accertare che siano stati compiuti, che siano previsti nel codice penale e poi cercare chi li ha commessi e di averne le prove.
La vicenda del processo intentato dal duo Boccassini-Bruti Liberati contro l’allora presidente del Consiglio, e sostenuto da una gigantesca campagna mediatica guidata da Repubblica, dal Fatto e dall’Espresso, e finanziato dallo Stato che ha sborsato parecchi milioni per le spese, e concluso con l’ovvia constatazione della assenza del reato non può finire senza lasciare tracce. Sarebbe una follia. Non può restare senza conseguenza, sarebbe il suicidio dello Stato.
Per conseguenza non intendo la punizione dei colpevoli, cioè di chi ha messo soqquadro il paese e l’intera Europa, provocando crisi di governo, cambi di maggioranze, terremoti editoriali,impazzimento dello spirito pubblico sui costumi sessuali. Intendo semplicemente il ritorno allo Stato di diritto e l’uscita di scena di quel partito, il partito dei Pm, che dal 1992 ad oggi è stato costantemente l’unico partito di governo, in grado di mandare a casa ministri, governi,interi parlamenti, di imporre le sue leggi(pensate all’abolizione, di fatto, dell’amnistia) di impedire riforme sgradite.
Se questo partito scomparirà dalla ribalta, sarà possibile cambiare sia il funzionamento della nostra democrazia(restituendo all’elettore i poteri sottrattigli dalle Procure) sia il clima generale, che oggi è dominato da un forcaiolismo plebeo e dilagante, che ha travolto persino la capacità di pensare di quasi tutta la nostra intellettualità.
E’ una speranza ingenua? Dipende dal coraggio che mostreranno le forze politiche, in particolare la sinistra, che oggi ha l’occasione per chiudere il suo “quarantennio” giustizialista – francamente inglorioso – e ritrovare uno spirito libertario. E dipenderà anche – molto – dalla scelta che vorrà fare Berlusconi: deciderà di capitalizzare il vantaggio politico ottenuto con questa vittoria , e giocarselo su altri campi, o invece deciderà di non mollare la presa e riprendere la sua battaglia contro i soprusi della magistratura?
Esistono le possibilità concrete per cambiare marcia e fare una vera riforma della giustizia. Che non servirà a proteggere Berlusconi, ma migliaia di cittadini vessati dallo strapotere imperiale dei Pm
che i sinistri facciano esame di coscienza. Gli è andata male. La calunnia non sempre paga
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