martedì 16 dicembre 2014

NIENTE PERMESSI AI MARO'. LA CORTE INDIANA CI PRENDE PER I FONDELLI, MA STIAMO SERENI : NAPOLITANO HA DETTO CHE E' "MOLTO CONTRARIATO".



La vicenda dei Marò suscita rabbia e frustrazione. Tre presidenti del Consiglio tre si sono alternati nella gestione di questa crisi : Monti, Letta e Renzi, con i rispettivi ministri degli esteri, e il risultato è a dir poco desolante. 
La farsa è che i giudici indiani, nel motivare il loro diniego, hanno indicato che "ancora è in corso l'inchiesta e non sono stati formulati i capi d'accusa". Veramente senza vergogna ! Quasi da citare ai paladini dell'abolizione della prescrizione....magari il sistema indiano è quello che sognano alcuni procuratori della Repubblica, con indagini infinite, senza termini di sorta...Una pacchia. 
Se avessero detto : "Non ci fidiamo, ve li abbiamo mandati l'altra volta e abbiamo dovuto sequestrarvi l'ambasciatore per farceli ritornare" sarebbero stati brutali ma almeno sinceri e si poteva anche capire, dal loro punto di vista ovvio.
Ma palesare il loro fregarsene dei diritti di militari stranieri che da tre anni aspettano di sapere addirittura l'esatto capo d'imputazione (veramente aspettano che il loro Paese li difenda un po' meglio, visto che stanno lì a seguito di una missione finita male), con un processo che si potrebbe dire infinito se solo fosse almeno iniziato...
In tre anni ne abbiamo sentite di ogni....arbitrato internazionale, rifiuto della giurisdizione indiana, mediazioni politico diplomatiche, anche con ausilio di altri paesi ( USA, Russia, naturalmente la UE, figurarsi, l'ONU poi), e altro ancora. Siamo sempre inchiodati lì. Girone non si muove, e Latorre a metà gennaio deve tornare. Se non torna, che accade al compagno ? 
AH, Napolitano è molto contrariato...




Marò, no della corte suprema indiana Napolitano: “Fortemente contrariato”

Respinte le istanze dei due fucilieri che chiedevano l’attenuazione delle condizioni
della loro libertà provvisoria. Il capo dello Stato: «Seguirò con attenzione gli sviluppi»

di Redazione Online

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La Corte suprema indiana ha respinto le istanze di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò italiani trattenuti in India da quasi tre anni. Alle domande di chiarimento arrivate in Aula, il premier Renzi ha fatto sapere che il governo si impegna a riferire già oggi in commissione sulla questione. Critiche dal centrodestra, la Lega chiede di mandare le forze speciali a riprendere i due militari con un blitz. Il ministro Pinotti ha detto: «è una decisione grave che non ci aspettavamo. Siamo vicini ai nostri militari e adesso penseremo a come rispondere».
Le richieste
Latorre, 47 anni, chiedeva un’estensione di quattro mesi della sua permanenza in Italia per terminare il percorso terapeutico, dopo che a settembre era rientrato a casa dopo un’ischemia. Girone invece chiedeva di poter rientrare per tre mesi per trascorrere un periodo, fra cui le festività natalizie, con la famiglia. Il presidente della Corte H.L. Dattu ha sostenuto che la richiesta non poteva essere accettata perché l’inchiesta della morte dei due pescatori «non è finita» e «i capi di accusa non sono stati ancora presentati». «Anche le vittime - ha concluso - hanno i loro diritti».
Napolitano: «Fortemente contrariato»
In un comunicato diffuso dal Quirinale il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è detto « fortemente contrariato» per le notizie giunte da Nuova Delhi circa gli ultimi negativi sviluppi della vicenda dei maro’. Il Presidente ha aggiunto che «resterà in stretto contatto con il Governo e seguirà con attenzione gli orientamenti che si determineranno in Parlamento». Il ministro della difesa, Roberta Pinotti, ha commentato: «Quella di oggi della Corte Suprema indiana sui due maro’ «è una decisione grave che non ci aspettavamo. Siamo vicini ai nostri militari e stiamo pensando a come rispondere».
La compagna di Latorre: «Enorme ingiustizia»
La compagna di Massimiliano Latorre, Paola Moschetti ha commentato: «Reputo che questa sia un’enorme ingiustizia nei confronti di due uomini, dei loro cari, dei militari e di tutto il popolo italiano. Questa notizia ci ha colpiti profondamente». Quanto al rientro in India, previsto per il 13 gennaio, di Massimiliano, Paola Moschetti spiega che «in questo momento non penso a questo, anche perché non abbiamo ancora assorbito il colpo». «La cosa che più far star male Massimiliano è che di solito le notizie le ha condivise con Salvatore, questa volta invece si trovano distanti». «Di certo» ha aggiunto «Massimiliano non sta in salute, non sta bene, questo è un dato di fatto». Quanto al fatto che almeno questo Natale Massimiliano sarà a casa, Paola dice che «questo non è assolutamente il nostro pensiero principale». «Non ci può essere aria di festa» .
Il Cocer: «Tempo prezioso perduto»
Il Consiglio centrale di rappresentanza dei Militari, Sezione Marina, ha espresso in una nota il suo profondo disappunto. «Purtroppo eravamo sicuri che l’India non avrebbe accolto le richieste di Massimiliano e Salvatore. Nel corso dell’ultimo incontro informale in Commissione Difesa della Camera, il 13 novembre, avevamo già lamentato che il continuo cambio di strategia non avrebbe portato risultati e stamani ne abbiamo avuto conferma». Secondo il Cocer Marina si è perso troppo tempo. «Occorre elevare la discussione del caso a livello internazionale e chiediamo che già domani, nell’annunciata partecipazione del governo ai lavori delle commissioni Esteri e Difesa sul “caso marò” si valutino attentamente i risultati finora ottenuti e si riveda la partecipazione italiana alle missioni internazionali, come peraltro già votato dal Parlamento». La nota parla di “ ennesimo smacco per la credibilità dei servitori dello Stato”, ed esprime vicinanza a Massimiliano, Salvatore ed alle loro famiglie, assicurando l’ impegno per il futuro. Attendiamo le decisive azioni del governo per portarli a casa con onore, e subito».

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