Un'ostinazione che da una parte fa sorridere, facendo pensare al noto motto - maschile, in realtà, ma si sa, i tempi cambiano...- per il quale , in caso di corna, bisogna "negare, sempre, anche l'evidenza !", dall'altra suscita compassione, non quella cattiva, dei più, ma quella cristiana, in via di estinzione.
Mi riferisco alla risposta della madre di Massimo Bossetti, alla inevitabile domanda del figlio : ma chi è mio padre ? E lei, inossidabile : è Giovanni. Riferendosi al marito, che per 45 anni effettivamente dell'altro è stato a tutti gli effetti il genitore (così come della sorella gemella, Letizia).
Quindi la relazione con Giuseppe Giarinoni viene ancora una volta negata, come al solito, come sempre.
Ma c'è il DNA ! E chissene non ce lo metti ?? La donna lo saprà bene no ? E quelli dell'esame genetico avranno fatto qualche errore in qualche passaggio...Ovviamente sono vagamente ironico, perché allo stato ovvio che sia più facile credere che sia la madre di Bossetti a mentire, per ragioni più che comprensibili, che non gli altri ad aver sbagliato.
A parte questo, nel servizio letto sul Corriere.it, colpisce un'altra cosa : gli inquirenti che dicono come il fatto dl DNA a questo punto non conta più, che le indagini hanno "tutt'altra direzione".
Ma come ?? Non era la prova regina il dna di Guerinoni (figlio, visto che il padre era già morto da anni) sugli indumenti della povera Yara ?
Se così non è sono contento, nel senso che mi fa piacere che chi fa le indagini continui a cercare riscontri ed altri elementi che dimostrino, "oltre ogni ragionevole dubbio", la colpevolezza di Massimo Bossetti. E SE trovano qualcosa che non torna, indaghino ANCHE in altre direzioni.
Così almeno dovrebbe essere,
Durante l’incontro in carcere
La madre di Bossetti alla domanda
del figlio: «Tuo padre è Giovanni»
Negata di nuovo la storia con Giuseppe Guerinoni
Benedetto
Bonomo, l’avvocato di Ester Arzuffi, mentre scorta la famiglia Bossetti
fuori dal carcere, subito dopo l’incontro con Massimo
C’è
stata la commozione, ci sono stati gli abbracci, c’è stato lo sgomento
di chi si rivede un mese dopo l’uragano che ha travolto le loro vite.
Ma alla fine Massimo Bossetti è riuscito a trovare il coraggio di fare a
sua madre la domanda: «Chi è mio padre?». E la donna non ha potuto fare
altro che ripetere la risposta che ha dato al marito, ai figli, agli
inquirenti, ai giornalisti e forse anche a se stessa, indicando, a
fianco a sé, Giovanni Bossetti, l’uomo che lei ha sposato 45 anni fa, e
che ha dato il proprio cognome all’uomo in carcere con l’accusa di avere
ucciso Yara Gambirasio.
Nelle ore successive
all’incontro di sabato in carcere tra l’arrestato, i genitori Ester
Arzuffi e Giovanni Bossetti e la sorella Letizia si era parlato
della commozione del primo incontro dopo l’arresto e del fatto che i
genitori hanno ribadito la loro fiducia sull’innocenza sul parente. Si è
ora saputo che durante il colloquio Massimo Bossetti ha trovato anche
il coraggio di affrontare una questione che ormai ha una rilevanza
marginale per l’inchiesta ma ne ha moltissima per la vita delle persone
coinvolte: la sua vera paternità. Per gli inquirenti e per la scienza
non c’è margine di errore: il suo vero padre è Giuseppe Guerinoni,
l’autista di Gorno morto nel 1999 che nei primi anni Settanta ha avuto
una relazione con Ester Arzuffi. Per l’arrestato c’è invece la ferma
volontà di credere alle parole della madre e di voler continuare a
guardare all’uomo che lo ha cresciuto come al suo vero padre.
Per questo durante il dialogo ha chiesto alla donna un definitivo chiarimento.
Ed Ester ha indicato Giovanni Bossetti, rispondendo: «Tuo padre è lui».
«La questione per noi è superata, il fatto che il padre dell’arresto
sia Guerinoni è un dato acquisito - chiariscono gli inquirenti -. Alla
famiglia sfugge il lato scientifico della cosa e il fatto che l’esito
del test del Dna non abbia margine di errore. Ma ormai le indagini vanno
in tutt’altra direzione». Continuano infatti i riscontri sulle
dichiarazioni di Bossetti sulla sua vita prima e dopo l’omicidio di
Yara. Per questo a breve la pm Letizia Ruggeri potrebbe avere un nuovo
colloquio in carcere con l’arrestato.
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