sabato 3 dicembre 2011

L'ITALIA SCONGELATA DALLA SINDROME BERLUSCONIANA

Pierluigi Battista si augura, e con lui siamo in tanti ad augurarcelo, che l'uscita dalla scena, almeno dalla prima fila, di Silvio Berlusconi aiuti questo paese a recuperare una dimensione almeno parzialmente normale.
Quantomeno l'uscita dalla sindrome del derby permanente tra pro e contro, con la catastrofica conseguenza che NON era MAI il merito delle cose a indurre il giudizio bensì il fatto che provenissero o meno dal Caimano, facessero o meno comodo a lui.
Nel clima del "boia chi molla" i militanti si trovavano benissimo ...una semplificazione da niente!!! Non c'era più bisogno di PENSARE, di riflettere, di valutare costi e benefici ...bastava sapere se l'idea, la legge, la proposta fosse catalogabile come filo berlusconiana....e subito le truppe fedeli dei due poli avevano la visione CHIARA della posizione da prendere : una bussola infallibile.
I guai erano per gli altri, che immancabilmente venivano catalogati in base alla posizione che prendevano rispetto a questo schema indubbiamente MALATO e NEVROTICO ma assolutamente dominante.
E così se eri d'accordo su una proposta del governo eri un suddito berlusconiano. Al contrario, eri un anti, per partito preso.
Ecco, Battista, nel suo articolo comparso sul settimanale SETTE che esce abbinato al Corsera, sostiene che questo sortilegio si sia spezzato. E che l'italica gente potrà scongelare le menti e tornare a pensare.
Al riguardo fa l'esempio della delicata materia della Giustizia - di cui a dire il vero non si parla proprio più, perché i magistrati si sono dati una calmata (tò....) e perché sta storia dell'euro e della crisi ha fagocitato ogni attenzione.
Battista rivendica la libertà di potersi di nuovo dire GARANTISTI senza essere tacciati  di voler salvare QUALCUNO dalle sue disavventura giudiziarie.
Oggi dire si a:
1) parità tra accusa e difesa
2) presunzione d'innocenza
3) separazione tra pubblica accusa e giudici
4) limite severo della detenzione preventiva
5) limite all'uso delle intercettazioni
può essere discusso ma criticamente, in modo argomentato, NON più con l' IPSE DIXIT alla rovescia : lo dice Berlusconi quindi queste cose sono MALE.
Si può sperare di essere ascoltati quando si ricorda che il carcere preventivo deve essere l'eccezione e questo per TUTTI, non solo per i potenti. Che le intercettazioni sono un "veleno" per le libertà costituzionali degli individui (artt. 13 e 15 solo per citate quelli definiti INVIOLABILI, aggettivo che non viene usato sempre nella Costituzione, e non a caso) e quindi devono essere usati con prudenza, limite e rigore : quello che non accade ORA. Che l'Italia è l'UNICO paese tra quelli liberal democratici a non conoscere la separazione delle carriere tra inquirenti e giudici. Che l'obbligatorietà dell'azione penale è una FOLA, che ogni procura si organizza come meglio ritiene opportuno - anche per motivi condivisibili - attribuendosi un ruolo che invece è bene sia affidato alla LEGGE.
E che nell'equilibrio dei poteri è bene che gli odiati parlamentari tornino a godere di quell'immunità che sempre la tanto citata (e quanto a sproposito!!!) Carta prevedeva all'art. 68 prima della riforma voluta dai forcaioli fomentati dalla stagione di tangentopoli, nel 1993.
Certo non si può chiedere al governo Monti di fare anche queste riforme, che pure sono importanti, vitali direi per la libertà dei cittadini e per il corretto rapporto tra le istituzioni.
Ma si sa, siamo in emergenza economica, le priorità sono altre.
Va bene, rimandiamo, magari è anche un bene, lo scongelamento visto da Battista è in fondo solo agli inizi., non è male che passi ancora del tempo.
Basta che delle priorità - l' emergenza economica -si  rammenti anche  il Presidente della Repubblica , e non tiri fuori argomenti NON all'ordine del giorno come il voto agli immigrati!!

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