martedì 8 aprile 2014

SI' DALLA LOMBARDIA AL REFERENDUM PER L'ABOLIZIONE DELLA LEGGE MERLIN.

 
Tempo fa avevamo letto la notizia che la sobria e seria Germania deteneva la capitale del sesso a pagamento europeo : Berlino. Da quelle parti la prostituzione è non solo legale, ma fiscalmente regolamentata, col risultato che l'erario teutonico ricava dal sudore delle giovanotte qualcosa come 4 miliardi di euro. Roba che ci pagavi l'IMU sulla prima casa e non aumentavi l'IVA di un punto. 
Dopo la riforma del 2002, in Germania i bordelli sono più di tremila Si stima che ci siano quasi 400mila professioniste attive sul territorio, con oltre 600mila prestazioni sessuali offerte ogni giorno.
La Lombardia Leghista ha deciso di prendere esempio e di  fare sul serio contro la Legge Merlin, lanciando la proposta di un referendum per la sua abolizione e il consiglio regionale l'ha approvato. Perché la consultazione popolare veramente si tenga, occorre il sì di altre quattro assemblee regionali.
Tenendo conto che Forza Italia e M5S sembrano in linea con la Lega - almeno, in Lombardia è stato così - non dovrebbe essere impossibile l'impresa.
Personalmente, sarei  contento che si arrivasse al referendum, convinto che il sì vincerebbe e sarei molto curioso di vedere in che misura. Ovviamente il PD è contrario, che quando sono gli altri a fare le proposte il "benaltrismo" a via del Nazzareno - già fecondo nelle faide interne - diventa esponenziale.
La notizia è ripresa da La Repubblica.it




Pirellone, via libera al referendum per abolire la legge Merlin: M5S vota con la Lega

Il consiglio regionale lombardo ha approvato la proposta del Carroccio: ora servirà il 'sì' di altre quattro assemblee regionali per andare al referendum. Il Pd: "L'abolizione lascerebbe un vuoto molto pesante"


Il consiglio regionale lombardo ha approvato con 41 voti favorevoli (su 71 votanti) la proposta di indire un referendum abrogativo per la parziale abolizione della legge 75 del 20 febbraio 1958, nota come legge Merlin, che aveva primo firmatario il capogruppo leghista Massimiliano Romeo. Il quesito che verrà posto ai cittadini verterà sulla riapertura delle case chiuse e su un ritorno alla regolamentazione della prostituzione. Sulla carta, dato che è stato richiesto il voto segreto, oltre al Carroccio hanno espresso parere favorevole Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lista Maroni presidente, Partito Pensionati e Movimento 5 Stelle. Contrari invece Ncd, Patto civico e Pd. Affinché la consultazione popolare possa avere luogo in ambito nazionale deve essere approvata da altri quattro consigli regionali italiani.

L'approvazione è stata accolta con soddisfazionedai consiglieri dei gruppi di centrodestra (tranne Ncd), che l'hanno favorita come una "battaglia di civiltà". Il primo firmatario Romeo ha commentato che "il popolo deve avere la possibilità di esprimersi sull'argomento e sotto la pressione di un possibile referendum il parlamento sarà finalmente obbligato a legiferare su questo tema". Della stessa opinione anche il capogruppo della Lista Maroni, Stefano Bruno Galli, per il quale la consultazione popolare obbliga "lo Stato centrale  a riscrivere una legge obsoleta".

In aula è intervenuto per la dichiarazione di voto di Forza Italia il consigliere Giulio Gallera, il quale ha richiamato l' esigenza di una "battaglia di civiltà per il superamento di una legge ipocrita". A favore della proposta si sono espressi anche Elisabetta Fatuzzo (Lista pensionati) e il gruppo Fratelli d'Italia. "Bisogna modificare una legge che resiste da quasi sessant'anni e che sembra intoccabile", è stato il commento del capogruppo di FdI, Riccardo De Corato. E il M5S ha ribadito che "lo strumento del referendum ha il merito di mettere la cittadinanza di fronte a una realtà evidente, ma ignorata".

"L'abolizione della legge Merlin, parziale o totale, lascerebbe uno spazio vuoto la cui conseguenza diretta sarebbe la deregolamentazione e la depenalizzazione anche dei reati previsti", ha commentato invece il consigliere pd Fabio Pizzul. "E' mera propaganda politica, una speculazione inutile che non affronta il cuore della questione", ha aggiunto il consigliere Umberto Ambrosoli (Patto civico).

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