lunedì 27 giugno 2016

CARO BATTISTA, HAI RAGIONE. MA FOSSERO UN PO' "FASCISTI" QUELLI COME SAVIANO ?



Chissà cosa penserà Pierluigi Battista leggendo l'intemerata, violenta e un po' rozza (del resto l'uomo non ha peli sulla lingua, né è frenato dal minimo dubbio : lui solo CERTEZZE ) di Bernard Henry Levi contro i britannici che hanno votato Leave, e tutti coloro che in qualche modo e misura li approvano.  Appare sul suo stesso giornale, il Corsera, e nel giorno in cui l'ex vicedirettore arringa in modo opposto, NON per difendere la Brexit, ché anche lui giudica cosa non buona, ma il diritto volterriano degli "altri" di pensarla in modo diverso dal nostro. Io leggo quasi sempre le riflessioni (??, in genere sono sempre degli sfoghi impetuosi) di BHL e mi sono trovato, non infrequentemente, a condividerne le idee, sempre rimanendo molto perplesso per la forma di espressione, assertiva fino all'arroganza.
E' proprio quest'ultima che Battista, lodevolmente, biasima in tutta quella schiera di intellettuali, elites, o gente che si presume tale, che da giorni non fa che sputare addosso agli inglesi ignoranti e rozzi.
A me fa anche un po' sorridere questa cosa che io, liberale, conservatore, debba difendere i principi basilari della democrazia, e quindi l'importanza e il rispetto del voto popolare. Alla gente "che piace" ( a chi poi ??) comincia a stare stretta 'sta cosa manco fosse la camicia di Nesso, ed è forte il "disturbo" (eufemismo) per il voto del popolino, che quando vota come non piace a noi è sempre "Bue e ignorante", come infatti ricorda Battista.
Io non metto in dubbio che la maggior parte delle persone si informi poco, ma osservo :
1) è sempre stato così.  L'alternativa quale sarebbe ? Reintrodurre il voto per censo ? Stabilire che solo quelli con..cosa ? Diploma ? Laurea? Master ? possono votare ? Al posto della sola maggiore età introduciamo, per il diritto al voto, un esame di scienze politico, economico sociali ? E quanti lo supererebbero ? Molto pochi, anche tra le schiere degli "elitari".
2) Personalmente, tra le persone semplici, con minori studi e letture, ho riscontrato spesso, a compensazione, una buona dose di buon senso. Tra i cosiddetti colti (ma veramente "cosiddetti", perché tra i laureati quelli che, per esempio, non sanno mettere per iscritto tre parole in croce sono un ESERCITO ) , l'ignoranza sulle questioni di attualità (calcio a parte ovviamente) è CRASSA. Però è pareggiata dalla presunzione.
3) Imperano gli slogan, le parole d'ordine. Leggendo con continuità, si scopre quanto frequenti siano le falsità rispetto al mainstream imperante. Per esempio, oggi ho appreso che se è vero che in GB i giovani CHE HANNO votato si sono in massa espressi per il Remain, è pure vero che la gran parte degli under 24 a votare NON CI SONO PROPRIO ANDATI.  Ora magari piangono, chissà, oppure vogliono che la partita si rigiochi perché non gli è piaciuto come è andata a finire, ma l' over 50 e 60 la briga di andare al seggio se l'è presa, il ragazzetto, per "difendere il suo futuro" no. Quanta gente lo sa questo ?
Io sto virtualmente perdendo un sacco di risparmi a causa della Brexit, quindi, se non altro per questo, contento non sono.
Però la democrazia E' QUESTA.  Possiamo decidere che non ci piace più, perché il popolo è "populista" (e che dovrebbe essere...?vabbè gioco sulle parole, d'accordo) , vota con la pancia. Ok, quindi l'alternativa sarebbe ? Gli "optimati" come si scelgono ?

Attendo risposte, ma fino ad allora, please, rispettate il voto.
Perché che siate "migliori" e "preparati" è tutto da vedere, ma che siate un po' fascisti senza saperlo inizio a sospettarlo.



 L’arroganza delle élite che criticano la Brexit

di Pierluigi Battista

 Risultati immagini per percentuale giovani inglesi astenuti
 

Winston Churchill aveva condotto la democrazia inglese alla vittoria contro Hitler, tra sacrifici e distruzioni immani, ma con una fermezza ammirevole e commovente. Per un anno almeno, prima del 1941, aveva combattuto contro il nazismo da solo, mentre l’Europa intera si sottometteva al totalitarismo e Stalin ancora lucrava sull’alleanza spartitoria con la Germania. Eppure, finita la guerra, in una Gran Bretagna vittoriosa ma stremata, Churchill perse le elezioni del ’45 vinte dai laburisti. La leggenda vuole che la notizia della sconfitta elettorale gli fu portata, mentre faceva il bagno, dal maggiordomo, e che la risposta di Churchill fu: «È proprio perché questi eventi possano continuare ad accadere che abbiamo combattuto la guerra. Ora passami l’asciugamano». Probabile che l’aneddoto sia falso. Certo è che dalla bocca di Churchill sconfitto nelle urne non uscì mai una di quelle sprezzanti volgarità, misto di tronfia saccenteria e patetica presunzione con cui l’autonominatosi partito degli ottimati ha liquidato il popolo bue ed ignorante che ha osato votare per la Brexit.

E non sanno nemmeno, queste oligarchie del pensiero sempre più inascoltate, asserragliate in una fortezza per difendersi dall’assedio dei nuovi barbari muniti di quelle subdole armi che sono le schede elettorali, che se «i populisti» sono la risposta sbagliata alle manchevolezze dell’Europa, gli «elitisti» sono esattamente il problema di un’élite europea arrogante e senza senso autocritico. Non sanno nemmeno quanto la loro spocchia sia odiosa e scostante. Non sanno nemmeno quanto fastidio susciti la loro pretesa di conoscere ciò che il «popolo» dovrebbe accettare in silenzio per il suo bene più di quanto lo sappia il «popolo» stesso.
Se l’esito elettorale che non piace viene visto e deplorato come la manifestazione di un popolo ignorante che sarebbe (purtroppo è stato detto anche questo) «sciagurato» far esprimere, allora gli «elitisti» neanche immaginano quale colpo mortale con un tale disprezzo per la sovranità popolare venga inferto all’idea stessa di democrazia.
Se un risultato elettorale discutibile, e quello britannico è davvero più che discutibile, viene equiparato da un Roberto Saviano in vena di sparate alla vittoria elettorale di Hitler, allora è il concetto stesso di volontà della maggioranza che viene ad essere picconato. Churchill non l’avrebbe fatto. Ma lui, contro il totalitarismo ha combattuto davvero, con lacrime e sangue.

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