Il Camerlengo per fortuna è aiutato da vari preziosi lettori che suggeriscono spunti, riflessioni, link interessanti e anche divertenti (il che ogni tanto non guasta).
Questo che mi ha proposto la mia amica Giuditta lo definirei una via di mezzo : un simpatico compendio di economia finanziaria , che fa sorridere con retrogusto amarognolo.
Lo propongo così come me l'ha postato, perché non ha bisogno di commenti .
Buon "divertimento"
Helga è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte.
Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono
disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e frequentazioni,
escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e
pagare in seguito. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei
crediti (cioè dei debiti dei clienti).
La formula “bevi ora, paga dopo” è un successone: la voce si
sparge, gli affari aumentano e il bar di Helga diventa il più importante della
città.
Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente
nessuno protesta, visto che nessuno paga: è un rialzo virtuale. Così il volume
delle vendite aumenta ancora.
La banca di Helga, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta
il fido. In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i
crediti che il bar vanta verso i clienti: il collaterale a garanzia.
Intanto l’Ufficio Investimenti & Alchimie Finanziarie
della banca ha una pensata geniale. Prendono i crediti del bar di Helga e li usano
come garanzia per emettere un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui
mercati internazionali: gli Sbornia Bond.
I bond ottengono subito un rating di AA+ come quello della
banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che i titoli sono di
fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. Così, dato che rendono
bene, tutti li comprano.
Conseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i
gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione
di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre. E i
portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond.
Un giorno però, alla banca di Helga arriva un nuovo
direttore che, visto che in giro c’è aria di crisi, tanto per non rischiare le
riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo
limite.
A questo punto Helga, per trovare i soldi, comincia a
chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile
essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi.
Helga non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca
le taglia i fondi.
Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada.
Il prezzo degli Sbornia Bond crolla del 90%.
La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e
congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende. L’attività
economica locale si paralizza.
Intanto i fornitori di Helga, che in virtù del suo successo,
le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano
ora pieni di crediti inesigibili visto che lei non può più pagare.
Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui
quali ora perdono il 90%.
Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi
fallisce.
Il fornitore di vino viene invece acquisito da un’azienda
concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli
impiegati e delocalizza a 6.000 chilometri di distanza.
Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega
prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero.
Per reperire i fondi necessari il governo ha semplicemente
tassato tutti quelli che non erano mai stati al bar di Helga perché astemi o
troppo impegnati a lavorare.
Bene, ora potete dilettarvi ad applicare la dinamica degli
Sbornia Bond alle cronache di questi giorni, giusto per aver chiaro chi è
ubriaco e chi sobrio
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