domenica 30 ottobre 2016

ROMA SUD PIU' A RISCHIO TERREMOTI DI ROMA NORD

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Una città di oltre tre milioni di abitanti, con quartieri popolosi e ben individuati ciascuno con decine di migliaia di residenti, realizza un reticolo di cittadine diverse : gli abitanti di Roma Sud , dell'Eur, del Nomentano , di Prati, dei Parioli, sono romani ma "diversi".
In particolare netta è la divisione, anche geografica e addirittura climatica tra Roma Sud e Roma Nord, divise nettamente anche dal Tevere.
Adesso sappiamo che la differenza è persino sismica.
Purtroppo inventata la leggenda rassicurante che Roma non sarebbe a rischio terremoti perché "vuota", è vero invece che il rischio sismico nella capitale non è alto, ma nemmeno basso.
Medio. In questa fascia media, ci sono differenze, e la zona di Roma sud est è considerato di rischio "medio", laddove quella a nord sta un po' meglio da questo punto di vista.
A conferma di questo, è nella prima zona che il brutto terremoto di questa mattina presto si sia avvertito con più forza nei quartieri dell'appio tuscolano, e danni sensibili, con lesioni e qualche crollo, siano avvenuti alla Basilica di San Paolo e di San Lorenzo Fuori le Mura.
Naturalmente gli esperti si guardano bene dall'azzardare qualunque previsione , tanto meno rassicurante.
E allora chiederei a quelli che si sono accaniti ai tempi del terremoto dell'Aquila contro i responsabili della Prevenzione Civile e dintorni per non aver dato l'allarme di fronte ai segnali di "nervosismo" del suolo che erano stati registrati prima del sisma, un  illuminato parere : di fronte a scosse così forti e ravvicinate, ai rilevatori che parlano di fenomeni che potranno durare MESI, che si fa ? Si evacua Roma, almeno quella Sud ?
E quanti paesi e città dovrebbero farlo ?
Polemiche a parte, il problema è grande, e io francamente non ho memoria di un Appennino pericoloso con tanta continuità nel tempo.


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IL SISMA
 

Terremoto, trema di più Roma Est:
la mappa del rischio nei quartieri

La mappa della Regione che pone Roma nella «zona sismica 2 e 3» ossia con una pericolosità medio-bassa, divide la Capitale in due grandi aree,

  
La mappa
 
L’Appio-Tuscolano, il Tiburtino e la Nomentana sono tra i quartieri che nel 2009 hanno visto aumentare la pericolosità sismica di un punto, mentre l’Eur, la Storta e la piana del Tevere sono zone meno soggette alle onde del terremoto. La mappa della Regione che pone Roma nella «zona sismica 2 e 3» ossia con una pericolosità medio-bassa, divide la Capitale in due grandi aree, e il Tevere fa da spartiacque. La scala da 1 a 4 (da molto bassa ad alta sismicità) si riferisce all’onda tellurica. «A Roma è più a rischio il centro storico rispetto a Ostia — dichiara Antonio Colombi, geologo della Protezione Civile, uno degli autori della mappa — perché ci sono edifici storici con case arroccate e vicine con vicoli stretti». Cercando di individuare differenze tra quartieri «non si può generalizzare tra le colline come i Parioli, Monteverde e Monte Mario, si può solo dire che dove ci sono spazi aperti, c’è meno rischio».
E inoltre: «Il Gianicolo sulla circonvallazione non è a rischio: anche se lì si creano le voragini, non è per un vuoto che crolla tutto, le voragini non si collegano ai terremoti». E se l’ultimo terremoto con epicentro a Roma, che risale all’ 800, abbassa la probabilità che se ne verifichino altri, la prevenzione del rischio è comunque assente: «Bisognerebbe fare una manutenzione programmata degli edifici». La normativa messa a punto nel 2009 riguarda tutte le nuove costruzioni che devono seguire le direttive antisismiche, ma anche le ristrutturazioni degli edifici già esistenti. E per gli ospedali e le scuole? «C’è obbligo di legge: sono definiti edifici “strategici” anche nelle zone a sismicità bassa. Bisognerebbe fare una verifica per vedere se rispettano la normativa».

2 commenti:

  1. In seguito al tremendo terremoto del '79, mia cugina e la sua famiglia (una ventina di persone) sta vivendo queste ore e giorni con la memoria degli undici anni vissuti nei containers della protezione civile . Nel centro di Cascia la figlia ha avuto di nuovo la casa classificata inagibile, forse stavolta per sempre . Li convivono da sempre con una media di una-due scosse al mese, eppure anche i più "tosti", i più coriacei non ce la fanno più . Anche i caratteri più miti hanno i nervi a fior di pelle e scattano anche solo per sciocchezze . Per ora, crepetta più o meno la loro casa regge . Non così i vicini che non ricostruirono con criteri antisismici .

    Ma oramai, da quel mostro da 6,5, nessuno dorme più in casa . Di giorno ci si rientra, malvolentieri, per andare al bagno o per prendere qualcosa da mangiare in dispensa da cucinare nella roulotte........... quella si, antisismica.

    Per me sono gli eroi che dopo la botta del '79 e una scossa o due al mese ogni mese ogni anno vissuto li hanno mantenuto vivi quei piccoli centri che sono le radici della nostra civiltà, la nostra cultura (c'è passato, tra gli altri, il Braamante) e in breve il nostro "ieri" . Tutto questo perché non vogliono saperne di abbandonare, nonostante la sua asprezza, la loro terra e le loro bestie che sono per loro ragione di vita .

    Non so descrivere l'effetto che mi fa vedere le immagini della cattedrale di San Benedetto finalmente, dopo restauri, consolidamenti e messe in sicurezza, soccombente .

    Per chi volesse, nel link, ciò che faceva di quella cattedrale basilicale, un unico irripetibile e temo anche impossibile da restaurarsi. Quante perle d'arte andate perdute .

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  2. Oooops............, il link :

    https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_San_Benedetto

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