martedì 11 agosto 2015

LO SBALLO NEL SALENTO E LA NUOVA MODA DEI "TAMPAX ALCOLICI" : EFFETTO IMMEDIATO...



Il Cocorico,  riapre ma non per la musica :  «la musica saranno le parole». Una serata di riflessione sul tema «Accendiamo la musica, spegniamo la droga» organizzata dopo la morte del sedicenne Lamberto Lucaccioni dai gestori della discoteca insieme a Giorgia Benusiglio, la ragazza che ha subito un trapianto di fegato a causa dell’ecstasy e che oggi si occupa di prevenzione. Interventi anche di dj Ralf, dj Coccoluto e Principe Maurice.  
Nel frattempo i giovani muoiono altrove, e le vittime di questo ferragosto dello sballo salgono a tre, mentre tanti altri ragazzi se la cavano con malori più o meno forti. 
Quest'anno è esploso letteralmente il Salento, anche per il turismo giovanile, e la costa si è attrezzata, con ben 50 discoteche, primato strappato alla mitica Romagna.
Non c'è divertimento senza alcol, e sono rimasto basito - io cinicaccio di mezza età - a leggere la novità dei "tampax alcolici".  Si tratta di questo : s'imbevono di alcol (vodka ) dei normalissimi tampax, e poi s'infilano. Le ragazze per via ortodossa tradizionale, i ragazzi, bé dove possono ovviamente...
Pare che il risultato sia garantito e pressoché immediato...
Leggere per credere.




Il Corriere della Sera - Digital Edition

Le notti infinite nel Salento


di Fabrizio Caccia



Salento, divertimentificio d’Italia. La Riviera romagnola delle 42 discoteche è superata: da 8 nel 2000, qui son diventate 50. Ed è lì che la movida spesso vuol dire pasticche, sballo, fino a stordirsi. 

Fino a morire come Luca.



DAL NOSTRO INVIATO GALLIPOLI (Lecce) «Se è tramontana si va sullo Jonio, se è scirocco sull’Adriatico…», ormai l’hanno imparata tutti, qui, la vecchia regola marinara diventata patrimonio dell’umanità per i giovani del pianeta che vengono a fare il bagno a centinaia di migliaia in questo paradiso che è il Tacco d’Italia, altrimenti detto Salento. Ci si alza al mattino e si punta l’indice verso il blu in attesa del responso di Eolo. La giornata al mare inizia così. Ma per qualcuno poi finisce con una sbornia in una delle tante discoteche che circondano le spiagge. E a volte è anche peggio, sono pasticche, sballo. Fino a stordirsi. Fino a morire. Come Lorenzo l’altra sera al «Guendalina».
Il prefetto di Lecce, Claudio Palomba, dice che quest’anno è record assoluto: 30 per cento in più di presenze turistiche in generale, il 40 per cento in più solo a Gallipoli, la perla dello Jonio, dove tra luglio e agosto dell’anno scorso furono prelevati 54 milioni di euro agli sportelli dei bancomat cittadini. Quest’anno solo a luglio hanno raggiunto quota 30 milioni. Venticinquemila abitanti d’inverno che d’estate diventano dieci volte di più. Un business pazzesco, il divertimentificio d’Italia abita qui.
Novecentomila persone vivono in Salento da settembre a giugno: poi per due mesi la popolazione sfiora i 2 milioni e i giovani sono attratti più degli orsi dal miele. Maurizio Pasca, che presiede l’associazione dei locali da ballo italiani e internazionali, dice che il Salento ormai ha superato la Riviera romagnola: le discoteche, da 8 che erano nel 2000, son diventate 50. Contro le 42 dei rivali. Movida permanente e internazionale. Giancarlo Piccirillo, direttore di Puglia Promozione, cominciò l’anno scorso il suo lavoro pubblicizzando il Salento a Londra, Parigi, Berlino, Dublino, Monaco e Vienna. Gli effetti si vedono. Ragazzi inglesi, francesi, americani e russi, li incontri sull’Adriatico a Otranto dove ci sono il Bahia, il Kale Kora tra San Cataldo e San Foca, il Blue Bay a Castro con le piscine e le palme che sembra Ibiza. A Porto Cesareo, sulla costa jonica, invece c’è l’Hookipa in stile California, ombrelloni di paglia e tavole da surf.
Si balla sempre, dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina, in Salento, l’orologio non lo guarda nessuno. Non c’è differenza tra notte e giorno: al Samsara, lo stabilimento più in voga tra i vacanzieri gallipolini, un bosco di braccia tese col selfie-stick, alle 5 del pomeriggio vengono tolti i lettini dalla spiaggia che diventa una pista da ballo rovente. I ragazzi ordinano il secchiello delle mille cannucce colmo di mojito e invitano a bere più ragazze possibili. Arte antica dell’acchiappo.
I carabinieri del capitano Michele Maselli, così, ormai hanno rinunciato alle ferie d’agosto. C’è troppo da lavorare: «Abbiamo un’invasione di minorenni — raccontano —. Ragazzine di 16 anni attratte dal sogno di una vacanza no-limits che arrivano a gruppi con in tasca 300 euro e la delega dei genitori per affittare le case». Minorenni che ballano e si sballano. i Terlizzi (Bari) venuta a spacciare col suo compagno in un camping.

Ora è spuntato un nuovo modo per farsi male. A Gallipoli li chiamano «tampax alcolici» e sono l’ultima assurda perversione. Ragazzi e ragazze imbevono di vodka gli assorbenti, l’indossano per via vaginale o rettale e assumono l’alcol in questa strana maniera, non più scolandosi decine di «shottini» a raffica, ma mandandolo in circolo così, attraverso le mucose. «Bastano cinque minuti, l’effetto è immediato», confermano gli investigatori, dopo aver sequestrato una montagna di tampax nei giorni scorsi a una  donna di Terlizzi (Bari) venuta a spacciare col suo compagno in un camping.

Il prefetto di Lecce, Claudio Palomba, ha chiesto al capo della polizia, Alessandro Pansa, l’invio di 50 uomini in più (richiesta esaudita) in vista del Ferragosto quando al Parco Gondar di Gallipoli ci sarà il clou, col dj Hardwell, 130 mila euro di cachet solo per lui, idolo dei ragazzini che accorreranno almeno in 10 mila, un’autentica icona house che sabato sarà alla Baia Verde. Sul lungomare, però, non c’è un lampione. La strada che porta dal Parco Gondar fino agli stabilimenti e alle discoteche di grido, il Samsara, lo Zen, il Praja, di notte è buia da far paura. Perfetto nascondiglio per i neri pusher del Gambia pronti allo smercio con le loro dosi nelle mutande.
La giornata-tipo del baby-vacanziere è un cerchio di difficile comprensione: va a dormire alle 6 del mattino, si sveglia a mezzogiorno, fa colazione, ritorna a dormire, poi alle quattro va in spiaggia, balla fino alle otto, torna a casa, si fa una doccia, cena veloce e poi via dalle dieci di sera di nuovo a ballare fino alle 6: Le Cave, Praja, Rio Bo. Musica che pompa e cuore che batte forte. Dopo l’ultima tragedia al Guendalina, Francesco Susca, vero «king of the night», 42 anni, barese, dice di avere la forte tentazione di mollare il Salento e puntare su Malta: «Andata e ritorno 48 euro di volo, ai giovani conviene…». Quattro notti fa, in visita al suo Praja, musica psichedelica e palmizi al centro come all’Ushuaia di Ibiza, sono arrivati i carabinieri in borghese del tenente Ferdinando Angeletti, nucleo radiomobile, col cane Boss che ha fiutato addosso a un albanese mezzo grammo di cocaina. Intorno, sulle note del dj Danny Tenaglia, minorenni e no continuavano a danzare barcollanti dopo l’ultimo gin & cointreau. Si balla e ci si sballa, si viene e si sviene, in Salento.

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