Naturalmente è una vergogna. Lo è sempre quando i giudici assolvano. Figuriamoci poi se l'assoluzione investe i "colpevoli" in primo grado responsabili delle vittime del terremoto dell'Aquila. Non lo avevano previsto e comunque avevano sottovalutato i dati e non avevano dato l'allarme. La sentenza di condanna suscitò un grande scalpore. Il mondo accademico e scientifico si ribellò, solidarizzando coi colleghi e affermando che la pronuncia del giudice era un assurdo scientifico.
Ma la gente applaudì, perché l'Aquila era distrutta e c'erano state tante vittime cui bisognava dare giustizia. E non c'è giustizia senza condanna. Ma se non si è certi che quelli processati siano colpevoli ? Non importa, una condanna ci vuole, perché quelle morti non possono restare impunite.
Funziona così, è inutile brigarla tanto.
A suo tempo scrivemmo del processo, esprimendo le nostre perplessità, stavolta non tanto per garantismo ma perché più convinto dalle obiezioni degli scienziati. Qualche amico ci criticò, con assoluta educazione e anche con sensatezza di argomenti, che potrete leggere nei commenti ai post.
http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/10/intanto-che-il-mondo-condanna-il.html
http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/10/sentenza-di-condanna-per-il-terremoto.html
http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/10/ancora-sullaquila-perche-e-una-caccia.html
Di seguito la notizia riportata da LA STAMPA.
Sisma a L’Aquila, l’Appello ribalta il primo grado: assolti tutti gli esperti della Grande Rischi
Le sette persone della commissione erano state condannate a 6 anni
per il mancato allarme sul terremoto. Pena di due anni a De
Bernardinis. Ira in aula: «Una vergogna»
AFP
La distruzione causata dal terremoto il 6 aprile del 2009 a L’Aquila
l’aquila
Sei assoluzioni ed una condanna, con rideterminazione della pena
al ribasso: questa la sentenza emessa nel pomeriggio dalla Corte
d’Appello dell’Aquila nei confronti dei membri della Commissione Grandi
Rischi che parteciparono alla riunione svoltasi 5 giorni prima del sisma
del 6 aprile 2009. La Corte, in particolare, ha assolto Giulio Selvaggi, Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Claudio Eva e Michele Calvi e ha rideterminato in due anni di reclusione la pena (sospesa) nei confronti di Bernardo De Bernardinis, della Protezione civile. Erano stati tutti condannati in primo grado a 6 anni per omicidio colposo e lesioni colpose. De Bernardinis è stato ritenuto colpevole di questi reati con riferimento ad alcune delle vittime del sisma ed assolto per altre: da qui la riduzione della pena.
La sentenza è stata accolta dal pubblico con grida di «vergogna, vergogna», mentre il procuratore generale Romolo Como ha commentato: «immaginavo un forte ridimensionamento dei ruoli e delle pene, ma non un’assoluzione così completa, scaricando tutto su De Bernardinis, cioè sulla Protezione Civile».
Soddisfatti i difensori degli altri imputati: «la sentenza ci gratifica perché sono state accolte le nostre tesi», ha detto l’avvocato Franco Coppi. «Tuttavia - ha aggiunto - siamo molto dispiaciuti per i familiari delle vittime, e umanamente comprendiamo le loro reazioni».
DAL SISMA AL PROCESSO: LE TAPPE DELLA VICENDA
BLOGM
RispondiEliminaIo l'ho letto ma mica l'ho capito il senso di questo post...boh
Vediamo se posso essere d'aiuto.
EliminaIntanto nel post si riporta una notizia, che, dal nome del sito, è diciamo il primo scopo : l'assoluzione dei membri della commissione grandi rischi per il terremoto dell'Aquila. DOpodiché nell'introduzione-commento della notizia come riportata da LA Stampa, ribadisco il mio pensiero su quella vicenda : la sentenza di primo grado fu un errore, sia dal punto di vista tecnico (rectius : scientifico), sia da quello giuridico (se nell'esprimere il loro parere qualche commissario sbagliò nelle forme comunicative, questo può essere motivo di biasimo generico, ma non di sanzione penale). In realtà, da quello che ho potuto comprendere, L'Aquila vecchia doveva essere sgomberata PER SEMPRE, e non solo in quell'occasione, perché la quasi totalità delle costruzioni NON adeguate alla natura della zona, fortemente a rischio sismico. E come L'Aquila, ci sono parecchie realtà abitative italiane, soprattutto sulla dorsale appenninica. Ma questo non si può fare, e quindi di fatto si accetta un rischio. Dopodiché, secondo la maggioranza degli scienziati consultati, il fenomeno sismico in corso in quei giorni nella regione poi colpita non era di particolare allarme, i dati, di per sè, non facevano prevedere quanto poi accaduto. Troppo facile giudicare col senno di poi. Ultimo : da noi ogni sentenza assolutoria è "una vergogna". Agli italiani non interessa la giustizia, ma avere dei colpevoli. Comunque. Se poi sono innocenti, pazienza.