venerdì 2 dicembre 2011

DOPO TUNISIA E MAROCCO, ANCHE IN EGITTO TRIONFANO I PARTITI ISLAMICI. MAGARI NON ERA PROPRIO QUESTO CHE CHIAMAVATE PRIMAVERA...

Una settimana che si chiude positivamente per le Borse e per lo Spread, sceso sotto quota 440. I casini restano, a leggere le dichiarazioni di TUTTI, e la prossima non si annuncia una settimana facile, con le misure di Super Mario "finalmente " sul tavolo e i partiti politici affannati a tenere la "BOTTA".
Però ci penseremo, a Dio piacendo, lunedì. In fondo, che potrà succedere come in Portogallo dove hanno eliminato 13^ e 14^ a impiegati e pensionati? No, e allora!!!
Spostiamoci dunque dal cortile di casa nostra e torniamo all'altra parte del mare, dove gli Arabi, grazie alla Primavera, VOTANO.
E nel voto gli entusiasti di Piazza Tharir e delle altre in genere scoprono che il vecchio, triste motto "piazze piene, urne vuote" non valeva solo per il PSI di Nenni....
Si perché i giovanotti generosi e coraggiosi che in primavera a decine e decine di migliaia hanno occupato la piazza del Cairo, prendendo ed ampliando l'esempio di Tunisi, sembrano non aver fatto i conti con la realtà del loro paese, che è POVERO, ANALFABETA ( anche nelle grandi città il problema riguarda tanti, e fuori ha numeri sconcertanti per l'occidente) e assolutamente alieno dal concetto democratico comunemente inteso.
In realtà, in questi paesi i veri contendenti , da mezzo secolo e più, sono i MILITARI da una parte e gli ISLAMICI dall'altra. I primi, minoritari, hanno le armi, e hanno instaurato delle solide autocrazie guidate da uno dei loro (Nasser, Sadat, Mubarak in Egitto, Bourguiba e Ben Alì in Tunisia, Gheddafi in Libia, Assad padre e figlio  in Siria), i secondi, la maggioranza, hanno finora subito tentando ogni tanto qualche scrollone senza successo. La povertà in Egitto e Tunisia, la divisione all'interno dei detentori del potere, con ingordigia e corruzione da parte dei CAPI, dimentichi di lasciare abbastanza a chi LI' li aveva messi, hanno creato le premesse della decantata primavera. I giovani, i laici, si sono illusi che fosse un buon momento, e lo era anche ma per far cadere i REGIMI, NON per instaurare una democrazia simil occidente.
E così sono arrivate le delusioni delle urne...
Con le previste vittorie dei Fratelli Musulmani prima in Tunisia, poi in Marocco e ora in Egitto. Qui le cose poi sono andate anche peggio, perché alla prima tornata (la cosa sarà lunga!, ne sono previste almeno altre due o tre ! ) non solo il partito di Giustizia e Libertà dei Fratelli Musulmani ha preso oltre il 40% dei voti, ma c'è stata anche una affermazione del partito Salafita, che in materia religiosa è più intransigente rispetto ai primi. Tanto che i Cristiano copti hanno paura e gli tocca tifare per i militari, che pure in questi anni non è che li abbiano granché protetti.
Insomma in Arabia non accade quello che per lo più succede nei paesi occidentali dove si vince "AL CENTRO", e i moderati, i "laici" sono abbastanza per riempire le piazze, l'abbiamo visto, per "Illudere" , ma alla conta vincono i partiti di ispirazione religiosa.
Era già successo in Palestina, 5 anni fa, dove gli americani speravano in un'affermazione di Abu Mazen, il "mite" successore di Arafat, e invece si affermò Hamas.
Come ha ben scritto Antonio Ferrari sul Corsera di oggi , era divenuto impossibile " arginare le pulsioni di popoli costretti ad essere quasi invisibili. Popoli che hanno scoperto, nel mondo globalizzato,  valori , opportunità e speranze dai quali erano stati esclusi. Il cambiamento è stato accelerato dalla società civile e dall'affermazione di giovani, donne e il web. In realtà, i dividendi politici delle rivolte non sono poi andati a chi le aveva condotte, ma a forze ben più organizzate che, rientrate dal confino o uscite dalla clandestinità, sembrano pronte a prendere il potere....
Le vittorie dei partiti confessionali arabi indicano una direzione, ma non la strada che intendono percorrere o il programma che vogliono realizzare.
Questo è il dilemma vero, che qualcuno inizia a temere che possa divenire motivo di angoscia. "

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