martedì 13 agosto 2013

UNA SFREGIATA CON L'ACIDO, DUE DONNE UCCISE. IL DECRETO SICUREZZA NON PARTE BENE


Siccome stiamo per varare norme più severe per combattere il fenomeno della violenza contro le donne, gli uomini si sono portati avanti con il lavoro, magari sperando che se vengono presi, possano rientrare nella disciplina precedente, dove c'erano premi...
Perdonate il sarcasmo, che nasce dalla triste e amara conferma che avevamo ragione, io e tutti quelli che hanno contestato la demagogia consueta dell'inasprimento legislativo per combattere fenomeni gravi ed odiosi che vanno però arginati con la cultura (tempi lunghi e incerti, capisco) e soprattutto con la prevenzione, la specializzazione e la velocità delle misure preventive (che non significa arresti senza processo, ma diffide ad avvicinarsi alle vittime di stalking,   braccialetti elettronici per i recidivi, arresti domicilairi, in una accorta progressione nella scala della severità). Dopodiché bisogna anche un po' prendere atto che questi atti di violenza vengano per lo più determinati da sconvolgimenti mentali, veri e propri corto circuiti, anche prolungati,  che non trovano argine nella pena (che, da anni, è giustamente severa) , che questa è gente che non ci pensa proprio al rischio del carcere (molti si uccidono subito dopo...). 
Infine, non sempre si sa chi è l'autore, che, come nella vicenda di cui riporto l'articolo del Corsera, non sempre e necessariamente è l'ex di turno. Anzi, la moglie separata tende ad escludere che si tratti del marito (che infatti ha un alibi di ferro, ma magari è il mandante). A questo punto si sospetta anche della ex del nuovo compagno della vittima (ma il marito di quest'ultima reagisce indignato a questa ipotesi ). 
Insomma, chi mettiamo dentro ? Forse tocca aspettare.
Certo, leggere nello stesso giorno di due donne uccise e una sfregiata con l'acido, non fa pensare che il fenomeno stia regredendo per il solo annuncio del Decreto Sicurezza. 


Aggressione davanti ospedale Galliera. Aveva appena finito turno

Genova, uomo col volto coperto sfigura donna con l'acido: rischia di perdere un occhio

La vittima, italiana di 46 anni, lavora come impiegata di una impresa di pulizie. I carabinieri: pista passionale

 
(Ansa)(Ansa)
Rischia di perdere un occhio. La donna che stamani alle 6 è stata colpita con l'acido da uno sconosciuto dentro l'ospedale Galliera ha riportato una profonda lesione alla retina di un occhio e ustioni sul viso, sulle labbra e sulle braccia. La ferita più profonda è comunque quella all'occhio e per questo resterà ricoverata nel reparto oculistica dell'ospedale San Martino di Genova. Nello stesso nosocomio è inoltre presente un reparto di chirurgia plastica facciale molto avanzato. Le condizioni della donna sono gravi, ma non rischia la vita. LA VICENDA - La donna, 46 anni è stata sfregiata da un uomo con un getto di acido muriatico al volto. È accaduto all'interno degli spogliatoi degli addetti alle pulizie dell'ospedale Galliera di Genova. La vittima, italiana, addetta alle pulizie, residente nella zona di Marassi, era stata ricoverata in un primo momento nella stessa struttura ospedaliera. L'aggressore, secondo quanto riferito dalla donna, aveva il volto coperto. «Per spruzzare il liquido ha utilizzato uno spruzzino di quelli che si usano per le pulizie», ha riferito agli inquirenti. Chi l'ha aggredita conosceva le sue abitudini: l'ha attesa all'orario di inizio servizio sul posto di lavoro, presso gli spogliatoi degli addetti alle pulizie dell'ospedale Galliera.
Genova, donna aggredita a sfigurata
Rcd

A 2 persone piace questo contenutoA 4 persone non piace questo contenuto
IL TESTIMONE- Un collega della vittima ha raccontato i momenti dell'aggressione: «Ho sentito delle urla terribili, sono corsa e ho visto la mia collega con la divisa in parte lacerata, e dei segni sulle labbra e sul viso».
PISTA PASSIONALE - I carabinieri del Nucleo investigativo di Genova seguono la pista passionale per ricostruire il movente dell'aggressione. Alcune indicazioni fornite dalla donna hanno indotto i militari a setacciare la sua vita privata per rintracciare l'aggressore, che avrebbe agito a volto coperto nei pressi degli spogliatoi dove i dipendenti della ditta di pulizie si cambiano a inizio e fine turno.
IL MARITO - La donna risulta essere in via di separazione dal marito, un uomo con cui ha avuto tre figli, di cui due minori. Risiede a casa del nuovo compagno nella zona di San Teodoro. La vittima ha riferito che il marito da tempo la «assillava», indirizzando le indagini nella propria sfera personale. Il marito è stato sentito dai carabinieri e ha fornito un alibi che è stato giudicato attendibile: ha raccontato che al momento dell'aggressione si trovava a casa con i figli. L'uomo avrebbe anche problemi di deambulazione. Indagini sono in corso per verificare le sue dichiarazioni.
I VIDEO - I carabinieri stanno visionando le riprese delle telecamere dell'ospedale e stanno conducendo accertamenti nell'ambiente di lavoro e tra gli amici della vittima. La stessa vittima verrà ancora interrogata. La procura di Genova (pm Giovanni Arena) ha aperto un fascicolo di indagine a carico di ignoti ipotizzando il reato di lesioni gravi. Arena ha incaricato i tecnici dell'Agenzia delle dogane di analizzare il tipo di sostanza utilizzata per ferire la donna.

1 commento: