domenica 27 gennaio 2013

LA LOGICA DEI NUMERI, OVVERO PROVARE A USCIRE DALL'INDETERMINATEZZA GIURIDICA 1.PARTE



Ieri ho partecipato al Convegno organizzato dall'Unione Camere Penali di Roma , di cui avevo dato notizia in prossimità dell'evento, titolato : LA LOGICA DEI NUMERI.
Il tema , in estrema sintesi, era l'approfondimento su SE e , in caso affermativo, in che misura  le scienze come la Statistica possano essere di ausilio ad una giustizia meno prigioniera di criteri anche lodevoli ma inevitabilmente soggettivi come la Logica, per non parlare di Prudenza e Buon Senso.
Non solo interessante ma cruciale.
Gli organizzatori, di cui personalmente conosco il bravissimo e generoso Cataldo Intrieri ,che è un cultore della materia, a cui ha dedicato anche un libro che il Collega Carmelo Passanisi definisce molto interessante, avevano radunato bravi e competenti professori che si sono alternati nella mattinata. Li ho ascoltati con attenzione ( che un certo punto ha ceduto : l'intervento della Professoressa Catalano veramente troppo prolisso e monocorde, ancorché la docente fosse evidentemente ferratissima ). Meglio il pomeriggio quando la parola è passata ai Colleghi, tanto che la maggior parte dei partecipanti ha seguito  fino all'ultimo il seminario.
Provo a raccontare le mie impressioni, avvertendo con doverosa umiltà che il contributo che offro è lungi dall'essere preciso : argomenti non semplici, non usuali e quindi la selezione è ancor più soggettiva e parziale del solito. Il mio intento è lodare questa iniziativa e suscitare curiosità.
Ciò posto, come dice sovente l'Avv. Domenico Battista, grande assente del Convegno (era a Milano dove il giorno prima si era tenuto un altro convegno sulla figura prossima ventura del Procuratore Europeo...con cacchi amari per tutti di prossimo avvento...), vediamo di raccontare un po' quello che credo di aver capito.
Il primo intervento è stato quello del Prof. Fròsini (l'accento sulla o ho capito che è importante...) docente dell'Università Cattolica di Milano di Scienze Statistiche .
Il professore ha ricordato come siano diversi i criteri richiesti nel processo civile e penale per ritenere raggiunta la prova di un fatto.
Nel primo caso , giustizia civile, ci s'informa al criterio dell'Evidenza, il "più probabile che non" .
Nel secondo, si è giustamente più esigenti e si richiede il "beyond a reasonable doubt ", il ben conosciuto, grazie ai film americani, "oltre ogni ragionevole dubbio".
L'America così c'è nata ( a parte il Far West dove la Legge di Linch - da cui la parola linciaggio - la faceva spesso da padrona ) , da noi le epoche storiche si sono alternate...però a livello di ordinamenti costituzionali occidentali odierni il principio per cui meglio correre il rischio di un colpevole assolto che un innocente condannato si è affermato da diverso tempo.
Non nella pancia della gente, questo è notorio, e nemmeno nella testa di tanti, troppi procuratori, e pure di non pochi giudici. Ma queste sono considerazioni mie.
Il professore è poi passato a parlare del concetto di probabilità ricordando come ci sono senza dubbio eventi IMPOSSIBILI, e quindi con probabilità ZERO, e altri che sono umanamente considerati certi , e che quindi con probabilità UNO.
Nel mezzo, c'è il MARE.
Il concetto di probabilità può essere visto da un punto di vista Logico, e quindi Soggettivo, e da un punto di vista statistico e quindi con approccio scientifico, che potremmo definire oggettivo (ancorché non per questo infallibile, come si vedrà.).
In campo giuridico, è inevitabile che la probabilità prospettata nella motivazione di una decisione avrà sempre una componente soggettiva, che però sarebbe estremamente opportuno che ponesse a proprio fondamento quantomeno la presa in considerazione del possibile "oggettivo".
In parole cristiane...io posso anche alla fine decidere non tenendo conto che il dato statistico, per cui un certo evento è improbabile sia avvenuto in un certo modo e quindi con responsabilità di Tizio, e questo perché gli studi probabilistici dimostrano che nel 90% dei casi questo risulta, MA LO DEVO MOTIVARE , non posso ignorarlo .
Sollecitato dal bravo Cataldo, il Professore ha ricordato il caso di Porto Marghera , quando si arrivò a stabilire il nesso di causalità tra esposizione dei lavoratori   a Cvm (cloruro di vinile monomero) e Pvc (polivinilcloruro) e le loro patologie, per l' insorgenza di un preciso tumore : l'angiosarcome del fegato.

Non tutti i lavoratori, per fortuna , si erano ammalati, anzi, "solo" una numerosa minoranza. Però, se è vero che non tutti coloro esposti   erano stati colpiti da quel tumore, è altrettanto vero che SOLO in questa circostanza l'angiosarcome si produce.
Tradotto in una formula chiara, dato A (l'esposizione al cloruro di vinile ), non è matematico , certo, che accada B (l'insorgenza del tumore). Però è CERTO che B si può realizzare solo se c'è A.
Insomma, non è SFIGA, anche se poi molti, anzi la maggior parte, non si ammalano.
Viene nominata la Formula di Bayes, il principio della "probabilità delle cause dati gli effetti",  che poi si dirama in modo articolato e non sempre semplice da seguire.
Alcuni esempi però sono illuminanti, se non altro per vedere come anche l'ausilio di questi strumenti debba essere sempre utilizzato con grande accortezza.
Viene citato ad esempio il caso di Sally Clark, una disgraziata madre inglese  a cui muore un figlio neonato (a soli tre mesi)... gliene nasce un secondo,  e anch'esso muore dopo poche settimane in circostanze analoghe.
Secondo la logica che "one tragic, two is guilt" , i sospetti si sono addensati sulla donna che non solo era stata distrutta dai due eventi tragici, ma è stata accusata per gli stessi e condannata in primo grado a 26 anni. In primo grado, a suffragare la sentenza di condanna c'era stato una valutazione statistica che partendo dagli eventi   (morte dei due bimbi) aveva cercato di risalire alla causa. L'indagine probabilistica  fu : quante volte può accadere che due bambini della stessa famiglia  muoiano (dato evidente) a causa di sindrome post natale  ? 1 su 73 milioni di casi. Ergo, non può essere fatalità. In secondo grado hanno semplicemente invertito l'indagine statistica : in quanti casi accade che una madre uccida, in due successive occasioni, due propri  figli ? Altro che 1 su 73 milioni !!   Sally Clark fu condannata a 26 anni, ne scontò più di uno prima di essere assolta, e nel 2007, a soli 42 anni morì. Quante probabilità ci sono, chiedo IO, che ad ucciderla siano stati il consulente (poi processato e condannato per negligenza) e i giudici di primo grado ?
Vedremo altri esempi, ma la statistica resta un ausilio scientifico, concludeva il professor Fròsini, guardato tuttora con un certo sospetto nella determinazione del nesso causale tra evento e condotta responsabile.
Anche perché bisogna stare in guardia dalla sindrome della Fallacia dell'Accusatore, sottolineata dalla D.ssa Catalano che fa un esempio suggestivo : il tiratore scelto che prima punta un uomo e POI ci disegna intorno il cerchio del mirino...E' quando l'accusa inverte l'ordine delle prove : prima individua  il "suo" colpevole, e POI le prove per dimostrarlo. I famosi "teoremi" che sono includenti di tutto ciò che incrimina ed escludono gli elementi a discarico.
E' un atteggiamento tipico di una Parte, non di un ufficio pubblico, figuriamoci poi di un Magistrato. Ma a parte questo, per un processo corretto sarebbe bello (utopistico) che TUTTE le parti avessero un approccio di VERIFICA delle proprie tesi, ipotesi, probabilistiche o meno, attraverso la ricerca della prova contraria...anche per vedere se la si può smontare e superare.
L'intervento del Professor Greco , epidemiologo e già Direttore Generale del Dipartimento della Prevenzione Sanitaria per il Ministero della Salute, è stato rinfrancante e rivitalizzante per la sua briosità.
L'epidemiologia, ho appreso, si occupa di analizzare le cause, il decorso e le conseguenze di una malattia.
Questo tipo di scienza può avere carattere descrittivo e analitico. Nel primo caso descrive eventi sanitari come malattie, cause di morte e la presenza di fattori di rischio come, ad esempio, il fumo di tabacco, l'inquinamento atmosferico, ecc. È questa la branca che utilizza gli strumenti statistici detti misure di frequenza (come i tassi di incidenza o di prevalenza, rapporti) e informazioni di tipo demografico. L'epidemiologia analitica invece  indaga e cerca relazioni causa-effetto tra fattori di rischio e malattie.  L'epidemiologia analitica cerca il nesso tra il fattore di rischio "fumo di sigaretta" e l'eventuale insorgenza di patologie legata ad esso (come cancro al polmone, enfisema, etc.) Si pone, quindi, come obiettivo quello di rispondere alla domanda: "perché?"..
Appare evidente l'importanza di una scienza del genere soprattutto in una società come la nostra dove se accade qualcosa, DEVE esserci un RESPONSABILE . Questo ha aumentato a dismisura i casi di reati "colposi" , specie nel campo medico. Il Dr. Greco s'intuisce che sia un garantista di indole e lancia alcuni segnali di allarme. Uno : gli eventi biologici rispondono ad eventi naturali, che però conosciamo ancora in modo assolutamente parziale. DUE : Poche volte le malattie hanno un'origine monofattoriale (in quest'ultimo caso è semplice risalire dall'evento alla causa, come nel caso fatto dell'angiosarcoma del fegato, che può verificarsi SOLO per prolungata esposizione a un determinato materiale ). Ci sono i fattori di rischio noti : il fumo aumenta le probabilità di avere un tumore al polmone , il colesterolo alto dell'infarto. Perché si possa arrivare però a considerare provato il nesso causale tra il fattore di rischio e l'evento sono necessarie una serie di rigorose verifiche , quali il tempo di esposizione , lo spazio (il luogo) , la predisposizione genetica, la consistenza numerica significativa del campione in esame....
NON basta che uno o due delle verifiche diano esiti diciamo positivi perché scatti la "certezza" scientifica - cioè un grado di probabilità non inferiore al 90-95%.
Il Dr. Greco conclude con una serie di dati che fanno sorridere e pensare . 1 fumatore su 200 muore per cancro al polmone, 1 persona su 5.000 per influenza, 1 su 8.000 per incidente ferroviario ...1 su 600 milioni per la famosa epidemia conosciuta come "mucca pazza"...Eppure c'è gente che non ha mangiato bistecche per anni e la fiorentina fu proibita per non so quanto tempo.
Gli esempi curiosi continuano, e si spostano in Inghilterra dove c'è gente che si ustiona per indossare il maglione tenendo la sigaretta accesa, molti finiscono al Pronto Soccorso per aver tentato di aprire la bottiglia di birra coi denti...bellissimo i casi in cui scoppiano incendi perché alcuni britannici pensano di innaffiare l'albero di Natale con le sue belle lucine accese...
Fare causa ai venditori degli Alberi ?
Non ridete. Negli USA ci sono condanne a case produttrici di Fon asciuga capelli per non aver scritto nelle avvertenze di non adoperarli mentre si fa la doccia o il bagno....
Con il Dr. Greco finiva la parte prettamente "scientifica" e chiudiamo con lui la prima parte di questo rendiconto un po' lungo (del resto, sono state circa sette ore intense...) . Nella seconda prenderanno la parola i professionisti del Diritto, a iniziare dal Dr. Bliotta, Consigliere della 4 Sezione della Corte di Cassazione, molto stimato dalla platea dei presenti.
Bellissima la chiosa del Dr. Greco :
LA VITA è UNA MALATTIA TERMINALE TRASMESSA PER VIA SESSUALE E INEVITABILMENTE FATALE.


 





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