giovedì 8 agosto 2013

E ANCHE L'IMU SULLA PRIMA CASA CE LA TENIAMO. QUALCUNO AVEVA DUBBI ?


 
E' da un po' di tempo che è divenuta forte l'esigenza di un corso di comunicazione ai soggetti che si alternano sulle poltrone dell'esecutivo. Il governo Monti si era segnalato per una serie di battute infelici, come gli "sfigati", "I fannulloni",  concetti magari anche non lontani dal vero, nelle situazioni concrete, ma certo poco appropriati da parte di ministri, vice e segretari. 
La musica non è migliorata con Letta e i suoi...Intanto, questa moda di battezzare i decreti...che non porta un granché bene e che poi ricorda tanto le "battaglie" di fascista memoria...Il Decreto salva Italia, il decreto del Fare (che fa un po' ridere a dire il vero), riecheggiano un po' la retorica della Battaglia del Grano di un altro ventennio. Letta ogni giorno ha una priorità. Qualcuno dovrebbe rcordargli che di questo passo non ci saranno più cose secondarie.
A parte questo, il Ministro Saccomanni dovrebbe spiegare perché sarebbe INIQUO abolire l'IMU sulla   prima casa. Posso comprendere che sostenga che siccome ieri ha mentito nel dire che siamo in ripresa, non ci possiamo permettere di rinunciare a qualsivoglia gettito fiscale. Ma  non oltre questo. In realtà, a dimostrazione che i veri nodi di questo Paese non riusciremo ad affrontarli mai, se non costretti dai nostri creditori, coloro che finanziano il debito pubblico e magari smetteranno di farlo, in Italia non si troveranno mai le risorse per abolire o diminuire le tasse. 
Faccio presente che l'IMU è invenzione recente, l'ICI pure non è creazione antica, insomma tutta robaccia del nuovo secolo. 
Il motivo si conosce : non potendo più contare sul debito pubblico , e non sognandoci minimamente di ridurlo, vendendo qualche pezzo di argenteria, e al contempo di ridisegnare le nostre spese, magari riducendole anche un po', abbiamo inventato nuove tasse. La bella pensata ha aggravato la stagnazione economica e ha favorito la recessione. 
Ministro, sia intelligente e non sfidi la pazienza degli italiani , Lasci stare l'equità. Essere presi per la tasca, siamo abituati, per i fondelli ci scoccia di più.
Ecco la notizia sul Corriere on line



    Il Ministro dell'Economia presenta il documento su riforma in 9 punti

    Il Tesoro: «Iniquo abolire Imu su prima casa»
    Il Pdl protesta: «La tassa va eliminata»

    Saccomanni: «L'abolizione costa 2,4 miliardi,
    renderla permanente avrebbe effetti regressivi»

     
    Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni (Ansa)Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni (Ansa)
    L'esenzione totale dell'Imu sulla prima casa è una «misura sconsigliabile» perché «iniqua», «poco efficiente e regressiva», oltre a costare alle casse dello Stato 4 miliardi di euro l'anno. È quanto emerge dal documento di 105 pagine sulla riforma dell'Imu pubblicato dal Tesoro sul sito e che contiene 9 ipotesi di intervento. «SERVICE TAX» - Per le ipotesi di riforma, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha spiegato come sia necessario un«chiarimento delle implicazioni concrete delle varie proposte, nella consapevolezza che le scelte politiche debbono basarsi su adeguati approfondimenti tecnici».
    Tra le varie ipotesi quella di far confluire l'Imu in una «service tax», una delle ipotesi più accreditate secondo quanto dichiarato dal sottosegretario Pierpaolo Baretta. L'obiettivo dichiarato dal governo è quello di mettere a punto entro fine agosto una riforma della tassazione sugli immobili.

    LA REAZIONE DEL PDL - Alle parole di Saccomanni il Pdl ha reagito protestando: «La tassa va cancellata. E basta», è il succo dei commenti di numerosi esponenti del partito di Berlusconi. Fin dalla nascita del governo di «larghe intese» l'abolizione dell'Imu sulla prima casa è stata un cavallo di battaglia del Pdl con il Pd disponibile a discutere solo per le fasce più deboli della popolazione.
    Complice anche l'incertezza in cui è piombata la maggioranza dopo la condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale questo obiettivo sembra, allo stato attuale, difficilmente raggiungibile. Entro il 16 settembre, tuttavia, l'esecutivo dovrà  dire se la prima rata di Imu sull'abitazione principale, a oggi solo sospesa, verrà  definitivamente soppressa e cosa accadrà della seconda rata.
    Insieme a queste decisioni dovrà essere comunicato da quali fonti alternative verranno attinte le risorse. Alla Legge di Stabilità, da approvare entro fine anno per il prossimo quadriennio, sarà poi demandata la riforma complessiva.

    CRITICHE RADICALI - Dal documento presentato giovedì dal ministero dell'Economia guidato da Fabrizio Saccomanni emergono chiare critiche alle ipotesi più radicali, come quella dell'esenzione totale dall'Imu per l'abitazione principale. Questa misura «non sembra pienamente giustificabile sul piano dell'equità e dell'efficienza del tributo», ha detto Saccomanni, dal momento che le imposte immobiliari sono preferibili alle imposte su lavoro e capitale.
    Nel capitolo 'pro e contro', i tecnici del Tesoro ricordano che in tutti i Paesi dell'Unione europea esistono forme di imposizione sugli immobili che includono anche il prelievo sull'abitazione principale.

    I CONTI - L'abolizione del pagamento della prima rata Imu per le tipologie di immobili coinvolte nel provvedimento di sospensione approvato dal governo, conferma il Tesoro, ha effetti negativi per 2,426 miliardi sul gettito 2013 di cui circa 2,1 miliardi ascrivibili alle abitazioni principali (di proprietà individuale, indivisa e Iacp) e circa 0,3 miliardi alla componente terreni e fabbricati rurali.
    LA PERDITA DI GETTITO- L’abolizione della prima rata Imu sospesa «comporta una perdita di gettito che si riflette interamente in una riduzione delle entrate comunali. Il meccanismo più semplice per attuare una compensazione è quello di assegnare agli enti la metà del gettito riscosso nel 2012, come risulta dai versamenti F24 a livello comunale dello scorso anno. Questo meccanismo di compensazione eviterebbe comportamenti opportunistici da parte di Comuni che potrebbero aver aumentato l’aliquota solo in previsione di maggiori trasferimenti compensativi relativi all’Imu 2013. La compensazione potrebbe avvenire aumentando le risorse del Fondo di Solidarietà Comunale». L’intervento, si osserva anche, non presenta particolari profili di criticità per i contribuenti, ma tra i pro e i contro è evidenziato il fatto che questa misura «non affronta i problemi strutturali del prelievo immobiliare ».
    IL TESTO - Il testo riporta anche l’introito su base annua per le singole categorie di immobili interessate alla sospensione della prima rata (in totale 4,8 miliardi) e il gettito relativo al 50%: per l’abitazione principale (con maggiorazione per comuni che hanno deliberato nel 2012 l’aumento fino al 6 per mille) l’introito annuo è di circa 4 miliardi (circa 2 miliardi la prima rata), dall’Imu sui terreni arrivano 630 milioni di euro (315), per i fabbricati strumentali 64 milioni (32), per le unità immobiliari appartenenti alle cooperative a proprietà indivisa, adibite ad abitazioni principali, Iacp e edilizia residenziale pubblica 76 milioni (38).
    LE REAZIONI - E il documento diffuso da via XX Settembre suscita gli strali del Pdl, uno dei partiti della maggioranza di larghe intese che sostiene l’esecutivo Letta. Il presidente dei senatori, Renato Schifani, diffonde una dura nota alle agenzie secondo la quale «la decisione di abolire l’Imu sulla prima casa è politica, spetta al governo assumerla e al Parlamento approvarla. Le ipotesi e le valutazioni dei tecnici del ministero dell’Economia, che noi conoscevamo e che oggi vengono rese di dominio pubblico, non spostano di una virgola la nostra posizione». E anche Capezzone (Pdl), presidente della Commissione Finanze delle Camera, va all’attacco: «Le analisi, gli scenari e le simulazioni del Mef sono sempre utili per approfondire, ma ora è il tempo delle decisioni. L’Imu sulla prima casa va abolita. Pacta sunt servanda».

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