Peccato, mi sarebbe piaciuto conoscere qualcosa dell'arringa difensiva di Coppi , difensore (ma lo era ancora ? immagino di sì, ma nell'articolo sotto non è citato ) di Sabrina Misseri.
Il Processo è finito, e si aspetta la sentenza, per giovedì, comunque per la fine della settimana.
Un processo lungo 52 udienze, e strano, con brutti episodi di avvocati difensori inquisiti per sottrazione di documenti, intralcio alla giustizia...E con Coppi che coglie uno scambio di battute tra Presidente e Giudice a latere della Corte d'Assise, dai quali teme di intuire un convincimento già preso quando ancora le difese non hanno iniziato a esporre le proprie argomentazioni per la richiesta di assoluzione.
Un processo dove la famiglia MIsseri , padre, madre e figlia sono inquietanti, e per questo, per la gente comune, i colpevoli perfetti dell'omicidio della povera Sarah Scazzi , di soli 15 anni.
Bruno Misseri, che ora confessa, ora tira dentro moglie e figlia, poi le scagiona, assumendosi in via esclusiva ogni responsabilità dell'omicidio. L'uomo a cui ormai nessuno crede.
Sabrina attente la sentenza, e giura che se l'assolvono, vuole sparire, per dimenticare ed essere dimenticata.
Il diritto all'oblio, praticamente impossibile da ottenere nel nostro tempo.
Di seguito, l'articolo sul Corriere.it
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PER LEI CHIESTO L'ERGASTOLO
Delitto Scazzi, Sabrina aspetta il verdetto
«Se mi assolvono voglio sparire»
La ragazza accusata del delitto della 15enne di Avetrana si confida con uno dei suoi legali. La sentenza questa settimana
Sabrina Misseri (Ansa/Zacphoto)
«Ci sarà un luogo o un momento nella vita in cui incontrerò zia Concetta e le voglio dire, guardandola negli occhi, che non ho fatto niente a Sarah: non l’avrei toccata per nulla al mondo. Lei mi deve guardare negli occhi e mi deve credere: deve capire che io non ho ucciso Sarah, perché so che se anche mi assolveranno a lei resterà sempre un dubbio». Sono rivolte alla zia dai capelli rossi le parole che Sabrina Misseri affida a uno dei suoi avvocati, Nicola Marseglia, mentre attende il verdetto che deciderà del suo futuro. Dal tardo pomeriggio di lunedì, infatti, la corte d'assise di Taranto è riunita in camera di consiglio, nella base navale della Marina Militare a Chiapparo, alle porte di Taranto, per emettere il verdetto sul caso dell'omicidio di Sarah Scazzi: la quindicenne di Avetrana strangolata e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010. Dopo 15 mesi e 52 udienze, la sentenza - che riguarda a vario titolo otto eprsone oltre a Sabrina - potrebbe arrivare tra giovedì e fine settimana. L'accusa ha chiesto la condanna all'ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, figlia e madre, ritenendole responsabili dell'uccisione di Sarah, e nove anni invece per Michele Misseri, padre di Sabrina, che risponde di occultamento di cadavere.
IL SOGNO DI SABRINA: «SPARIRE» - In attesa della sentenza, Sabrina, dopo due anni e mezzo passati in carcere, inizia a immaginare anche un ipotetico futuro. Al suo legale Marseglia che le chiede: «Ma se uscirai, dove vuoi andare?» risponde così: «Voglio sparire: ci sarà un posto dove posso sparire». Poi ritorna la Sabrina scoraggiata che i suoi avvocati hanno visto durante tutto il processo: «Lo so che ce l’hanno tutti con me - ammette - ma un filo di speranza ce l’ho». Comunque mantiene i piedi per terra e aspetta il verdetto: per il momento «starò ad ascoltare quello che decidono».
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