La vendita dei due fuoriclasse del Milan, Ibra e Thiago
Silva, sono una rivoluzione "culturale" che i tifosi rossoneri non
apprezzeranno ma le casse di Mediaset molto.
150 milioni di euro, tra incasso delle vendite e risparmio
sugli ingaggi. Io ho amici milanisti che si immaginavano il loro presidente
come una sorta di Re Mida, e quindi dalla ricchezza infinita.
Ricordo perfettamente che quando Berlusconi dovette staccare
l'assegno milionario a De Benedetti per la sentenza d'Appello sul Lodo
Mondadori, io espressi dubbi sul fatto che, dopo una mazzata del genere, il pur
ricco presidente avesse genio di continuare a spendere molti soldi per il
calcio, cercando di arginare la concorrenza di Real e Barcellona ( drogati di
liquidità dalle banche spagnole, che oggi chiedono aiuti all'Europa...), e di
Manchester City , PSG, Chelsea, finanziati da petrolieri arabi e russi.
Ebbene mi sentii rispondere che per Berlusconi milioni
di euro fossero poca cosa.
E' evidente chi avesse ragione.
Visto che in Champions, che è il torneo preferito di Silvio,
competere per la vittoria finale non si può più, allora tanto vale
risparmiare, accontentandosi di una squadra valida, buona per provare a vincere
il campionato, ben figurare in Europa ma non oltre ( a scanso di molta
fortuna). Questa la nuova politica societaria, ragionevole, sobria,
"montiana" direi, ma certo rivoluzionaria rispetto al Milan che fu e
che infatti tanto ha vinto , soprattutto all'estero.
Immagino che , contento di aver risparmiato sugli ingaggi
faraonici dei due assi, Berlusconi consenta al fido Galliani di spendere almeno
una parte consistente dei 65 milioni incassati . In attacco, dei nomi
prestigiosi sul mercato ci sono, come Tevez, Dzeko, Van Persie, che a mio
avviso non sono a livello dello svedese però forti e magari meno difficili da
gestire (oddio, Tevez non ha buona fama in questo ). Resta che Ibra, coi suoi
25 gol in campionato e la capacità di fare reparto da solo, come si suol dire,
ha consentito al Milan dello scorso anno di tenere bene la rotta fino
all'ultimo nonostante la mediocre stagione di Robinho, quella pessima di Pato,
anche per gli infortuni, la quasi tragedia di Cassano. Insomma, quando non era
giornata, ed è successo varie volte, si poteva sempre sperare che Ibra
risolvesse la questione. In difesa il Milan deve veramente reinventarsi ! Nesta
era anzianotto ma sempre un grande nel suo ruolo, adesso va via anche Thiago
Silva, considerato il numero 1 al mondo...Chi al loro posto??
Personalmente, nutro un sentimento ambivalente di fronte a
questo ridimensionamento.
Da un lato, da simpatizzante della Juventus, noto che una
importante rivale si è indebolita e non poco (e mi fa sorridere l'idea di un
Allegri, a me molto antipatico, .in pessime acque).
Dall'altra , ho già detto che di "testa" ho sempre
ammirato il Milan, trovandola squadra in genere più spettacolare della
Juventus. Lo pensavo del Milan di Rivera (che infatti vinse due coppe dei
campioni, mentre per la Juve l'Europa era tabù) , e fui letteralmente
conquistato dal Milan sacchiano e degli olandesi volanti. Infine, ho apprezzato
tantissimo quello di Ancelotti, che tra l'altro stimo il miglior allenatore del
mondo, facendo una media tra capacità, serietà, simpatia e signorilità.
Insomma, è come quello che resta fedele alla moglie ma è
assai invaghito di una donna più bella e affascinante.
Vedere quella donna "invecchiata" improvvisamente
mi dispiace.
Sul Corriere della Sera scrive Alberto Costa, evidente
tifoso rossonero e letteralmente imbufalito col Berlusca. Questa cosa mi fa un
po' sorridere, come sempre quando i tifosi strepitano perché Zio Paperone ha
smesso di comprargli i balocchi.
Risulta per caso a Costa che Berlusconi abbia rifiutato
qualche proposta di acquisto del Milan da parte di sceicchi arabi pronti a
competere con i colleghi del Qatar ? Perché se così non è, che colpa si può
dare al presidente rossonero se decide di smettere di svenarsi per la sua
squadra ?
Più equilibrata la posizione di Mario Sconcerti, ma lui non
è tifoso e quindi ha più agio a restare lucido.
Ecco il suo intervento
Da un punto di vista
tecnico senza Ibrahimovic scompare il Semplice, quella soluzione alle partite
senza gioco che è stata un anno fa la differenza con la Juve. Loro giocavano,
dovevano giocare bene, il Milan vinceva senza sforzo tutte le partite in cui
pesava la differenza di Ibrahimovic. Perché è fondamentalmente vero, Ibra
sbaglia i momenti importanti, ma realizza tutti gli altri, che sono di più e
senza i quali i momenti importanti nemmeno esisterebbero.
Thiago Silva è invece il giocatore moderno per eccellenza,
sa difendere e giocare a calcio, sa cominciare l'azione, sa anche concluderla.
In Francia farà molti gol, in Italia era l'esempio di tutti. Forse con troppa
leggenda dietro le spalle, come spesso i migliori. Però gli altri, la squadra,
i compagni, lo sentivano un riferimento anche più grande di Ibrahimovic. Uno è
un singolo, un individuo, un'isola. L'altro è l'inizio di tutti gli altri.
Berlusconi ora dice che non si poteva rifiutare un'offerta così, sarebbe stato
da irresponsabili. Ha ragione, ma il suo Milan è andato avanti solo a forza di
acquisti irresponsabili. O pensava davvero di essere il migliore, l'unico
capace di coniugare risparmio e qualità? La mia impressione è che il Milan sia
ancora una squadra fortissima, solo normalizzata.
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