Siccome al peggio non c'è mai fine, e non è vero che toccando il fondo non si può che risalire, visto che c'è chi prende la pala e scava, ecco che Bersani ventila un Grasso futuro premier di una coalizione di sinistra centro.
Se c'è una cosa che non perdonerò mai a Bersani è l'imposizione, grazie alla maggioranza porcelliana che si ritrovava alla Camera e la disponibilità dei grillini ( l'unica !! e proprio su questo...un sospetto nun te viene benedetto uomo ???) , di Grasso e Boldrini come presidenti delle Camere. Fini è stato peggiore, e non ho buone rimembranze della Pivetti, ma un duo così catastrofico no, non lo ricordo. E la fine della legislatura l'ho sempre vista come una liberazione da questi due personaggi, detestabili e infatti detestati.
Bè, mo che siamo arrivati alla fine, che ti fa Bersani, lo smacchiatore mancato (Berlusconi, a 81 anni, ancora qualcosa conta, lui ?) di giaguari ?, immagina Grasso come futuro premier...Cioè da Palammo Madama a Palazzo Chigi...
UN INCUBO.
Per fortuna le elezioni siciliane sembrano mandare segnali non cattivi. Il PD non va bene, ma la sinistra radicale va peggio !
Non smuove gli astensionisti - un esercito !! quasi il 54% -, non prende voti ai grillini, non arriva al 6%.
Bè, Bertinotti, coi i suoi di rifondazione, pesava di più, e infatti Renzino, pure in gramaglie, ché certo non ha di che esaltarsi, può ben ironizzare come non ci sia gran voglia di comunismo da noi...
Bersani e D'Alema guardano a Sanders (competitor della Clinton negli USA per i democrats) e Corbyn ( leader dei laburisti inglesi) come i modelli da seguire, dimenticando che comunque i due , alla fine della fiera, hanno PERSO, e che il loro omologo in Francia, Hamon, è stato un flop epocale. Nel resto d'Europa, Germania in primis, non va meglio.
Una cosa però la Sinistra massimalista può farla : far perdere Renzi, e l'odio autentico che hanno per il toscano potrebbe essere più che sufficiente per scegliere il cupio dissolvi. Tutto, anche i grillini o, peggio, per loro, la destra, piuttosto che un successo di renzino.
Per fortuna non c'è più l'italicum e il suo ballottaggio al secondo turno, ché pensa se mi fossi trovato un ballottaggio tra Di Maio e Grasso !!!!
Ci pensi Panebianco, quando rimprovera la Corte Costituzionale per aver bocciato la legge elettorale immaginata dal duo D'Alimonte Renzi.
IL VOTO IN SICILIA
Grasso scelto dalla sinistra: ridare speranza al Paese. Nel
Pd c’è chi spinge Gentiloni
Bersani: il presidente del Senato leader ci starebbe da dio
Il Nazareno è sotto assedio e il nemico alle porte arriva
dal Pd. Renzi non molla, ma il pressing per un passo di lato aumenta. I
grillini giocano su «Matteo stai sereno» e in questo clima Ettore Rosato fa il
nome di Paolo Gentiloni come una delle personalità «capaci di assumersi grandi
responsabilità». Nella minoranza molti guardano al premier come all’uomo che
può restituire speranza al Pd, traumatizzato dalla batosta in Sicilia.
«Gentiloni sarebbe una scelta saggia», ripete Gianni Cuperlo. Andrea Martella
(area Orlando) ritiene «ineludibile costruire un’alleanza di centrosinistra col
candidato più unitario». Gentiloni? «Sta facendo bene, non tiriamolo per la
giacca».
Michele Emiliano fa leva sulla vanità di Renzi e azzarda:
«Se avrà la generosità di accettare una leadership diversa dalla sua rafforzerà
il suo ruolo nella storia». E se per Rosato il candidato resta Renzi,
«legittimato dalle primarie», Leoluca Orlando ricorda che in coalizione
l’aspirante capo del governo «si sceglie insieme». È un’onda, destinata a
gonfiarsi. Luigi Zanda suggerisce a Renzi di tenersi la poltrona di segretario
e rinunciare a Palazzo Chigi. Nella stessa direzione si muove Dario Franceschini,
che sul Corriere ha lanciato un appello a tutte le forze del
centrosinistra: per sfidare la coalizione di Berlusconi serve un’alleanza, in
cui ogni partito concorra col proprio leader e il proprio simbolo. Il candidato
premier non sarebbe più Renzi e Mdp potrebbe fare parte del rassemblement.
La direzione del movimento di Roberto Speranza ha approvato
un documento che impegna a costruire una lista unitaria con Fratoianni e
Civati. Il 19 novembre le assemblee nazionali e il 2 dicembre il lancio della
lista di sinistra, il cui leader in pectore è Pietro Grasso. «Ci starebbe da
Dio», spera Bersani e D’Alema lo ritiene «fondamentale». Sia pure in punta dei
piedi, il presidente del Senato è in campo e non nasconde la voglia di «dare
speranza a questo Paese, che appare stanco e deluso». Si lavora per coinvolgere
Pisapia, che domenica lancerà la sua proposta per l’Italia. Ci saranno
Boldrini, Cuperlo, Damiano, Magi, Santagata e anche Speranza, a conferma di un
tentativo di riavvicinamento con Mdp.
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