Finito di leggere un libricino scritto da Luca Sofri ( figlio del più famoso Adriano). "UN GRANDE PAESE" Sottotitolo : L'Italia tra 20 anni e chi la cambierà. Il libro è piacevole, scritto con stile chiaro e accattivante, e offre molti spunti di riflessione per cui lo consiglio a tutti. Personalmente, qui sulle mie "note", proverò ad esaminare alcune delle considerazioni che mi hanno più colpito. MA per finire questa piccola "recensione" vorrei sottolineare una sensazione "complessiva "provata leggendolo e che mi ha riportato ad un altro libro, famoso : AVERE O ESSERE, di Erich Fromm. Quel libro mi piacque molto ma mi provocò anche un forte disagio di "incomprensione", intesa come difficoltà a comprendere. Per chi non lo avesse letto (tanti credo ;) :D ) , in AVERE O ESSERE Fromm descrive l'uomo occidentale , che ha finito per identificarsi in ciò che HA. Tutta la prima parte del libro è spesa ad analizzare nel dettaglio questo aspetto ormai arcinoto ma quando lui lo scriveva eravamo agli albori della critica al consumismo e alla denuncia dei suoi guasti. E io li , ricordo, a fare si con la testa mentre leggevo : "accidenti è tutto vero!!!", pensavo. Poi Fromm si spostava ad Oriente, intesa come Asia, non certo l'URSS !!!, per spiegare l'importanza dell'ESSERE. Del giungere a considerare importante capire e vivere per ciò che si E',non per quello che si HA. E fino all'enunciato, ci siamo. MA come si fa ? E li Fromm spendeva pagine e pagine per descrivere la cultura orientale, la filosofia , gli insegnamenti....E io non riuscivo a seguirlo più....E già perché pur convinto dei vizi dell'Occidente, io qui ero cresciuto, qui ero stato educato...e quindi quei meccanismi, ancorché viziati, li comprendevo. Quelli Orientali NO. Probabilmente ci vorrebbe applicazione, studio , metodo, per supplire alla mancanza di ambiente ed educazione ...Conclusione, ero rimasto convinto dall'analisi, ma non dalla soluzione.
Ecco, la stessa sensazione l'ho provata con il libro di Sofri. Lui parte da considerazioni sul presente dell'Italia com'è, e la sua analisi è largamente condivisibile. Dopodiché affronta il problema di come cambiarla....e li la cosa si fa più difficoltosa...o meglio faccio IO fatica a dare verosimiglianza alle sue parole che ai miei occhi perdono quella incisività e lucidità della parte analitica non propositiva...Però forse perché ho perso di vista il "messaggio " iniziale. L'Italia, avverte Sofri, SE cambia, non lo fa OGGI. Ne' domani. Per quel SE, ci vorranno vent'anni. MA perché questo accada, OGGI bisogna iniziare, facendo piccole grandi cose. Che in modo semplice ma che personalmente ho trovato bellissimo lui sintetizza fin dall'inizio del libro così, ricordando cose sentito da piccolo ...: "ci sono le cose giuste e le cose sbagliate. E bisogna fare quelle giuste". Questo era il padre. La madre , più semplicemente, diceva "comportatevi bene".
Bello no ?
Recensione stimolante. Riflessione sull’essere perso di vista è molto pertinente
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