Non amo i sindacati. Sono tra coloro che ne riconoscono la funzione storica e una potenziale valenza attuale, però assolutamente svilita dalla negatività che queste associazioni hanno assunto da qualche decennio a questa parte.
Le critiche più puntuali al sindacato le ho trovate
riassunte in un bel saggio del compianto Edmondo Berselli, un democratico di
sinistra VERO, e non di quei comunisti riverniciati a festa come a me sembrano
essere Landini, Fassina e la Camusso. Il saggio s'intitolava significativamente
: "L'Italia, nonostante tutto" (http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/03/quale-norma-stabilisce-il-diritto-di.html )
e in esso l'autore spiegava con chiarezza come al sindacalismo italiano
vanno imputati tanti difetti del mondo del lavoro nel nostro paese
: l'abolizione del merito, l'egualitarismo al ribasso, in un appiattimento
niente affatto positivo per gli stessi lavoratori, tradotto in un "meno
purché per tutti", lo stesso che alla fine ha fatto crollare l'URSS e i
suoi satelliti.
Da forza riformista e di progresso, il sindacato
notoriamente è ormai il soggetto in assoluto più CONSERVATORE. Perse molte
battaglie, scontato la fine del fordismo e della prevalenza dei numeri della
classe operaia, a causa della robotizzazione delle fabbriche, l'ultima trincea
resta la difesa giapponese del posto di lavoro, anch'esso A PRESCINDERE.
Detto questo, veniamo alla Camusso che tanto sìinalbera
perché Monti osa criticare la concertazione, che i sindacati vedono come non un
modo, ma IL MODO.
E ti credo. Da semplici associazioni rappresentative di
interessi di parte, sono diventati organi di governo, con tanto di diritto di
veto. Ma la politica nazionale non la fanno i sindacati, ma il governo con il
Parlamento.
Quanto al Monti cooptato, è verissimo, ma perché loro, Cam
sso , Angeletti e Bonanni sono stati eletti ?
Riporto un interessante intervento di Lcio Fero, sul
BLITZQUOTIDIANO.IT, che riprende dei passaggi critici di De Vico del Corsera,
aggiungendone di suoi assolutamente condivisi.
Buona Lettura
Susanna Camusso è
stata sferzante con Mario Monti: “Non accettiamo lezioni di democrazia da chi è
stato cooptato…Non sa di cosa parla, ecco quel che succede quando ci si affida
a chi non è stato votato. E’ imbarazzante per il futuro democratico del paese”.
Sferzante ma incauta perché certo Mario Monti non l’ha votato nessuno, ma chi
ha votato Susanna Camusso? L’unica risposta possibile è….a sua volta
“imbarazzante” : a votarla è stato il parlamentino della Cgil. Se è per questo
allora Mario Monto è stato votato dal Parlamento della Repubblica, quello con
la maiuscola. Devono stare attenti i leader sindacali a negare la legittimità
democratica del governo in carica, rischiano la storia della pagliuzza e della
trave, e la trave grossa è nel loro di occhio.
Scrive Dario Di Vico sul Corriere della Sera: “I sindacati
confederali hanno da sempre la pretesa di rappresentare la società italiana e
di essere in qualche modo gli unici dispensatori del consenso…insistono a voler
vincolare l’azione dei governi ai loro riti e alle procedure che prediligono
…”. Non solo riti e procedure ma anche precisi, consolidati e localizzati
interessi, non necessariamente ignobili interessi, anzi. Ma localizzati
interessi e interessi di parte. E soprattutto “pretesa”. Pretesa che nessuno ha
votato o mai legittimato e sancito con un voto. Il sindacato, i sindacati sono
tali perché per fortuna si occupano del mercato del lavoro, della forza lavoro,
delle condizioni materiali e contrattuali in cui avviene lo scambio tra
capitale e lavoro, della verifica e controllo sull’organizzazione del lavoro.
In questo compito, missione e attività hanno in decenni e decenni prodotto
diritti, progresso, giustizia e anche, in misura minore, privilegio,
immobilità, burocrazia. Bene o male, più bene che male ma sempre facendo il
loro mestiere, quello dei sindacati.
Ma chi ha mai dato ai sindacati il diritto non di occuparsi
ma di decidere sulla sicurezza interna e internazionale, sulle scelte di
politica sanitaria, sui programmi di formazione della scuola e all’Università,
sul rapporto tra mano pubblica e cultura, su quanto e come di pubblico ci debba
essere nelle aziende di servizi? Nessuno, mai nessuno li ha votati per questo.
Libere associazioni in libera democrazia i sindacati possono avere opinioni su
tutto e ovviamente anche esprimerle: sulla guerra e sulla pace, sui treni ad
alta e bassa velocità, sulle coppie di fatto e gay, sull’autenticità dei
Caravaggio perfino se loro garba…Opinioni, non “decisioni”. Perché nessuno ha
mai votato che sia il sindacato a decidere chi e come si assume o non si
assume, anche se questo succede. Nessuno ha mai votato che sia il sindacato a
pronunciarsi su dove va on non va la discarica o l’autostrada, anche se questo
succede. Nessuno ha mai votato che si il sindacato a decidere se si compra un
aereo da caccia o una nave cisterna, anche se questo succede.
Questo per il “merito” della questione su chi è legittimato dal voto e
chi no. Quanto poi al “metodo”, quello che si Bersani che la Camusso e Bonanni
e Angeletti rimproverano all’attuale governo di non conoscere, quello di
cui i tecnici sono “incompetenti” mentre politici e sindacalisti sono maestri,
è presto detto. Si apre un “tavolo” tra tutti gli interessati e questuanti, si
dà un po’ a tutti quelli che si sono seduti al “tavolo” e si fa la “pace
sociale”. Non è difficilissimo a condizione che ci sia sempre uno Stato che
paga alla fine e la gran tecnica sindacale consiste, in effetti non sempre è
semplice, che tutti, proprio tutti si alzino dal tavolo con qualcosa in tasca.
Fuor d’ironia, il sindacato possiede conoscenze e competenze di cui nessun
governo può fare a meno, ma quella sindacale non è l’unica competenza
necessaria. A Monti la Camusso può rimproverare “incompetenza” nella tecnica
del come si aggiusta una vertenza di lavoro, alla Camusso chiunque può
rimproverare palese incompetenza di filosofia della storia, cioè sul come si
“aggiustano” tra loro economia, politica e storia appunto. E lo fanno senza
mai, proprio mai “concertare” con i sindacati."C'ERAVAMO TANTO AMATI" |
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