Pippo Civati mi sta simpatico, come persona. Ha un modo garbato di porre le cose, anche quando è polemico (quasi sempre), e la sua ironia è più soft. meno graffiante dell'ex amico Matteo. Già perché i due erano amici, la prima Leopolda la fecero insieme...Poi il noto principio che due galli non possono convivere ha avuto il sopravvento, e i due si sono divisi. Il toscano ha avuto successo, il brianzolo ( è di Monza) no, anche se si dà un gran da fare.
Non condivido nulla di quello che pensa e dice, e non è strano essendo io un liberale mentre lui appartiene alla sinistra massimalista ( quella non Liberal, per intenderci). In particolare, mi fa venire i brividi Civati quando parla di giustizia. Le ragioni le trovate ben esplicitate nell'editoriale di Sansonetti sul suo Garantista, per cui, visto anche che è agosto, non vado oltre.
Buona Lettura
Ahi ahi Pippo Civati, ma perché sulla giustizia non leggi Terracini?
Dei carcerati stipati nelle celle: come lo alleggerisce, onorevole? Con gli otto euro al giorno, che sono l’equivalente di 8 secondi della sua diaria da parlamentare?
Il giovane Pippo Civati, che politicamente è nato insieme a Renzi, alla Leopolda, ma poi si è distaccato dal fiorentino scegliendo di diventare – così mi dicono – il leader dell’ala sinistra del Pd, probabilmente sa poco della storia della sinistra e della destra in Italia, e non è il solo. E ignora – a occhio – che le sue posizioni favorevoli alle galere, contrarie alle amnistie, e desiderose di lasciare che siano i magistrati a riformare la giustizia, assomigliano parecchio a quelle che furono di un certo Mario Scelba e pochissimo a quelle che furono di un certo Umberto Terracini.
Visto che il giovane Civati, come è logico, è giovane, è possibile che non sappia nulla di Scelba e Terracini (del resto molti intellettuali di sinistra più anziani di lui ne sanno pochissimo, o vogliono saperne pochissimo, o fingono di saperne pochissimo). Dunque riassumo: Mario Scelba, siciliano, nato nel 1901. Fu il segretario particolare di don Sturzo, poi legò con De Gasperi che lo fece ministro dell’Interno. Comunisti e socialisti lo chiamavano ministro di polizia. Usò la mano dura, seminò le piazze di morti e feriti e le prigioni di militanti politici, pensò la legge-truffa e la difese, poi divenne presidente del Consiglio dopo De Gasperi in un governo nel quale il vicepresidente era Saragat, e che Nenni, scherzosamente ma non tanto, usando le iniziali dei due leader, definì il governo “S.S”. Poi Scelba fece una legge che stabiliva che il fascismo fosse un reato d’opinione, per fortuna mai applicata, ma questa legge non gli conquistò –come lui si aspettava – simpatie a sinistra, perché le sinistre intuivano che nella sua testa c’era l’idea di fare una legge successiva, che trasformasse anche il comunismo in reato d’opinione. Insomma, onorevole Civati, capito che tipo era questo Scelba? A lui non piacevano indulto e amnistia, amava le celle ben stipate e voleva che la giustizia fosse forte e salda nelle mani dei magistrati.
Umberto Terracini invece era un avvocato ebreo genovese – il padre si chiamava Jair, come la mitica ala destra dell’Inter – di sei anni più vecchio di Scelba, era nato nel 1895, amico di Gramsci, fondatore del partito comunista, antistalinista, espulso dal Pci negli anni trenta e poi riammesso, sempre anticonformista, sempre libertario, e quando era già vecchio, negli anni Settanta, si batté ferocemente contro la legge Reale e altre leggi speciali e liberticide volute dal governo e appoggiate dal Pci per colpire il dissenso di sinistra (e anche un po’ di destra). Terracini – oratore fantastico – è quel signore che nel dicembre del 1947 firmò la Costituzione Repubblicana. Capito? Terracini si batté contro Scelba nelle piazze, si batté contro Scelba nei tribunali, si batté contro la legge truffa, fu sempre favorevole alle amnistie e agli indulti, combatteva all’arma bianca contro le sopraffazioni dei magistrati, si trovò a battagliare spalla a spalla con Marco Pannella. Scelba mise in prigione molte persone. Terracini andò lui in prigione, per una decina d’anni.
Ora torniamo un momento alle sue tesi. Fare la riforma della giustizia escludendo Berlusconi – cioè l’opposizione liberale – ed includendo i magistrati, è qualcosa di terrificante. Lei pensa che affidando ai magistrati il compito di autoriformarsi si difende l’indipendenza tra i poteri? Lei pensa che non esista un conflitto di interessi se una riforma viene decisa da chi dovrebbe essere l’oggetto di questa riforma? Lei pensa che escludere i liberali dalla riforma della giustizia sia una cosa saggia? E poi, posso farle un’altra domanda che nasce da una pura curiosità): ma come mai non le è neanche venuto in mente, allora, di chiamare gli avvocati a collaborare? I magistrati sì, gli avvocati no. Forse perché gli avvocati non sono un potere?
Quanto a Grillo, e alla proposta di collaborare con lui sul terreno della giustizia, mi sembra proprio una bella idea: ieri Grillo ha detto che preferisce Pinochet al partito democratico, ed effettivamente se l’Italia diventasse come il Cile di Pinochet, il problema giustizia sarebbe risolto e anche il problema carceri (magari si porrebbe una nuova questione: dove far giocare la seria A di Tavecchio, con tutti gli stadi occupati dai prigionieri…).
Vabbè, Onorevole, veda un po’ lei. Io però torno per un attimo alle biografie di quei due padri della patria dei quali le parlavo, per porle un’ultima domanda: Scelba o Terracini? Lei chi preferisce? Perché il partito democratico, sarà un paradosso, ma è così: è erede di entrambi. Di uno dei massimi leader della Dc e di uno dei massimi leader del Pci. Si tratta di decidere il proprio punto di vista. Quello che un po’ mi preoccupa è che lei, che vuole fare il capo della sinistra del Pd, mi sembra molto più vicino a Scelba che a Terracini. Non so spiegarmi perché. Forse perché ormai il mondo è girato tutto alla rovescia, i valori si sono invertiti, i pensieri aggrovigliati. O forse invece è per calcolo politico. Perché qualcuno immagina che per essere di sinistra bisogna essere coi giudici contro Berlusconi, e dunque per le galere contro la libertà, e poi per Grillo e tutto il resto, e anche se a Grillo piacciono Le Pen e i golpisti cileni va bene lo stesso…si, si, però voi siete sicuri che questa sia ancora sinistra?
Nessun commento:
Posta un commento