Una storia romantica ? Magari un po'.
Vera ? Forse.
DI quando ? 100 anni fa....
Dedicata alle mie amiche....
Sei concentrato, teso, di una tensione giusta, che
conosci. LA tensione dei momenti importanti.. L’hai atteso tanto questo momento
e adesso sta per accadere. Vedrai Giulia ed entrerai dentro di lei.
Questo vuoi, ad ogni costo, come
non ti era mai accaduto prima, perché mai prima un momento così è stato a lungo
pensato e desiderato senza poter essere realizzato.
Non la ricordi Giulia , se non
vagamente. Sono passati più di cinque mesi da quel giorno di giugno e Giulia l’hai vista in tutto tre volte ! Non c’è niente di normale, di ordinario in
tutto questo ma non ha importanza. Il
cuore voleva evidentemente certe emozioni e la mente , aiutata da tante
particolari circostanze, gliel’ha date.
Ora però l’incontro di anime si
deve completare, a costo di rompere i sogni.
Sei arrivato in anticipo, aspetti,
ma non con ansia. Sei deciso, quella bella sensazione che conosci, che sai di
avere nei momenti importanti. Non sempre purtroppo, però sai che può essere
nelle tue corde.
Giulia arriva, su una polo rossa, contromano…
LA vedi e non la riconosci. Anche
lei non ti riconosce , ma ci sei solo tu nel piazzale e quindi lei sa che devi
essere tu, e ti sorride imbarazzata ed emozionata. Chissà che avrà provato
vedendoti. La sensazione primordiale, a
pelle, come si dice, prima che la sua mente – fervida, meravigliosa e
pericolosissima - si metta in moto…
LA tua è che Giulia è affascinante
e quando apri lo sportello e vedi il suo sorriso, bello , luminoso anche
se non d’amore, pensi : si, vorrei
questa donna al mio fianco. E’ un pensiero immediato, la risposta ad una
domanda venuta chissà da dove perché non è questo che a livello conscio ti eri
chiesto fino a quel momento. Ed invece è la prima sensazione che hai.
Entri in macchina, lei è emozionata
e vuole comunicarti la sua emozione. Tu no. Tu senti solo che sei stranamente
contento e sicuro. Non di lei, di te.
L’albergo è vicino. Per fortuna è
bello ( avevi terrore di un albergo squallidino, triste) , non caldo ma
elegante. Nessun problema alla reception. Giulia ha già pagato il conto, ti dispiace, non
doveva, sei tu l’uomo, il cavaliere, ma dentro sei contento : anche Giulia ha voluto quel momento e l’ha costruito con te
e anche più di te.
L’ha costruito, più di te… MA tu
l’hai voluto più di lei e tutta la giornata lo dimostrerà.
Saliamo in stanza, Giulia è sempre emozionata, ha sete, le mani le
tremano. Tu la guardi e ti riempi gli occhi di lei : elegante, bel vestito, bel
trucco, belle scarpe…
Finalmente l’abbracci, è la prima
volta ed è bello. Lei aderisce a te, si fa sentire e tu senti il desiderio che
sale. Fino a quel momento erano solo gli occhi, finalmente è arrivato anche
lui…
Si spoglia, rimane in intimo e
calze. Il corpo di Giulia è bello ed
inaspettato. E’ magra, come ti diceva, ed in effetti si intuisce che nel suo
peso ideale Giulia sia ancora più bella,
fiorente. MA tu noti cose che non avevi visto : le gambe, belle, lunghe,
modellate. Non le pensavi così, non ricordavi una Giulia alta. Ti spogli , ti avvicini, cominci a
baciarla, ma i suoi baci sono timidi, frenati. Le sfiori il corpo con le labbra
ma capisci subito che non puoi rimandare la cosa che veramente vuoi, la cosa
che – insieme all’altra – ti ha portato li : entrare dentro di lei, sentire lei
e sentirti unito a lei. E quindi lo fai.
Ci sono poche cose belle come
unirsi ad una donna che senti…Sei stato con diverse donne ormai, non tantissime
, non sei un play boy, ma comunque le fidanzate non sono state le uniche…la
differenza la sai e con Giulia la
rivivi.
Non è sesso, Non c’entra nulla. MA
non è nemmeno amore, non ancora .
Ed infatti non fate l’amore : Giulia
paga la sua promessa e tu prendi il tuo
dono.
Tutto.
Non lasci niente, prepotente nella
tua dolcezza.
Prendi, e Giulia dà.
In una sorta di sacrificio pagano, Giulia
paga le emozioni belle e travolgenti di
mesi passati a sognare ed immaginare. Giulia è la sacerdotessa sacrificata, Claudio il Dio
che riceve il dono.
Bello, bellissimo, e non importa se
oggi l’amore non c’è. Lo cerchi negli occhi di Giulia , lo chiedi alle sue labbra
e lei recita la sua preghiera, splendida sacerdotessa addestrata al rito. Non
lo trovi. MA stavolta Dio è buono con te
e non ti ruba le emozioni bellissime che i tuoi sensi, tutti , stanno vivendo.
Gli occhi, le mani, i sapori, gli odori…
Tutto.
Non hai nemmeno bisogno di finire,
ma Giulia questo lo chiede ed ha ragione
lei : il rito deve concludersi … Ti vuoti in lei, in una sensazione di felice
compimento.
La tieni fra le braccia, la
coccoli, la baci. Sei tenero e ci sei, ci sei ancora, anche senza più desiderio.
Lei
no. Giulia non c’è, non c’è mai stata
del tutto. Si cerca, smarrita, e non si trova. Te ne accorgi, ma non dici
nulla. Comunque sei contento di quei doni, sei grato alla tua sacerdotessa.
Se scoprirai che le tue peggiori
paure si sono realizzate, se vedrai che il Claudio reale ha irrimediabilmente
(ecco, irrimediabilmente, è il termine giusto, perché che perdesse era
inevitabile) perso il confronto con il Claudio ideale, sarà brutto e doloroso.
MA questo non accadrà oggi.
Ti accompagna all’aeroporto, è
triste. Tu no. Malinconico, certo, ma non triste, sei troppo contento dei tuoi
doni, del tuo cerchio perfetto.
Domani ti chiederai se c’è ancora una linea, ma oggi
era importante chiudere una storia iniziata cinque mesi fa. La vita è fatta di
tappe, questa era una e per te il traguardo è stato bellissimo.
Nel parcheggio dell’aereoporto lei
ti cerca, cerca i tuoi baci , le tue carezze, si fa ancora esplorare…LA
sensazione è sempre quella di una Giulia che cerca se stessa, i suoi sogni, la corrispondenza
tra sogno e realtà. Fa tenerezza Giulia .
E qui sta l’altra cosa che ti ha
portato li : la voglia di verità.
Ricordi una leggenda che ti aveva
commosso da ragazzo.
Un bambino, di stirpe regale ,
viene rinchiuso dall’usurpatore del regno dentro una botte e gettato in mare.
La botte è grande per il bambino piccolo ma lui, naturalmente, cresce e per non
rompere la botte e rischiare di affogare inizia a rannicchiarsi. Arriva un
momento che solo tutto raccolto , piegato, costretto, riesce a stare dentro la
botte. Può scegliere. Ormai è cresciuto, se resta raggomitolato la botte non si
romperà e lui continuerà a vivere. Se si alza, la botte si romperà e lui quasi
certamente affogherà.
Il principe si alzò.
Nel venire da te, nel farmi vedere
per quello che sono e che tu avevi dimenticato e ricostruito nella tua mente,
io mi sono voluto alzare , rompendo la botte dei tuoi sogni.
Nuoterò e forse non affogherò. O
forse si, e sarà doloroso.
MA nella botte non volevo restare
più.
In ogni caso, comunque sia e sarà,
il 18 novembre è stato un giorno fantastico.
Questo nessuno me lo potrà più
togliere..
E di questo dono io ti sarò grato
per sempre.
MARIA LAMPITELLA
RispondiEliminaQueste parole sono una incredibile miscela di ansia e piacere, meraviglia e appagamento; ogni momento, vissuto nella narrazione così intensamente, evoca davvero in chi legge esattamente quello che vuole trasmettere. Quella sensazione che attraversa il sesso ma non è amore, "non ancora", é bellissima. Stefano tu le storie le sai raccontare, ed anche molto bene. Storia di vita che ti fa intravedere altra vita. Oceano Mare è una lettura che adoro; soprattutto l'amore di un uomo che scrive lettere d'amore da regalare alla donna che non conosce ancora: "Perché nessuno possa dimenticare che non si è mai lontani abbastanza per trovarsi, mai". Grazie