lunedì 18 giugno 2012

MA LE PAUSE DI RIFLESSIONE, MAI A FEBBRAIO??


Altra piccola storia, che NON piacerà alle mie romantiche lettrici, quelle per le quali l'AMMORE non ha età, e il cuore alla fine trionfa.
Dunque, abbiamo Ugo che cresce in una famiglia originaria del sud. Bravissime persone i genitori, ma tradizionali e severi, con regole valide per tutti, anche per il figlio mascolo: orari da rispettare, punizioni...
Il giovanotto invece è piuttosto irrequieto, insofferente alla briglia "corta" e alla fine, esattamente come facevano (e laddove questa severità stranamente sopravvive alla modernità, ancora fanno) le ragazze di un tempo: si sposa giovane per "scappare" di casa.
A questa sciocchezza ne aggiunge un'altra: sceglie una ragazza con  la quale, con alterne fortune, è fidanzato da qualche anno e che è più grande di lui di otto. Ora la cosa di per sé non è né uno scandalo né una cosa per forza perdente, però diciamo che è "imprudente". La madre di lui, donna saggia, prova a scoraggiare il figliolo che però vede nel suggerimento materno l'ennesima intrusione e voglia di controllo della sua vita (vedete mamme, se rompete troppo, poi dopo non vi danno ascolto nemmeno quando avete ragione!).
E così il nostro si sposa a 22 anni mentre lei, che chiameremo Emma, ne ha  30.
Le cose all'inizio vanno bene, e una volta uscito di casa , il "Nostro" si riavvicina alla famiglia di origine. Come il buon Schopenauer insegnava, quello che conta è trovare "la giusta distanza".
L'unione tra Ugo ed Emma procede serena negli anni, certo lei è un po' appiattita sul marito: zero iniziative, zero indipendenza, zero personalità. Però questo ne fa anche una moglie docile, sostanzialmente obbediente, che si appoggia completamente all'uomo e ne accetta il "comando". Che peraltro non consiste in nulla di che. Diciamo che la coppia ripropone un modello antico, desueto nella sua assoluta riproposizione di ruoli che, così stereotipati su generazioni ante e subito post guerra,, è difficile vedere, specie in una grande città.
Però questo è, e funziona.
C'è un problema che però viene a minare la serenità del matrimonio: i due non riescono ad avere figli.
Ora, ci sono pure le coppie che si bastano: io e te, te ed io. Ma quante sono? E poi...per tutta la vita???
Difficile.
E così, dopo 20 anni di unione, lei si spegne intristita dalla sua mancata maternità (e dai suoi 50 anni), lui, che ne ha 42, e ci è arrivato bene, scopre che c'è un mondo che lo aspetta....
La chiave che gli apre la porta di questo mondo è internet e in particolare FB.
Inizia a farsi amici/che, a chattare, prima in maniera scherzosa, poi lo scherzo diventa giocoso flirt, e il "nostro" scopre, a 43 anni, che è FACILE (pensa un po'....).
Come un bimbo che scopre un gioco nuovo, Ugo è entusiasta, rinato. La moglie capisce, ma pensa che si tratti in fondo di roba virtuale, innocua, e , proprio come avrebbe fatto nostra nonna, lascia fare.
Sbagliando, perché qui non abbiamo a che fare con un uomo maturo, con una famiglia - leggi ANCHE figli - posta in cima ad ogni cosa e intoccabile (com'era per tanti uomini del tempo, e ancora oggi succede, molto meno). Qui al massimo ci troviamo con Ugo che vuole si ancora bene ad Emma, ma come alla classica sorella. Dopo 20 anni, pare che succeda, e mica solo agli uomini !!!!!
Giocando, Ugo scopre che su internet è facile flirtare con varie giovanotte contemporaneamente, 3,4,5. A chi dà e a chi promette....ma ad un certo punto inizia anche a organizzare qualche primo incontro...
E il successo in chat trova conferma anche nelle "fortunate" selezionate....
A questo punto anche l'ampia libertà concessa dalla paziente Penelope non basta più. Il nostro ha bisogno di poter uscire la sera, di non tornare a casa, di non rendere conto anche negli orari non coperti dal "lavoro".
E quindi notifica alla moglie che è "confuso" ed in "crisi". Il che è anche vero, nella misura in cui lo si è quando si vuole rivoluzionare la propria vita ma dopo 20 anni si ha comprensibilmente paura di farlo.
Quindi "PAUSA DI RIFLESSIONE"

(potete ridere alla frase) , con lui che esce di casa e rimanda ogni decisione " a dopo l'estate". Ma le pause mai a febbraio ?
Emma disperata, mentre il nostro, euforico della piena libertà acquisita, è un po' maldestro e si fa sgamare da qualcuna delle pretendenti che scoprono il doppio (ma anche triplo, quadruplo...) gioco. Figura di m....di quelle epiche, ma lui è uno sportivo, comprende che l'inesperienza ha i suoi prezzi, e FB è così grande!!
E poi, mai sottovalutare il masochismo femminile!! Infatti c'è sempre quella pronta a perdonare!!
Insomma, Ugo si è ripreso la sua libertà e veramente a 40 anni (43 vabbé) la vita ricomincia!
Però il Destino, che finora aveva così tanto gonfiato le vele della nuova barca di Ugo, decide che è ora di fargli pagare qualche prezzo...
E così il nostro ha un serio incidente con la moto. Niente drammi, è vivo, ma molto acciaccato.
Ovviamente accorre la moglie e accorre l'"altra". Per fortuna in momenti diversi e la famiglia di Ugo, smista bene il traffico.
Come andrà a finire? IL brutto incidente farà riflettere il nostro entusiasta Peter pan? Tornerà alle cure del focolare domestico? Oppure capirà che quella parte della sua vita è finita?
Certo è che adesso la riflessione la farà per davvero, in ospedale e poi a casa in convalescenza, che si prevede lunga!
L'estate di fuoco di Ugo è durata veramente poco!
Ultima chiosa. La moglie, accorsa all'ospedale, trova il modo, con lui seriamente conciato male e in prognosi riservata, di chiedergli " ma tu mi ami ancora?".
Ecco, care amiche lettrici, quando starete lì a godere per l'incidente di Ugo, pensando che sia stata la giustizia divina a provocarlo, pensate a questa frase di Emma...e provate a rileggere la storia.

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