Chissà se il procuratore di Taranto sarà contento. Mi sa di no. Il Tribunale del Riesame, com'era prevedibile visto la pressione estrema del governo che mica è più guidato da quel pirla di Berlusconi, che a sbugiardarlo c'era un gusto e una impunità supreme. Qui c'è SuperMArio, l'uomo della salvezza, l'unto del Colle...SI ok, dopo nove mesi è un pochino stropicciato, anche i tedeschi lo iniziano a trattare male, però come accusarlo di essere uno che mina e attenta all'autonomia dei magistrati ??
Per carità, il GIP di Taranto sequestra e dispone il blocco degli impianti e il Ministro dell'ambiente si "limita" a dire che il Riesame dovrà decidere in tempi BREVISSIMI perché NON ci si può permettere una sciagura del genere, con disoccupazione per 20.000 persone e un impianto strategico chiuso.
Della serie che se il Procuratore Capo parla di "decisione soffertissima" aggiungendo che però "mica siamo matti" e nemmeno ovviamente lo è la GIP Patrizia Todisco, quelli al Governo devono aver pensato : forse non sarete MATTI ma certo ci assomigliate.
E di qui il pressing forsennato che ha prodotto i suoi effetti secondo il più tipico bizantinismo italico.
Il sequestro è CONFERMATO, per cui l'onore della Collega è salvo (o quasi) , quello della Procura idem, però l'attuazione dello stesso è STRAVOLTA.
Come detto, il GIP aveva disposto la chiusura dei reparti contaminanti, (il che però comportava la chiusura della FABBRICA), mentre il Tribunale del riesame ha revocato questa misura stabilendo che gli impianti restano aperti in modo che il custode - che è lo stesso amministratore dell'ILVA - coadiuvato dai tecnici nominati dal Tribunale, possa procedere alle modifiche necessarie ad elimnare l'inquinamento rilevato.
In teoria la manutenzione in attività avrebbe SOLO questo scopo bonificatore, di fatto il reparto non chiude, e continua a produrre, i lavoratori lavorano e si confida che le promesse siano mantenute per cui OGGI, la fabbrica prosegue il suo lavoro e ad inquinare (secondo il GIP, non smentito in questo dal Tribunale), DOMANI , grazie agli interventi ulteriori che veraano posti in essere, anche la contaminazione cesserà.
Un pareggio ? Non direi.
SE i dati della perizia presentata alla GIP sono tuttora ritenuti attendibili, diciamo che oggi LAVORO batte SALUTE 1-0.
Però si deve avere fiducia che il pareggio arriverà , prima o poi.
Questa la notizia sul Corriere.it
Il tribunale del Riesame di Taranto ha confermato il
sequestro degli impianti dell'Ilva, vincolandolo però alla messa a norma (e non
alla chiusura). Con un'ordinanza di due pagine, il tribunale ha parzialmente
confermato la decisione presa una decina di giorni fa dal gip Patrizia Todisco
nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica sul presunto
inquinamento ambientale. Ma l'Ilva, a quanto pare, potrà continuare a produrre
acciaio e gli operai a lavorare: se il gip aveva infatti precedentemente
ordinato la fermata delle lavorazioni e lo spegnimento degli impianti, il
Riesame invece ha disposto che il sequestro rimanga ma che l'azienda abbia «facoltà
d'uso».
ARRESTI - Il collegio del Riesame, presieduto da Antonio
Morelli, ha inoltre ordinato la scarcerazione per cinque degli otto dirigenti
dell'Ilva (Marco Andelmi, Angelo Cavallo, Ivan Dimaggio, Salvatore De Felice e
Salvatore D'Alò) mentre ha confermato i domiciliari per il patron Emilio Riva,
per suo figlio Nicola e per l'ex dirigente dello stabilimento di Taranto, Luigi
Capogrosso. L'attuale presidente invece, Bruno Ferrante, è stato nominato
custode e amministratore di aree e impianti. Resta la nomina, per le procedure
tecnico-operative, dei tre ingegneri nominati dal gip che avrebbero dovuto
procedere alla chiusura degli impianti. Ai custodi giudiziari è stato assegnato
l'incarico di far osservare i lavori e le prescrizioni indicate dal gip nel suo
provvedimento, per rendere compatibili gli stessi impianti con le esigenze
della tutela dell'ambiente e della salute.
DECRETO - Una giornata decisamente importante per l'Ilva:
oltre al Riesame, tra oggi e domani, l'aula della Camera dei deputati sarà
convocata per l'annuncio del decreto approvato dall'ultimo Consiglio dei
ministri, e che ha stanziato 336 milioni di euro per la bonifica degli
impianti. Il provvedimento verrà semplicemente assegnato alla Commissione,
quindi esaminato a settembre. Il decreto «è alla firma del Presidente della
Repubblica, non so se è già stato firmato o lo sarà a ore - ha detto il
ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, che ha commentato anche la sentenza del
tribunale del Riesame -. Se capisco bene il sequestro ai fini del risanamento
dà un'indicazione positiva, che spero venga accolta anche dall'impresa».
COMMENTI - Sul caso era intervenuto in mattinata anche il
ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera: «L'alternativa pane-veleno è
inaccettabile - ha detto -. Quello che l'azienda stava facendo, le risorse che
il governo ha messo a disposizione per bonifiche e interventi, buona volontà e
il tempo per raggiungere certi standard e non parametri estremi, sono tutti
elementi - ha aggiunto - che possono portare a evitare la chiusura». In serata,
poi, il commento dell'Ilva con le parole del presidente Bruno Ferrante: «Se
dicessi che sono soddisfatto direi una grossa bugia - ha spiegato durante una
conferenza stampa - ma non si parla più di chiusura e di interruzione dell'attività,
si parla di utilizzo dell'impianto per la sicurezza e risanamento ambientale.
Avremo - ha aggiunto - incontri con i tecnici per capire come atteggiare la
nostra azione».
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