domenica 19 gennaio 2014

IL TRISTE E TRISTO RANCORE DI SCALFARI PER IL "PREGIUDICATO" BERLUSCONI


Che tristezza le esternazioni di Eugenio Scalfari, come fosse un FAssina qualunque, che si è è sentito in grave difficoltà, come militante, per l'incontro tra Renzi e Berlusconi al Nazzareno, sede del PD.
L'opinione del decano dei giornalisti italiani, l'unico sopravvissuto della triade famosa ai tempi della mia  giovinezza (gli altri due era Montanelli e Bocca) sul Cavaliere è nota ed è legittima.
Ma il conflitto politico non dovrebbe trascendere a livelli di banchi del mercato, con uscite del tipo "quello è un pregiudicato, non ci si può e non ci si deve parlare".
Uno può tranquillamente decidere che confrontarsi con Berlusconi non serva perché l'uomo è inaffidabile, perché di idee del tutto opposte alle proprie, che nessun compromesso utile sarà perseguibile.
Ma farlo perché è stato condannato da un Tribunale fallibile... Dopo quella condanna Berlusconi è rimasto leader del PDL, e ora di Forza Italia, e a dispetto di quella ha, secondo tutti i sondaggi, più del 20% di suffragi potenziali. La coalizione del centro destra, dove FI è di gran lunga il partito più forte, è data pressoché alla pari di quella di sinistra, nonostante la novità Renzi. 
Il segretario del PD sa tutte queste cose e sa anche che in materia di legge elettorale più facile che le sue idee siano vicine a quelle di Berlusconi che non a quelle dei cespugni governativi, e, pragmatico qual è, si comporta di conseguenza.
Si può dare un giudizio politico di tutto questo, non liquidarlo con una pregiudiziale giuridica, confermando semmai in questo modo coloro che pensano che il Cavaliere, non battibile alle urne, si voglia farlo fuori per via giudiziaria. 
Scalfari io l'ho seguito per lustri, apprezzandolo spesso. Poi l'ossessione della missione anti Berlusconi mi ha colpito negativamente, però non pensavo arrivasse a livelli così mediocri.
Forse è perché è da un po' che non lo leggo.
Ecco una raccolta delle sue esternazion riprese da

italy


"Berlusconi è risorto e di fatto è entrato nella maggioranza. Oggi il vero scontro è tra Letta e Renzi". Eugenio Scalfari, ospite da Lucia Annunziata a 'In ½ h', parla dell'incontro tra il segretario e il leader di Forza Italia, critica l'intesa fra i due e addebita a Renzi l'onere di aver ritirato nel dibattito politico il Cavaliere. E aggiunge: "Non credo a un Letta Bis, al massimo ci sarà un rimpastino"
Il fondatore di Repubblica tira le orecchie al sindaco: "Non si può essere in piena sintonia con un pregiudicato".

"Renzi vuole sostituire Letta. E per farlo ha tirato in mezzo Berlusconi. Di fatto riabilitandolo. Berlusconi non dava più carte da alcuni mesi. Anzi le aveva perse dal mazzo. Adesso rientra in gioco. Renzi è andato anche oltre, dicendo di provare 'profonda sintonia' con il Cavaliere. Non si può essere in sintonia con un pregiudicato. Le parole sono come pietre"
"Un eventuale Letta Bis è una eventualità remota perché non si possono cambiare molti ministri. In quel caso Letta non avrebbe vita facile: con Grillo e Renzi sarebbe difficile riottenere la fiducia. Non credo al Letta Bis, al massino un rimpastino limitatissimo"
"Non si può navigare tranquilli. Berlusconi è imprevedibile"
"Non si può navigare tranquilli. Berlusconi è imprevedibile"
"Questo accordo prevede una stabilità fino al 2015"
"Questo accordo prevede una stabilità fino al 2015. È vero, Berlusconi ha ancora il 20% dei suffragi ma Renzi dovrà affrontare il problema di trattare con una persona che è ai servizi sociali"
"Sono cambiati in peggio i tempi. La gente vota Grillo per scassare il Paese e Renzi per rompere il Partito democratico"
"Sono cambiati in peggio i tempi. Oggi è difficile per l'elettorato identificarsi. Molta gente ha votato Renzi per distruggere il Partito Democratico. Molta gente invece ha pensato "Voto Grillo così scasso il Paese". Ma così è impossibile andare avanti. Perché è una follia pensare che si possa ripartire da zero".
"Berlusconi è risorto" "La guerra è finita? La sinistra è molto disorientata. Quello che succede è sconcertante e storico. Berlusconi era uscito dalla scena: lo ha fatto una prima volta con Monti (anche se il suo partito restava e cedeva il passo a un governo di necessità) e lo ha fatto dopo la decadenza. Ma dopo l'incontro con Renzi è cambiato l'architrave della politica italiana: "Berlusconi è risorto e da sabato di fatto è entrato nella maggioranza".

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