sabato 2 novembre 2013

GASPARRI A VIRUS SBROCCA E ATTACCA ZUCCO DEL TEA PARTY ITALIANO : "SEI UN CASO UMANO".


Non dispongo ancora del filmato della puntata di Virus con lo scontro tra Gasparri e Giacomo Zucco, di cui da conto Libero nel suo articolo on line. Viceversa ho recuperato quello del 13 ottobre, dove il portavoce del Tea Party ha tenuto magnificamente testa a Saccomanni e Boccia e lo propongo : http://youtu.be/KDtG_lvTJ0M 



Che Zucco, e il Tea Party Italia, incontrino grande e trasversale opposizione in Italia mi sembra normale : se il fratello maggiore americano, al quale quello italico si ispira, fa fatica negli USA, dove pure ha assunto un ruolo rilevante, figuriamoci in Italia dove infatti TUTTA la stampa, o quasi, lo demonizza. 
Del resto, parlare di Stato essenziale in un paese come il nostro dove anche coloro che lo predicano poi spesso a quello Stato si rivolgono per protezione, provvidenze e altro, suona agli altri (che sono, lo sappiamo, i più) come una eresia.
Ciò posto, Zucco fa l'operazione uguale e contraria di Grillo, quando quest'ultimo chiama il PD , PDLmeno Elle. Ecco Giacomo fa l'inverso, il PDL è il PDpiùELLE, perché alla fine della giostra, e non è cosa delle solo Larghe Intese di oggi ma di SEMPRE nella storia italiana, partiti cosiddetti moderati e quelli di sinistra sono sempre stati d'accordo nel cercare di fare contenti noi italiani, e quindi noi elettori, ai cui voti ambivano, contraendo DEBITI. Un sistema che ci ha portato dove sappiamo e che non è più sostenibile sia perché facciamo fatica a trovare i finanziatori sia perché non abbiamo più in mano gli strumenti che questo debito un po' lo gestiva, come lo stampare denaro e l'inflazione.
Anche la pattuglia liberale, che apparentemente costituiva la novità, l'aria fresca della discesa in campo di Berlusconi e di Forza Italia, in realtà numericamente non è mai stata veramente forte, e fu costretta, da subito, ad alleanze faticose con partiti decisamente su altre lunghezze d'onda. Il collante, come sempre, era l'antisinistra, che funziona per vincere le elezioni, ma non per governare. Peraltro, è storia ormai, ben raccontata dai primi storici che se ne occupano (Giovanni Orsina bravissimo tra questi), il berlusconismo ha presto virato in senso "democristiano", abbandonando, di fatto se non negli slogan, la promessa rivoluzione liberale che infatti non si è mai vista.
Cosa quindi potrebbe mai dire Zucco a quelli del PDL che si trova a fianco in TV ? Dare ancora loro credito quando dicono di essere le sentinelle contro le tasse ? che finalmente verrà attaccata la spesa pubblica ? 
Una differenza importante c'è nella posizione di Grillo da quella del TPI : il primo ha un interesse politico, elettorale, nell'attaccare TUTTI, visto che si propone come alternativa,  e quindi la sua è anche propaganda ; il secondo no, perché non è un partito e ha come Mission fondamentale la lotta alle tasse (con quello che poi consegue a livello di lotta allo Stato drogato di denari per mantenere il carrozzone messo su) e a quella coerentemente si attiene.
Insomma, che Gasparri si quieti : se il PDL, tornato Forza Italia, veramente mostrasse una rottura con le politiche di sempre, e iniziasse una vera battaglia contro l'assistenzialismo sprecone, il clientelismo e il vampirismo fiscale, vedrebbe che quelli del TPI lo appoggerebbero. Accadrebbe anche col PD renziano, ma c'è qualcuno che crede che un leader di sinistra, per quanto nuovo e simpatico, potrebbe mai veramente rivoluzionare quello che da sempre da noi è la parte che le tasse non solo le impone ma le predica pure ?
In attesa del filmato comunque, si può dare una letta al resoconto di Michele Chicco su quanto successo a Virus.


Lo scontro

Zucco (Tea Party): "Tasse? Colpa del Pdl". E Gasparri: "Sei un caso umano"

 Rissa tv con il leader del Tea Party: "Il Pdl partito delle tasse". "Caso umano"
 
Quando Giacomo Zucco, esponente Tea Party italiano, ha detto a Maurizio Gasparri che, alla fine della fiera, i politici mica pagano i contributi come i lavoratori di qualsiasi azienda privata, il senatore azzurro ha giurato vendetta. Zucco, poco prima, gli aveva chiesto come mai il Pdl avesse votato a favore dell'Imu per poi combatterlo durante la campagna elettorale. Gasparri non ci ha visto più e armato di smartphone ha twittato provando a sfottere gli antitasse nostrani: "Levate la droga dal tè", ha scritto e tutti i militanti del movimento no-tax giù a prendersela col senatore Pdl. 
"Caso umano" - Il tutto è successo mentre entrambi, Zucco e Gasparri, erano in diretta da Virus, programma di Rai 2 condotto da Nicola Porro. Twitter, si sa, è mezzo di comunicazione efficace, ma Zucco ha preferito restare un po' nell'ombra e, sentito da Libero, dice: "Provo tenera compassione per Gasparri, solo perché alla fine lo paghimo noi". Il senatore l'aveva definito, addirittura, un "patetico caso umano", ma lui non si è sentito affatto colpito anche perché si sente lontano anni luce dalle posizioni di Gasparri e del Pdl.  Ieri sera, a caldo, aveva scritto "Lo amo anche io", ma oggi ha capito che un insulto leggero è il prezzo da pagare se si discute con l'ex An, fa niente: "E' difficile dare una risposta" dice Zucco che però, poi, spiega le ragioni del suo dissenso profondo con Pdl.
Larghe intese - "Si fa davvero fatica a riconoscere le differenze tra Pd e Pdl" dice. In Parlamento votano fianco a fianco e sebbene gli azzurri si siano autodefiniti "sentinelle anti-tasse" a Zucco sembra che facciano solo "il palo al governo Letta che le tasse le aumenta". "Con l'approvazione della legge di stabilità - spiega - il saldo negativo sarà di 22 miliardi di euro, altro che tagli. Senza contare l'incognita Trise". Ma come quale sarebbe la soluzione? "Bisogna tagliare la spesa pubblica e chi sostiene non si possa fare mente: non si può fare solo se si vuole mantenere spesa clientelare". Esempi? "Lavoratori statali, aziende pubbliche (come Poste Italiane), nazionalizzazioni mascherate come quelle di Alitalia". Taglierebbero, i Tea Party, se solo potessero. 
Onorevoli - Per ora possono solo contare su una pattuglia di onorevoli che han giurato di non avvallare nessun aumento. "Noi non abbiamo un partito di riferimento che siede in Parlamento, ma abbiamo chiuso un accordo con dieci parlamentari che si sono impegnati a seguire le nostre linee guida". Sono sette del Pdl (tra cui Daniele Capezzone e Giancarlo Galan), due di Fratelli d'Italia (Massimo Corsaro e Giorgia Meloni) ed una di Scelta Civica (la montina Adriana Galgano). Pur senza alcun vincolo di mandato, i dieci hanno promesso di combattere la tassazione spasmodicae ce la stanno facendo anche se Galan qualche patema d'animo l'ha dato: "Ha solo giocato con i cavilli - assicura Zucco - ma non ha rotto il patto". Loro sono gli occhi dei Tea Party nelle stanze che contano, ma i terribili ragazzi no-tax promettono di aumentare il loro esercito in Parlamento. Pare che di "sentinelle" ci sia davvero bisogno.
di Michele Chicco

1 commento:

  1. GIACOMO ZUCCO

    Molto bella "PD+L"!

    E una descrizione ovviamente precisa e aderente alla realtà su cosa è il movimento TP.

    Non so come sarebbero i giornalisti professionisti in tribunale, ma tu sulle pagine di un giornale ci staresti meglio di tanti.

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