mercoledì 8 febbraio 2017

MAFIA CAPITALE : 113 ARCHIVIAZIONI...VABBE', MAFIETTA ?

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113 ARCHIVIAZIONI . Non assoluzioni, proscioglimenti dopo un processo. Archiviazioni. Che vuol dire che non ci sono elementi nemmeno per iniziarlo, un processo.
Però intanto per mesi e mesi quelle cento e passa persone sono state sulla graticola, e hanno speso soldi, in genere tanti, che nessuno gli restituirà, senza contare, per molti personaggi noti, il danno alla propria immagine che nessuno toglierà mai.
Ma se chiedete a Davigo, e magari anche a Pignatone, quelle archiviazioni sono semplicemente colpevoli che l'hanno fatta franca...
Nessuno li convincerà del contrario, né loro, né il popolo con forche e cappi che ama seguirli.
E Mafia Capitale, magari diventata una "mafietta", resterà tale, a dispetto dell'evidenza vanamente rivendicata fin dall'inizio di questa faccenda, con le vittime della criminalità organizzata, quella VERA, che dicevano "non scherziamo per favore".

          LaStampa.it                                                   

Buongiorno
MATTIA FELTRI   
 
 
 

Mafietta capitale 

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Gianni lemanno non era un buon sindaco, ma non era neanche mafioso. Purtroppo. È stato prosciolto e resta indagato per corruzione, ma non per mafia. Non sono mafiosi neanche un paio di suoi collaboratori: prosciolti ieri insieme ad altri 113 da varie imputazioni. E prosciogli qui, prosciogli là, l’unico politico ancora in ballo con l’accusa di mafia è Luca Gramazio di Forza Italia. Cadute nel frattempo le piste nere e quelle di un patto con la mafia siciliana, purtroppo.  
 
Purtroppo, perché la Piovra che stritolò Roma, senza politici, fasci e siculi non è una piovra, è un moscardino. Purtroppo per Rosi Bindi, che dalle sommità della commissione antimafia aveva certificato che «a Roma è mafia», e zitti. Purtroppo per Alessandro Di Battista, che incitava gli onesti del Pd e di Fi a dire quello che sapevano, «vi garantiamo l’anonimato, ci pensiamo noi a ripulire», e infatti i cinque stelle si sono presi il Campidoglio (per le pulizie un po’ di pazienza). Purtroppo anche per la tambureggiante narrativa della Suburra, che si appoggiava sulle carte della procura e con le carte del giudice perde un tanto del suo realismo (ma guadagna in realismo magico). Purtroppo per i corrispondenti esteri, che avevano affollato la prima udienza del processo (ancora in corso) per raccontare lo show di Giulio Cesare in coppola. Purtroppo, perché a una città sporca, stremata e disonesta si era riuscito ad aggiungere, e diffondere nel mondo, il titolo di mafiosa. Ma in fondo sono tutte parole al vento: continueranno a chiamarla Mafia capitale.  

1 commento:

  1. tutto dipende da chi finisce sulla graticola: se è un ortottero diventano tutti professori di diritto fioccano i distinguo

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