OMO sta evidente per UOMO, centrismo è la irresistibile tendenza della donna (della maggioranza) a porre il primo al CENTRO della propria esistenza.
Indubitabilmente ci sono profonde ragioni antropologiche, culturali e ambientali per cui questo fenomeno si è radicato.
50 anni di femminismo, oltretutto nel solo occidente, ben difficilmente potevano incidere più di tanto su qualcosa che inizia da quando l'uomo è comparso sulla terra.
Tra l'altro il femminismo, dopo l'esplosione e il successo degli anni 70, si è via via ritirato. E il movimento (??) delle donne radunate sotto lo slogan "SE NON ORA QUANDO?!" sappiamo bene a cosa servisse. Infatti non ve n'è più traccia.
Non voglio addentrarmi in questa occasione su un'analisi socio politica: il dibattito è ampio...le pari opportunità, una società poco o punto attrezzata per favorire il lavoro delle madri, un maschilismo rinnegato a parole ma tuttora imperante (chi scrive è prototipo del genere, convinto della diversità di genere e delle conseguenti differenze, ferme restando la parità dei diritti e l'uguaglianza dei punti di partenza).
Farò un discorso personale. Le donne che ho incontrato IO. Amiche, compagne di scuola, fidanzate, conoscenti, clienti. IO.
Quindi chi leggerà, e non mi ha mai né visto né parlato, NON c'entra, A MENO CHE non si riconosca, ahilei, nelle colleghe descritte.
Ma nel caso, sarà LEI a identificarsi, NON io a sostenere che TUTTE le donne sono così.
Ovviamente, me lo consentirete, il fatto di aver incontrato quasi sempre donne affette da questo male - l'omocentrismo - mi ha inevitabilmente portato a pensare che la cosa sia purtroppo diffusa.
Ma è solo un PENSIERO, senza alcuna base scientifica e nemmeno percentualistica (non ho sondaggi ).
Dunque, iniziamo dal liceo, a cui approdo nella metà degli anni 70.
Liceo pubblico, in una zona piccolo - medio borghese di Roma (Appio -Tuscolano...tra San Giovanni e Cinecittà).
Grande fermento politico, le prime occupazioni (occasioni di grande divertissement, già agli esordi), femminismo a gogò...Nella nostra sezione...ragazze impegnate - quindi partecipazione ATTIVA - nessuna. Ascoltavano, partecipavano alcune (diciamo una folta minoranza) ai collettivi e alle assemblee, ma passivamente. Letture di saggi socio politici....se non vogliamo comprendere Pasolini, nessuna (diverse però leggevano romanzi di autori di spessore: Calvino, Hesse, Cassola, Hemingway, Pirandello...).
NON che tra i ragazzi andasse chissà quanto meglio eh??? Però un po' si. E infatti i leaderini di scuola (ma non solo al Liceo Augusto direi) erano tutti MASCHI.
Però TUTTE le compagne di scuola avevano ben chiaro di volersi realizzare nel LAVORO.
Questa era la grande rivoluzione.... Lo studio non come semplice pedigree, ma mezzo per realizzarsi professionalmente. E questo mi sembra che una buona parte l' abbia fatto, ancorché non molte facendo quello che sognavano da giovani (ma questo succede ai più in assoluto).
Veniamo al tempo libero,agli interessi ALTRI. Noi maschietti...bé priorità assoluta al CALCIO: giocato visto e parlato. Poi lo sport (il calcio non lo è, notoriamente). Attorno al GIOCO, il vedersi e stare insieme tra MASCHI. E quindi la formazione di uno spirito goliardico, di abitudine a stare insieme, che molti conserveranno per sempre. Gli uomini stanno bene tra di loro. Questo ovviamente si estendeva a quelli - e non erano pochi - che al tempo s'interessavano di politica, di musica (nacquero tantissime radio private...ricordate il bellissimo film "Radio freccia" di Ligabue?)
E le ragazze non ci interessavano? Ma certo che si....però erano UNA cosa, NON LA COSA.
Un interesse tra gli altri. Io, che per trascorsi familiari ho sempre avuto un interesse maggiore per l'altra metà del cielo, pure non davo priorità alla ragazzetta coetanea con cui stavo insieme dai 15 anni...E come me altri.
Per le compagne di scuola non era così. Intanto, al tempo, lo sport lo facevano veramente in poche...(questo è cambiato, e meno male), politica, abbiamo detto, e comunque, come detto, il tempo libero, anche trascorso con l'amichetta del cuore (difficilmente le ragazze si vedevano in gruppo), vedeva l'attenzione focalizzata essenzialmente sui RAGAZZI. E nelle coppie che si formavano, questa differenza si notava ancora di più . Se ne vedevano di due tipi: 1) Simbiotica. Appiccicati come due naufraghi ad un legno...immersi in un mondo loro, e considerati patetici (ma loro erano felici, bisogno dirlo) dal "gruppo" 2) Squilibrata. Lui con varie cose da fare, tra cui Lei. Lei, in attesa di Lui.
Anche quelle ragazze che tutto sommato si erano un po' distinte andando al cinema, organizzando pomeriggi con le amiche (poca roba eh...) come trovavano il ragazzo mollavano la compagnia e TUTTO veniva fatto solo con LUI. TUTTO.
Conosco tante, ma tante donne, che sono passate da una storia all'altra senza soluzione di continuità....assolutamente INCAPACI di immaginarsi senza un maschio vicino. Il massimo di "singletudine" ...qualche mese, quando si era state mollate (perché se erano LORO a farlo, in genere era per andare con un ALTRO già bello e pronto!).
Con queste premesse come stupirsi del dopo?
A distanza di oltre 30 anni questo interesse pressoché esclusivo ha fatto si che moltissime di quelle ragazze abbiano si cercato di avere un lavoro (non tutte...), ma soprattutto, a dispetto della rivoluzione 68ina, un MARITO. La cosa non sarebbe un male in sé, se fosse UNA tra le ALTRE.
Ma se diventa l'UNICA veramente importante, e tutto il resto è contorno....bé sono guai.
Perché poi anche le scelte fondamentali sono condizionate da questo virus....E allora si vedono donne che decidono di non lavorare, oppure di fare lavori minori (meno tempo, meno reddito), tanto c'è LUI.
E nel formare una famiglia, con dei figli, anche qui si decide, spesso, l'organizzazione familiare in funzione di LUI.
Ora , questo era corretto un MONDO fa.....Quando, per vari motivi, il matrimonio era considerato indissolubile. Per cui si poteva anche immaginare una pianificazione del genere. OGGI che anche da noi le separazioni stanno raggiungendo il 30% del totale dei matrimoni (quasi una su 3!!!), con una crescita del 10% in soli 10 anni (il che fa pensare che i livelli dell'Europa "evoluta", che viaggia a ritmi del 50%, non saranno raggiunti troppo tardi), pensare di impostare la propria vita sulla durata della coppia è pura FOLLIA.
Ma non è nemmeno questo il tema.
E' la frustrazione e depressione che io vedo diffusa tra tante donne (RIPETO, per i tardi di comprendonio, parlo di qualche centinaio che ho ascoltato IO, a vario titolo, professionale compreso, NON del genere femminile universale) che mi colpisce.
Matrimoni (convivenze, cambia poco, semmai aumenta il senso di insicurezza ) trascinati per la paura di restare SOLE, separazioni e divorzi vissuti peggio di quanto si potrebbe per lo stesso terrore, situazioni mediocri (anche con uomini impegnati), sempre per la medesima ragione.
SENZA UN UOMO NON SI PUO'.
Il personaggio femminile dell'ultimo libro di Fabio Volo (il pessimo "Le prime luci del mattino", ne parleremo) è esattamente così. Poi capisce ...alla fine del libro...
Bene, a quelle persone che conosco, a quelle donne, amiche, conoscenti, clienti, che sono state infettate da piccole da questo virus....e solo a LORO , perché le altre che non si riconoscono in quanto ho scritto sono giustamente indifferenti, un'esortazione e un appello:
1) VIVERE SENZA UN UOMO ACCANTO SI PUO' ed è anche BELLO. Non è che Venezia non è più Venezia se la vedo con una o più amiche!! Non è che un teatro, o una cena o un ristorante non possano essere cose piacevoli se non si ha seduto accanto un maschietto. Se trovate noiose le vostre consorelle, fatevi venire il dubbio che possiate esserlo anche VOI per un uomo e l'unico motivo per cui esce con voi e il pensiero che ci sia un DOPO cena ( e solo quello!)...E l'affetto, la solidarietà, la comprensione, la pazienza di una donna in genere non hanno uguali.
Noi maschietti siamo bravi negli sos, in interventi spot, emergenziali. Ma non metteteci alla prova per lungo degenze.....
2) INSEGNATE alle vostre figlie, nipoti, studentesse...insomma alle giovani e giovanissime a NON fare il vostro errore. A vivere l'amore per un uomo coma UNA delle cose belle della vita. Insieme a TANTE ALTRE. E che l'autonomia e l'indipendenza sono valori formativi e irrinunciabili.
Ecco, questo mi piacerebbe, e non solo perché convinto che in natura non esista un essere umano - uomo o donna che sia - che da SOLO possa rispondere a tutti i nostri desideri, fantasie, bisogni.
Meglio di me lo ha scritto De Carlo, in un suo romanzo " Tecniche di Seduzione" che suggerisco di leggere ( a differenza di Volo...) :
"... Un solo uomo e una sola donna che si assediano dalla mattina alla sera e pretendono di ottenere uno dall’altra tutto quello che il mondo ha da offrire , e quando non ci riescono si riempiono di astio e di risentimento e mandano tutto all’aria per poi ricominciare con qualcuno di nuovo negli stessi identici termini ".
Mi ritengo una "omocentrica" anomala... certo viziata anche dal fatto che non dovevo fare i salti mortali per avere un "omo"... mi sono sposata è vero, errore marchiano, ma il frutto di questa scellerata e poco convinta (alla vigilia) scelta, riscatta... ne valeva la pena comunque (anche se mio figlio a pochi anni mi disse: ma non mi potevi fare con un altro?). Già immagino la risata del Camerlengo a questo punto;) Però una delle priorità assolute è sempre stata (molto più della famiglia da "mulino bianco", che non esiste e mai esisterà)quella di rendermi economicamente autonoma... e meno male!!! questo va in effetti consigliato a figlie, nipoti, amiche pigre, o altre sicure che tanto lui "provvederà sempre a lei" :( Tutto ciò premesso, non HO MAI PIU' ACCETTATO una convivenza, né mi affanno a cercare (come molte mie coetanee e non, fino a rendersi ridicole) l'omo a tutti i costi!IO non ho voluto reiterare gli stessi termini... che prima o poi arrivano mutatis mutandis! Poi certo, Venezia vista con un maschio o con un'amica non cambia aspetto, S. Marco rimane tale, il carnevale anche, le nebbie tra le calli pure ... ma il sapore sì, potrebbe cambiare assai;) :)
RispondiEliminaCommento molto obiettivo e apprezzabile. Oltretutto so veritiero. Peccato che altrove non sia stato del medesimo livello.
RispondiEliminaAccontentiamoci.
Noi donne mettiamo al centro dell'universo l'uomo. Gli uomini fanno la stessa cosa: mettono se stessi.
RispondiEliminaRevenge
31 gennaio
RispondiEliminanon sono stata immune dal virus dell "omocentrismo", ahimè... però, sono sempre riuscita ad individuarlo precocemente... insomma, in tempo utile a neutralizzarlo :-)
Raffaella
31 gennaio
RispondiEliminaCredo esista il fenomeno che tu racchiudi nella parola "omocentrismo " . In effetti ci sono donne che non riescono a concepire una vita se non in funzione ad un uomo. Malgrado il 68 e relativa emancipazione era inevitabile non subire ancora il condizionamanto storico e culturale millenario. Per le nuove generazioni mi sembra e spero, sia diverso. Ad una giovanissima direi quindi senz'altro di guardare seriamente alla propria indipendenza e realizzazione...ma anche che una vita concentrata solo su se stessi non è facile ne il massimo.....che lo scambio con l'altro sesso è naturale bello indispensabile ...che amare e' vivere. Come donna dovrei spiegaarli però anche che in quanto femmina..probabilmente è più precoce nell'intuire questo ma soprattutto nell'accettarlo con meno timori e pudori.
ELISA
31 gennaio
RispondiEliminaFidanzata gia' dalla tenera eta' dei 15 anni e con una "carriera" a seguire non posso che riconoscermi nel "fenomeno" da te coniato... Ma le cose possono cambiare, come ben sai; e avviene sorprendentemente che le serate con le amiche ( ampiamente dimostrate dalle foto sul mio profilo) siano meravigliose e piene che si tratti di cene, teatri, danze... W le donne e l'amicizia disinteressata che - quando e' vera - solo una donna sa donare.. :)
Ilaria
31 gennaio
RispondiEliminaDiciamo che le donne si prodigano a far sentire l'uomo al centro dell'attenzione, perché molte volte pensano che gonfiare l'ego di lui, sia l'unico modo per tenerselo.
Marta
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RispondiEliminaOmocentrico non è un neologismo. Il prefisso "omo" in greco vuol dire "uguale" e non "uomo". Lo ritroviamo in termini come omogeneo, omologo, omozigote, omotermia, ecc. Omocentrico significa che ha lo stesso centro (concentrico) così come omosessuale non è una persona a cui piacciono gli uomini ma una persona che è attratta da persone del suo stesso sesso (quindi anche una lesbica). Più corretto sarebbe parlare di androcentrismo (da anèr, andros, che in greco vuol dire "maschio")
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