mercoledì 14 agosto 2013

IN EGITTO L'ESERCITO SPARA. 200 MORTI. SE QUESTA E' LA PRIMAVERA MEGLIO L'INVERNO.



Quando Oriana Fallaci scrisse "La Rabbia e l'Orgoglio , fu letta da tantissimi, applaudita da molti e maledetta da altrettanti. IN quel libro politicamente scorretto , tra le varie cose metteva in guardia dall'Islamismo e dal progetto dell'Eurabia dei fondamentalisti musulmani. Potete immaginare. Oggi, molti tra quegli stessi individui che spesero parole di disprezzo (che è inutile evidenziare essere cosa ben diversa dalla, legittima, critica) contro la grande giornalista e scrittrice, plaudono il massacro dell'esercito egiziano che per sgomberare le piazze dalle folle pro Morsi spara sui dimostranti. Cosa avrebbero detto questi signori se Mubarak avesse usato lo stesso sistema contro quelli di Piazza Tharir, all'alba della ormai sputtanatissima primavera araba ??
Ho letto i commenti postati alla notizia pubblicata dal Corsera on line e il dato statistico registra la soddisfazione del 70% dei lettori...Soddisfatti di cosa ??? Che 200 persone siano morte ? 
Io resto allibito da quanto grande possa essere l'ipocrisia e la faziosità umana. L'esercito, sempre detestato come soggetto che attenta alla democrazia, che abbatte con golpe i governi liberamente eletti, adesso è bravo e provvidenziale. Motivo? Spara sui "cattivi". 
CHi lo decide chi sono i cattivi ? NOI, che , a distanza di migliaia di chilometri facciamo il tifo su realtà che a malapena conosciamo in superficie. IN realtà la vicenda della cd. primavera è rivelatrice di cosa intendano molti di noi per democrazia: serve quando fa vincere i "nostri". Se no non vale. Quando due anni fa iniziò il caos arabo - ecco, chiamiamolo col suo nome, altro che Primavera - , qualcuno che quei popoli li conosceva bene, se non altro per aver guidato la missione archeologica di Ebla, in Siria, per oltre 40 anni, Paolo Matthiae, mi spiegò che tra la popolazione araba, i laici , i progressisti, i musulmani illuminati, sono minoranza concentrata nelle grandi città. Minoranza ampia, numerosa, ma sempre inferiore alla parte di popolazione impregnata di spirito religioso e che guarda ai Fratelli Musulmani come ai lori protettori e rappresentanti. A destra di questi, numerosissimi sono anche i Salafiti, del tutto integralisti. Quando si è andati a votare, nelle prime elezioni libere dell'intera storia millenaria d'Egitto, questi dati sono stati confermati 
Delusione feroce. Dopodiché, eletto anche il Presidente, appunto Morsi, quest'ultimo si è dato da fare per edificare uno Stato gradito ai suoi, che nei paesi dove la democrazia non si è mai saputo cosa fosse, l'idea del bilanciamento dei poteri, del rispetto delle minoranze e cosette così ovviamente non sanno cosa siano. 
Di qui i contrasti nel partorire una nuova Costituzione. Nel frattempo, l'economia in crisi nera (vera prima e fondamentale ragione della "Primavera") non è migliorata, anzi. E così Piazza Tharir è tornata a riempirsi, aggiungendo a quelli di prima - giovani, donne, sognatori del sistema occidentale e via così - i tantissimi scontenti delle condizioni di vita in cui versa il paese. 
L'esercito, che nel mondo arabo non ha per lo più coloriture fondamentaliste, è stato lieto di cavalcare la nuova ondata di protesta per abbattere lo scomodo presidente che si mostrava sempre meno disponibile a soluzioni di compromesso, e lo ha deposto con un colpo di stato.
Noi applaudioamo, convinti che i militari sono diventati buoni.
Invece loro sono sempre gli stessi, e uccidendo i dimostranti (la guerra civile iniziò così in Siria) lo stanno dimostrando.
Dall'inizio del golpe, secondo fonti ufficiali , molti di più se si dà retta ad Al Jazeera (non parliamo dei dati degli islamisti).
Commento dei lettori del Corriere ? MEJO !
Buon Ferragosto a tutti loro, con un particolare augurio  che per aautocensura tengo per me.


SCONTRI TRA MANIFESTANTI E POLIZIA

Egitto, iniziato lo sgombero: almeno 40 morti
Le forze di sicurezza sparano sulle piazze

L'esercito spara sui manifestanti pro-Morsi. I Fratelli Musulmani: le vittime sono 250. Al-Jazeera ne annuncia 120

 
Soldati appostati sui tetti aprono il fuoco (Reuters)Soldati appostati sui tetti aprono il fuoco (Reuters)
Ci sono almeno 43 morti nell'operazione di sgombero delle piazze del Cairo cominciata mercoledì mattina. Sui tetti diversi soldati hanno aperto il fuoco verso la piazza, e più tardi l'esercito ha sparato su manifestanti che lanciavano delle pietre. Un giornalista dell'agenzia France Presse ha contato 43 corpi in un obitorio improvvisato in piazza Rabaa al-Adawiya, occupata in seguito alla deposizione dell'ex presidente Mohammed Morsi. Secondo i Fratelli Musulmani, partito dell'ex presidente, le vittime sarebbero, invece, 250, e l'emittente al-Jazeera ne annuncia 120 citando fonti sanitarie nell'ospedale da campo annesso alla struttura. Ma il ministero della Salute smentisce tutti questi bilanci, dopo aver negato l'esistenza di vittime, parlando solo di 26 civili feriti e 6 morti. Lo riferisce la Cnn. TRENI BLOCCATI - I sostenitori del leader arrestato sono in agitazione ininterrotta da sei settimane. Il governo, per evitare ulteriori manifestazioni in altre città egiziane, ha annunciato la sospensione del traffico ferroviario da e per Il Cairo. Il provvedimento è stato motivato con «ragioni di sicurezza» ma anche con l'esplicito intento di «impedire alla folla di mobilitarsi». Ad Alessandria, nel frattempo, la folla è scesa in piazza bloccando il centro. Si registrano scontri a Minya e ad Assiut, 250 e 350 km a sud del Cairo.
L'APPELLO: «CI SPAZZANO VIA» - Il partito dei Fratelli musulmani ha lanciato un appello alla popolazione affinché scenda in strada contro «il massacro». «Questo non è un tentativo di disperdere (i manifestanti pro Morsi, ndr), ma è un sanguinoso tentativo di spazzare via tutte le voci che si oppongono al golpe militare», ha dichiarato il portavoce Gehad El-Haddad via Twitter. «Noi - ha aggiunto - non ci piegheremo. Rimarremo sempre in piedi per affrontare ogni tipo di tirannia».

Un ferito attende i soccorsi (Afp/El-Shahed)Un ferito attende i soccorsi (Afp/El-Shahed)
DUE SOLDATI - Oltre ai 17 morti civili anche due soldati sono rimasti uccisi negli scontri scoppiati in un'altra piazza occupata della città, al-Nahda, a est della città (al-Adawiya è, invece, a nord). Questo accampamento, secondo il ministero del'Interno, nelle prime ore della mattinata è stato messo sotto controllo. Sono stati bloccati tutti gli accessi al campo e gli agenti hanno perquisito le tende: le immagini hanno mostrato armi e munizioni. MORTI CARBONIZZATI - Le forze di sicurezza ad al-Nahda hanno arrestato 150 «uomini armati» tra i quali «diversi leader dei Fratelli musulmani» dei quali non sono state divulgate le identità. Testimoni, in questa sede, riferiscono di diversi morti carbonizzati, ma non è chiaro cosa abbia causato l'incendio. Anche il sit-in di Nasr City (periferia sud-est) è stato preso d'assalto.
«NON USATE SCUDI UMANI» - Nelle ore precedenti al blitz, la polizia egiziana aveva annunciato che non sarebbero stati arrestati i dimostranti che avessero lasciato volontariamente le piazza. Il ministero dell'Interno, con una nota, ha ammonito gli islamici a non usare donne e bambini come scudi umani durante le operazioni delle forze di sicurezza. Diverse immagini hanno però mostrato, appunto, donne e bambini con il volto irritato dal gas lacrimogeno sparato per disperdere la folla.
SCIOPERO DELLA FAME - Martedì alcuni media egiziani, citando fonti delle guardie di Morsi, avevano riferito che il presidente deposto ha minacciato lo sciopero della fame in caso di sgombero con la forza.
LA DEPOSIZIONE - Mohammed Morsi, il primo presidente eletto della storia egiziana, è stato destituito e arrestato all'inizio di luglio dai militari che intendono, dopo una frase di transizione, arrivare a nuove elezioni. I sostenitori della Fratellanza sono rimasti nelle piazze nonostante i ripetuti ultimatum, e mercoledì mattina Dal giorno del golpe a ieri almeno 300 persone sono rimaste uccise.
 

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